Festival Aperto 2015
VII edizione
Secondo etimologia, eretica è la voce di “colui che sceglie”, s’intende secondo consapevolezza, idee, lotte – che si sottrae cioè alla non-scelta scontata o imposta del conforme. Questo conforme ha oggi molti nomi, che fanno rima con audience, denaro, semplificazione, apparenza.
Gli artisti sono eretici, quando si pongono il grande proteiforme interrogativo del nuovo e quando, nel rispondervi, tentano strade intentate. La tradizione li accompagna, in realtà, come alimento necessario ai loro slanci: né arte né eresia esistono senza storia.
Si ripropone la costante dialettica del contemporaneo non riducibile al dato cronologico di un’attualità da assecondare, ma frutto di ricerca e reinvenzione per ogni dove e in ogni tempo; la tradizione stessa, quando necessario, è tratta al contemporaneo per parlare con voce eretica.
Nel Festival Aperto 2015 scorrono le forze eretiche del fare spettacolo dal vivo: inventare mondi per criticare quello esistente, costruire progetti che determinano diverse relazioni comunitarie, lanciare pensieri, suoni, movimenti, drammaturgie che sollecitano attenzione alla società distratta. Fare arte con il rigore che l’arte richiede.
Due nuovi lavori di teatro musicale contemporaneo hanno per soggetto le gigantesche figure di Giordano Bruno e di Pier Paolo Pasolini – eretico in senso proprio il primo, in senso figurato il secondo: entrambi martiri del libero pensiero.
Giordano Bruno, musica di Francesco Filidei, libretto di Stefano Busellato, per la regìa di Antoine Gindt e la direzione musicale di Peter Rundel con Remix Ensemble, è una prima italiana (26/09) in coproduzione europea cui la Fondazione I Teatri partecipa con enti produttivi di Parigi, Porto, Caen, Strasburgo.
Corpi eretici, musica di Mauro Montalbetti, libretto e regìa di Marco Baliani, direzione musicale di Francesco Lanzillotta con Icarus Ensemble, è commissionata e prodotta dalla Fondazione I Teatri che la presenta in prima assoluta (il 30/10 e 1/11) nel 40° della morte di Pasolini.
Musica
Resistenza Illuminata. Omaggio a Luigi Nono nel 70° della Resistenza e della Guerra di Liberazione è il progetto regionale cui il Festival Aperto aderisce con un programma che in Luigi Nono coglie l'innovatore radicale, colui che unisce il compositore geniale, il militante politico, il visionario utopico. E attraverso Nono, altre musiche e temi: i compositori a lui per qualsiasi verso legati (da Beethoven a Boulez al giovane Agostini), la Resistenza, il lavoro, le tecnologie e, non ultima, la musica popolare – un intreccio di motivi estetici, storici e politici che ha segnato i decenni del Dopoguerra.
In questo quadro rientrano concerti nei quali, attraverso la musica non solo di Nono, vengono toccati i temi dell'Olocausto e della Resistenza ("…and they began singing" con FontanaMix ensemble), dello sfruttamento e della morte per lavoro (Acciai con Icarus ensemble), della riflessione critica e poetica sulle tecnologie (Spiriti del soffio con i solisti Michele Marelli e Mario Caroli).
Un momento culminante dell'Omaggio viene dall’Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna diretta da Roberto Abbado (14/10), con Il Canto sospeso, scritto da Nono su testi di condannati della Resistenza europea, e l'Eroica di Beethoven, le sue inquietudini post-rivoluzionarie: costruzioni musicali e visioni del mondo a un tempo.
Temi – la guerra, la Resistenza, il lavoro – connaturati alla musica popolare, che Nono conobbe a fondo e sostenne. Bella Ciao ripropone canzoni folk leggendarie con un nuovo cast di musicisti e folk-singers, mentre in Canta che ti passa si intrecciano musica popolare e tecnologia live electronics.
Altri concerti, “eretici” per impaginazione inconsueta o interattività di linguaggi includono l'interazione rock-danza di Arzân 2.0 e MM Company, il programma cameristico eclettico di Suonare umano, il solo jazz creative-impro con visuals di Wadada Leo Smith, il nuovo concerto live con film di Michael Nyman sulla Grande Guerra.
Danza italiana
Nel 2015 sono dedicati – in collaborazione con Aterdanza – due focus ad altrettanti autori italiani emergenti di grande potenziale espressivo e creativo. Il primo a Giulio D’Anna, il secondo a Daniele Ninarello.
BoleroEffect Rapsodia (the long version) di Cristina Rizzo è una performance multidisciplinare attorno al Bolero di Ravel con apporto di live dj-set.
Tra creazione e formazione si collocano i lavori di due coreografi con giovanissimi danzatori in workshop finalizzati all'andata in scena: Quadri della Passione / Variazioni_Reggio Emilia di Virgilio Sieni (7/10), e Verve – quartetto colore di Marina Giovannini.
Reggioemiliadanza
Compagnie internazionali a coniugare qualità e novità con prime assolute o italiane.
Olivier Dubois, con il suo Ballet du Nord, presenta due lavori in due diverse serate: il lavoro collettivo Tragédie e il solo creato per Germaine Acogny Mon élue noire (Sacre # 2).
Due recite per la compagnia Xin-Art-Lab della coreografa Shi Jing Xin, una delle nuove realtà creative della Cina, da noi ancora in gran parte da scoprire.
Il brasiliano Grupo Corpo si presenta con una serata a due titoli di irresistibile energia virtuosistica.
La Kibbutz Contemporary Dance Company guidata da Rami Be’er presenta la coreografia a serata intera di quest'ultimo: If it All.
Aterballetto presenta una serata a tre titoli, firmati da Andonis Foniadakis, Philippe Kratz e Jiri Kyliàn.
Progetto Shechter
In collaborazione con Collezione Maramotti e Max Mara
Festival Aperto collabora da anni con la Collezione Maramotti su progetti esclusivi. Negli spazi della collezione d’arte permanente hanno avuto luogo i progetti di Trisha Brown (2009), Shen Wei (2011), Wayne McGregor (2013). Il nuovo progetto 2015 è affidato a Hofesh Shechter, giovane coreografo britannico di origini israeliane che, com’è consuetudine, presenterà negli spazi della Collezione la sua nuova creazione in prima assoluta e, al Teatro Cavallerizza, la prima italiana DeGeneration, serata a tre titoli.
Teatro civile
Tre progetti teatrali senza attori professionisti, e in tal senso “eretici”. Creati in adesione alle situazioni comunitarie e relazionali di gruppo. Questo è il mio nome del Teatro dell'Orsa, Orlando innamorato di Marco Martinelli, Non sa di nomi la vita di Festina Lente Teatro.
Reading speciale
Cantico delle creature emiliane è la lettura del nuovo libro di Massimo Zamboni, L’eco di uno sparo, Einaudi 2015.
Informazioni sullo spettacolo
20.09.2015 - h 11:00 - Teatro Municipale Valli, Teatro Cavallerizza, Collezione Maramotti, Palazzo da Mosto
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