Peeping Tom
Vader - prima italiana
regia Franck Chartier
assistenza registica e drammaturgia Gabriela Carrizo
danza e creazione Leo De Beul, Tamara Gvozdenovic, Hun-Mok Jung, Simon Versnel, Maria Carolina Vieira, Brandon Lagaert, Yi-Chun Liu, con il supporto di Eurudike De Beul
assistenza artistica Seoljin Kim, Camille De Bonhome
composizione sonora e arrangiamenti Raphaëlle Latini, Ismaël Colombani, Eurudike De Beul, Renaud Crols
missaggio audio Yannick Willox
luci Peeping Tom e Giacomo Gorini
costumi Peeping Tom
scene Peeping Tom e Amber Vandenhoeck
costruzione scene KVS-atelier, Filip Timmerman, Amber Vandenhoeck – direzione tecnica Filip Timmerman – tecnici Hjorvar Rognvaldsson, Wout Rous & Amber Vandenhoeck – produzione e tour management Anastasia Tchernokondratenko – amministratore di compagnia Quentin Legrand
produzione Peeping Tom – in coproduzione con Theater im Pfalzbau (Ludwigshafen), KVS (Royal Flemish Theatre, Bruxelles), Festival GREC (Barcelone), Hellerau. European Center for the Arts Dresden, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Théâtre de la Ville (Paris), Maison de la Culture (Bourges), La Rose des Vents (Villeneuve d’Ascq), Le Printemps des Comédiens (Montpellier) – con il supporto di Szene Salzburg Sommerfestival (Salzburg) – con il sostegno di The Flemish Authorities – distribuzione Frans Brood Productions
Peeping Tom ringrazia Héloïse da Costa, Blandine Chartier, Emiliano Battista, Diane Fourdrignier e Seniorencentrum Brussel vzw.
Prima mondiale 10 maggio 2014, Theater im Pfalzbau, Ludwigshafen (Germania).
Vader (Padre) è il primo pannello di una trilogia della famiglia, esso sarà seguito Moeder (Madre) e Kinderen (Figli).
Il suo declino non è tratto dalla storia di un individuo, ma dalla mitologia stessa del padre; in scene che esplodono per poi bloccarsi di colpo, questa figura appare ora divina ora ridicola, animata da una ricca vita mentale, così come disconnessa, decomposta, vuota. Forse nel suo passato cova un segreto profondo, o forse egli è semplicemente folle, o in preda a delirio. Gli altri ospiti e il personale lo guardano con disprezzo e divertimento, affetto e indifferenza.
La pièce gioca sull’ampio fossato che divide percezione e realtà in un corpo in declino e in una mente senile. Il tempo sembra rallentare, come per accordarsi alla lentezza dei gesti; la parola e la musica si fanno rumore, la vista è disturbata e il mondo stesso sembra trovare senso solo nel ricordo o nella proiezione.
Con intensità emotiva e ironia, Vader esplora il momento in cui le memorie (le fantasie? le allucinazioni?) di un uomo anziano – sorta di Don Chisciotte contemporaneo – sembrano precipitare dalla quotidianità nel sogno.