Wayne McGregor | Random Dance
Scavenger - prima assoluta
performance site specific
ideazione, direzione e coreografia Wayne McGregor
progetto realizzato in collaborazione con Collezione Maramotti e Max Mara
Dalla collaborazione fra Fondazione I Teatri e Collezione Maramotti Max Mara, il progetto con Wayne McGregor che prevede una performance site specific alla Collezione Maramotti e uno spettacolo al Teatro Valli
Foto di Dario Lasagni
Il progetto di Wayne McGregor | Random Dance, inserito nel calendario 2013 del festival Aperto 2013, vede Fondazione I Teatri accanto a Collezione Maramotti e Max Mara per la prima assoluta della performance site specific Scavenger negli spazi della Collezione (16 e 17 novembre – quattro repliche pomeridiane), che si affianca alla prima nazionale di Atomos al Teatro Valli (15 novembre).
La collaborazione tra Teatri, Collezione Maramotti e Max Mara, tesa a creare un proficuo dialogo tra coreutica e arti visive, si consolida in un percorso già avviato dal 2009 con il coinvolgimento di Trisha Brown Dance Company e nel 2011 con Shen Wei Dance Arts.
Altissimo – lo sembra ancor di più nella luce naturale che pervade l’architettura essenziale della Collezione Maramotti – Wayne Mc Gregor studia le opere d’arte esposte, con l’attenzione di un entomologo. I danzatori della sua Random Dance, sede al Sadler’s Wells di Londra, fanno altrettanto, appuntandosi impressioni e note su quadernini, ognuno scegliendo un’opera della Collezione da fare propria, da indagare, catturare, digerire, per poi restituirla al pubblico e agli altri danzatori ibridata, ripensata con il corpo.
Del resto, non è questo ciò che fa uno “Scavenger” , essere che si nutre di esseri senza vita e che, così facendo, rende vivo ciò che non lo è piu’? Del resto non è questo il sottile legame vitale che unisce l’opera d’arte e chi la guarda?
La prima assoluta “Scavenger”, performance site specific, ideata, diretta e con coreografie di McGregor, è presentata come “una nuova sfida” – e come evento connesso alla prima italiana di Atomos – di un coreografo che si è saputo imporre a livello internazionale, anche grazie allo studio del rapporto tra danza e tecnologia, collaborando con artisti multidisciplinari, ma anche con neuroscienziati e specialisti delle patologie del cuore.
Affascinato dall’architettura brutalistica e organicistica dell’edificio che accoglie la Collezione Maramotti, Wayne Mc Gregor la utilizza come una risorsa, una grammatica attorno al corpo, che offre prossimità al performer e al suo spazio e al tempo stesso distanza e prospettiva. I pilastri in cemento armato e la luce dell’edificio diventano una sorta di dichiarazione fisica in grado di creare una relazione immediata tra architettura e corpo: e il corpo tende ad assumere quasi automaticamente una postura uniforme all’architettura.
Il risultato finale di Scavenger sarà quindi dato dalla combinazione delle creatività dei danzatori e di Wayne Mc Gregor cui si aggiunge un terzo e innovativo elemento: “becoming”, un “undicesimo ballerino virtuale”, scultura “digitale”, in questo caso inserito tra sculture materiche, un software in grado di trasformare le sollecitazioni raccolte dai movimenti degli stessi danzatori in creazione autonoma, visibile su uno schermo e per la prima volta presente dal vivo come parte integrante della performance di Mc Gregor.
Esploratore del movimento e innovatore dello stile, McGregor con le caratteristiche del suo linguaggio che permea coerentemente tutti i suoi lavori, ha influenzato molti coreografi. Inoltre, le collaborazioni con altri artisti sono al centro della sua filosofia: artisti visivi quali Shirazeh Houshiary, John Pawson, Julian Opie, Tatsuo Miyaijma, e compositori quali Jane e Louise Wilson, Ravi Deepres, Friederick Wiseman.
Il progetto prosegue sulla radicale traiettoria creativa di McGregor, intrapresa coi lavori precedenti, che si concentra sul suo interesse verso la cellula quale elemento primario di connessione di ogni forma vitale.
Detta ricerca è tesa a esplorare strutture invisibili analoghe ai flussi di dati, per forgiare nuove incursioni, nuovi punti di tangenza tra scienza, tecnologia e corpo.
McGregor è da sempre incuriosito dalla tecnologia del corpo danzante così come dalle macchine. Lo stimolo per la creazione di AtaXia (2004) è offerto dal dipartimento di psicologia sperimentale dell’Università di Cambridge, dove McGregor, nominato ricercatore universitario, è coinvolto in uno studio sull’interazione corpo-cervello di cui i ballerini sono tuttora i più esperti coordinatori.
Con Amu (2005), McGregor continua ad associare arte e scienza affiancando alla rosa dei suoi collaboratori artistici, esperti cardiologi che lo aiutarono a indagare le funzioni fisiche e le risonanze simboliche del cuore umano.
Per Dyad 1909 (2009), McGregor intraprende lo studio della cognizione creativa; l’intero processo creativo è video-registrato e mappato da un team di scienziati cognitivi e studenti presso l’università di San Diego in California. Entity (2008) e FAR (2010) sono un ulteriore passo avanti di questo percorso che non si è mai interrotto.
Bio
Wayne McGregor (Stockport, Gran Bretagna, 1970), regista e coreografo, ha studiato danza presso la University College di Bretton Hall e la Jose Limon School di New York. È fondatore e direttore artistico della Wayne McGregor|Random Dance, compagnia residente al Sadler’s Wells, per la quale ha creato oltre trenta coreografie tra le quali ricordiamo The Millennarium, Sulphur 16, Aeon, Nemesis, AtaXia, Ossein, Amu, Entity, Dyad 1909, FAR e UNDANCE.
È coreografo residente del Royal Ballet.
Nel gennaio 2011 è stato insignito del titolo di CBE (Commander of the Order of the British Empire), per la sua dedizione alla danza.
Creazioni recenti: Atomos per la Wayne McGregor | Random Dance, Borderlands per il San Francisco Ballet, Raven Girl, Machina for Metamorphosis: Titian 2012 e Carbon Life per il Royal Ballet, UNDANCE per la Wayne McGregor | Random Dance, L’Anatomie De La Sensation per il Ballet National de l’Opéra de Paris. Ha firmato la coreografia del videoclip Lotus Flower dei Radiohead, ricevendo la nomination al Grammy. Ha diretto Sum, opera da camera di Max Richter, commissionata dal ROH2. Ha diretto il Big Dance Trafalgar Square, evento nel contesto dei giochi olimpici di Londra 2012 che ha coinvolto un migliaio di persone.
Creazioni commissionate: Borderlands (San Francisco Ballet); Machina for Metamorphosis: Titian 2012, Carbon Life, Live Fire Exercise, Limen, Infra, Chroma, Nimbus, Engram, Qualia, brainstate, Symbiont(s) (The Royal Ballet); Outlier (New York City Ballet); Dyad 1929 (Australian Ballet); Genus (Ballet National de l’Opéra de Paris); Skindex, Re:Nature (NDT1); Yantra, Eden|Eden, Nautilus (Stuttgarter Ballett); 2Human (English National Ballet); PreSentient, detritus (Rambert Dance Company).
Repertorio: Chroma (National Ballet of Canada, San Francisco Ballet, Bolshoi Ballet, Royal Danish Ballet, Boston Ballet); Infra (Joffrey Ballet, Royal Ballet of Flanders); Eden|Eden (San Francisco Ballet, Atlanta Ballet); PreSentient (Tulsa Ballet).
Opera: Sum (ROH), Dido and Aeneas e Acis and Galatea (The Royal Opera / The Royal Ballet); Dido and Aeneas (Teatro alla Scala, Milano); The Midsummer Marriage (Lyric Opera of Chicago); La Boheme, Le nozze di Figaro, Hansel and Gretel, Orpheus et Eurydice (Scottish Opera); Salome (English National Opera); Manon (English Touring Opera); The Mikado, Rinaldo (Grange Park Opera).
Teatro: Kirikou et Karaba (Casino de Paris); Breakfast at Tiffany’s, Ring Round the Moon (West End); Aladdin con Ian McKellen; The Woman in White (London & Broadway); Cloaca (The Old Vic); A Little Night Music, Antony and Cleopatra (National Theatre); Much Ado About Nothing, You Never Can Tell (Peter Hall Company); Cleansed (Royal Court Theatre).
Cinema e Televisione: Lotus Flower videoclip realizzato per i Radiohead; Harry Potter e il calice di fuoco (Warner Bros); Tiny Dancer (Elton John’s Million Dollar Piano, Caesar’s Palace); DICE Life, Bent, Tremor, (Channel Four); Chrysalis, Entity, Sur le Traces de Kirikou, Kirikou et Karaba (Arte); Horizone, Nemesis, Symbiont(s), Dance USA, Infra, Physical Dysfunctional, Dyad 1909 (BBC); Chroma, Infra, Limen, Dido and Aeneas, Acis and Galatea (Opus Arte); The South Bank Show, Wayne McGregor: Across The Threshold (ITV); The Culture Show (BBC); Wayne McGregor – Going Somewhere (Les Films Du Present).
Creazioni recenti per il cinema: Wayne McGregor – A Moment In Time, documentario a cura di Catherine Maximoff per ARTE France; La Danse, film – documentario a cura di Fred Wiseman (distribuito nei circuiti cinematografici mainstream); Hardtalk per la BBC.
Riconoscimenti: CBE (Commander of the Order of the British Empire) per la sua dedizione alla danza (gennaio 2011). Premio della critica per Chroma al Golden Mask Awards, Bolshoi Ballet (2012); Benois de la danse per Infra, The Royal Ballet (2009); Coreografo dell’anno, premio ricevuto da Ballet Tanz (2009); International Theatre Institute Award for Excellence in Dance (2009); South Bank Show Award for Dance per Entity, Wayne McGregor | Random Dance e Infra, The Royal Ballet (2009); Movimentos Award per Entity, Wayne McGregor | Random Dance (2009); tre Critics Circle Awards (Amu, Wayne McGregor | Random Dance; Chroma, Infra, The Royal Ballet); Lawrence Olivier Award for Best New Dance Production per Chroma, The Royal Ballet (2007); South Bank Show Award for Dance (programma del Royal Ballet, che includeva Chroma, 2007); Lawrence Olivier Award for Outstanding Achievement in Dance per 2Human, English National Ballet (2004); Time Out Awards for Outstanding Achievement in Dance (ricevuto due volte, 2001-2003), IMZ Dance Screen Award (2002).
Wayne McGregor | Random Dance
Bio breve della compagnia
Fondata nel 1992, la compagnia Wayne McGregor | Random Dance è diventata lo strumento attraverso il quale McGregor ha sviluppato il suo stile coreografico così drasticamente rapido ed articolato.
La compagnia è diventata la personificazione del radicale approccio di McGregor alla nuova tecnologia, incorporando animazione, cinema digitale, architettura 3D, musica elettronica e danzatori virtuali in coreografie eseguite dal vivo.
In Nemesis (2002), i danzatori combattono con protesi d’acciaio quali estensioni delle braccia su una colonna sonora frammista a conversazioni telefoniche; in AtaXia (2004) la coreografia è alimentata dal sodalizio di McGregor col dipartimento di psicologia sperimentale dell’Università di Cambridge; in Entity (2008), i fattori coreografici furono immaginati partendo dalla partitura sonora creata da Jon Hopkins, collaboratore dei Coldplay, e Joby Talbot; in FAR (2010), il design d’avanguardia dell’allestimento (rAndom International) si fonde con la coreografia lasciando uscire allo scoperto il radicale processo cognitivo; e in UNDANCE (2011), le ricerche sul movimento di Eadward Muybridge prendono vita in palcoscenico.
Wayne McGregor | Random Dance è compagnia residente al Sadler's Wells di Londra.
Wayne McGregor è coreografo residente del Royal Ballet.
www.randomdance.org
Un luogo come spazio aperto di ricerca e conoscenza: questa è la filosofia della Collezione Maramotti, voluta da Achille Maramotti, uomo d’impresa, fondatore di Max Mara e appassionato collezionista d’arte.
Aperta a fine 2007 negli spazi della vecchia sede aziendale a Reggio Emilia, la collezione permanente consta di oltre duecento opere – realizzate da un centinaio di artisti di ambito internazionale dal 1950 ad oggi, fra cui Acconci, Bacon, Basquiat, Burri, Clemente, Cragg, Fischl, Fontana, Gallagher, Manders, Manzoni, Merz, Ontani, Paladino, Sachs, Schifano, Schnabel, Twombly, Viola – ed è visitabile gratuitamente previa prenotazione.
In parallelo la Collezione organizza mostre temporanee e progetti commissionati ad hoc ad artisti nazionali e internazionali che successivamente divengono parte del suo patrimonio artistico.
Il Gruppo Max Mara, fondato nel 1951 da Achille Maramotti, e ora guidato dai figli, è una delle più importanti fashion house internazionali e la prima azienda di confezione italiana con 2300 store in tutto il mondo e 22 collezioni differenti, vendute in 105 Paesi nel mondo.
L’attività della Fondazione I Teatri Reggio Emilia investe pressoché tutti i settori dello spettacolo dal vivo. Per svolgere un’attività che va dalla danza, alla prosa, alla concertistica, all’opera, al teatro ragazzi, al musical, all’operetta, si avvale di un sistema teatrale unico in Italia: tre teatri, raccolti attorno ad una piazza nel cuore della città, ciascuno fortemente caratterizzato sia architettonicamente sia per il tipo di programmazione.