Camilla Battaglia • Matt Mitchell
La libellula
Omaggio ad Amelia Rosselli
«Non ho mai in realtà scisso le due discipline, considerando la sillaba non solo come nesso ortografico ma anche come suono» (Amelia Rosselli)
In bilico tra melodia-canzone e introspezioni contemporanee, il progetto vuole omaggiare la connessione tra versi e musica di cui Amelia Rosselli, tra le massime poetesse contemporanee, si è fatta portatrice.
Il poema La Libellula scritto nel 1958 ha come tema centrale la libertà. Il tono “piuttosto volatile” è concepito (è sempre l’autrice a suggerirlo) in «forma di drago che si mangia la coda».
Da qui prendono forma sei componimenti che sono stati scritti cercando di riformulare in struttura musicale questo “rullo cinese” caratterizzato da una densità oracolare e una voce folgorante e straziata.
Si pensi alla musica come a una possibile traslazione del sentire dei versi scritti da una poetessa e musicista per dare voce agli intrecci della parola scritta.
Informazioni sullo spettacolo
08.11.2024 - h 20:30 - Teatro Cavallerizza
Posto unico
€ 10,00
Camilla Battaglia
Classe 1990 e figlia d’arte, dal 2010 in poi ha maturato svariate esperienze significative in Italia e in altri paesi, sempre impegnata nella ricerca e nella definizione di un proprio mondo musicale. Stiamo parlando di Camilla Battaglia, cantante, compositrice e leader che i primi stimoli musicali li ha ricevuti in famiglia, dal padre, il pianista Stefano Battaglia, e dalla madre, la cantante Tiziana Ghiglioni, entrambi protagonisti di primo piano nel panorama non solo italiano degli ultimi quarant’anni.
Laureatasi in filosofia all’Università Statale di Milano nel 2012, subito dopo intraprende gli studi musicali frequentando la Siena Jazz University, dalla quale esce nel 2016 con il massimo dei voti in canto jazz. Contemporaneamente, all’interno dell’EUJam—European Master Program, inizia un percorso di specializzazione che la porta a soggiornare in varie capitali europee, dove ha modo di approfondire aspetti della composizione e dell’improvvisazione assieme a tanti coetanei talentosi. La messa a punto di varie collaborazioni su progetti mirati trova l’edizione discografica dal 2015 ad oggi in una manciata di notevoli CD. Come tanti suoi colleghi ancora giovani, la cantante si dedica anche alla didattica: attualmente insegna improvvisazione e repertorio presso la Siena Jazz University. Anche il 2024, come vedremo nell’intervista che segue, si preannuncia molto proficuo sia per la pubblicazione su disco di altri lavori, sia per l’attività performativa tesa a perfezionare la sintonia di nuovi sodalizi con idonei compagni di strada.
Matt Mitchell
Matt Mitchell è un pianista, compositore e musicista elettronico interessato alle intersezioni di vari generi di nuova musica acustica, elettrica, composta e improvvisata. Ha pubblicato diversi album lungimiranti, acclamati dalla critica e influenti come leader per Pi Recordings, Screwgun
Records e Out of Your Head Records, e insieme a Kate Gentile dirige Obliquity Records. Dirige l’ensemble Phalanx Ambassadors e co-lead Snark Horse con Kate Gentile. Questi e altri gruppi che presenta regolarmente vedono la partecipazione di molti dei più importanti musicisti e improvvisatori del momento, tra cui Patricia Brennan, Kim Cass, Kate Gentile, Jon Irabagon, Ava Mendoza, Miles Okazaki, Mariel Roberts, Sara Serpa, Sara Schoenbeck, Brandon Seabrook, Ches Smith, Chris Tordini, Anna Webber, Dan Weiss e Miguel Zenon. È membro di diversi importanti e acclamati ensemble di musica creativa, tra cui Starebaby di Dan Weiss, Trickster di Miles Okazaki, We All Break di Ches Smith, Find Letter X di Kate Gentile, Simple Trio di Anna Webber, Outright! di Jon Irabagon, Intimate Strangers di Sara Serpa e Yuhan Supa.
Strangers di Sara Serpa e Liberated Gesture di Yuhan Su. Ha una lunga collaborazione con Tim Berne e ha suonato a lungo negli ensemble di molte figure importanti della musica improvvisata, tra cui Dave Douglas, Steve Coleman, David Binney, John Hollenbeck, Miguel Zenon, Rudresh Mahanthappa, Linda May Han Oh, Jonathan Finlayson, Mario Pavone e Darius Jones.
Ha insegnato a lungo con la School for Improvisational Music di Brooklyn, oltre che alla New School, alla NYU e al Siena Jazz Workshop. Nel 2015 ha ricevuto il Doris Duke Impact Award e nel 2012 la Pew Fellowship del Pew Center for Arts and Heritage.
“Una problematica della forma poetica è stata per me sempre connessa a quella più strettamente musicale, e non ho mai in realtà scisso le due discipline, considerando la sillaba non solo come nesso ortografico ma anche come suono, e il periodo non solo un costrutto grammaticale ma anche un sistema. […] Ma se, degli elementi individuabili nella musica e nella pittura spiccano, nel vocalizzare, soltanto i ritmi (durate o tempi) ed i colori (timbri o forme), nello scrivere e nel leggere le cose vanno un poco diversamente: noi contemporaneamente pensiamo. In tal caso non solo ha suono (rumore) la parola; anzi a volte non ne ha affatto, e risuona soltanto come idea nella mente. […] la lingua in cui scrivo di volta in volta è una sola, mentre la mia esperienza sonora logica associativa è certamente quella di molti popoli, e riflettibile in molte lingue.”
Amelia Rosselli
Crediti
voce, supercollider Camilla Battaglia
piano, synth modulare Matt Mitchell