19 ottobre 2014
Teatro Cavallerizza
Voci vicine. Passione muta e sonora
per musica, video e giornalista
di Fabio Cifariello Ciardi
Ensemble Icarus
Yoichi Sugiyama direttore
con Gad Lerner
in collaborazione con Edison Studio
prima assoluta
prima assoluta
Un concerto-passione per musica, video e giornalista dedicato alle voci dell’indignazione che udiamo ogni giorno attraverso i media: una forza – o una debolezza – tutta italiana scaturisce da appelli, denunce, invettive, parole anche sgrammaticate. Talvolta sentiamo istintivamente vicine queste voci, talvolta no, talvolta non sappiamo.
Il fenomeno è di ambigua decifrazione, ci bombarda e frastorna quotidianamente fra genuinità della testimonianza, recitazione artefatta e ogni sfumatura intermedia. Come amplificare queste voci a noi vicine, come attenuare il babelico brusìo che le confonde, come tentare di cogliervi un senso, magari frenando il giudizio?
Traducendole.
Fabio Cifariello Ciardi ha fermato il fiume in piena, non fosse che per il breve volgere di un progetto artistico: si è imposto la raccolta e l'esame di centinaia di documenti video, e ha imposto al materiale una classificazione in temi del disagio e in luoghi geografici, persino in "stili dell'indignazione". Insomma ha imposto un ordine al disordine.
Di qui il lavoro di "traduzione" musicale: le inflessioni e i ritmi delle voci parlate diventano, a tratti, i timbri di un ensemble strumentale. Traduzione da voce-che-parla a strumento-che-sembra-parlare, per cogliere l’intensità emotiva, la prossemica della parola, anche senza la parola, e dunque prima della sua stessa comprensione. Poiché, come sappiamo da quando in fasce udivamo la voce della mamma senza capirla eppure capendola benissimo, la comunicazione verbale trasmette – accanto ai contenuti – toni e pause non meno significanti, melodie del parlato, gesti, atteggiamenti, microemozioni disegnate sul volto di chi ascoltiamo.
Sulla scena, un giornalista, un ensemble strumentale e le sorgenti video da cui si affacciano coloro che per qualche minuto hanno raccontato, si sono indignati, con parole cariche di emozione o di rabbia.
Un lavoro che lega inestricabilmente l'arte compositiva, l'indagine sociale, una riflessione sui linguaggi, l'impiego di tecnologie audio e video in un'inventiva forma di concerto rappresentato, in cui frammenti video diventano solisti di un'opera sui generis, o meglio, di una Passione. (erreeffe)
Il fenomeno è di ambigua decifrazione, ci bombarda e frastorna quotidianamente fra genuinità della testimonianza, recitazione artefatta e ogni sfumatura intermedia. Come amplificare queste voci a noi vicine, come attenuare il babelico brusìo che le confonde, come tentare di cogliervi un senso, magari frenando il giudizio?
Traducendole.
Fabio Cifariello Ciardi ha fermato il fiume in piena, non fosse che per il breve volgere di un progetto artistico: si è imposto la raccolta e l'esame di centinaia di documenti video, e ha imposto al materiale una classificazione in temi del disagio e in luoghi geografici, persino in "stili dell'indignazione". Insomma ha imposto un ordine al disordine.
Di qui il lavoro di "traduzione" musicale: le inflessioni e i ritmi delle voci parlate diventano, a tratti, i timbri di un ensemble strumentale. Traduzione da voce-che-parla a strumento-che-sembra-parlare, per cogliere l’intensità emotiva, la prossemica della parola, anche senza la parola, e dunque prima della sua stessa comprensione. Poiché, come sappiamo da quando in fasce udivamo la voce della mamma senza capirla eppure capendola benissimo, la comunicazione verbale trasmette – accanto ai contenuti – toni e pause non meno significanti, melodie del parlato, gesti, atteggiamenti, microemozioni disegnate sul volto di chi ascoltiamo.
Sulla scena, un giornalista, un ensemble strumentale e le sorgenti video da cui si affacciano coloro che per qualche minuto hanno raccontato, si sono indignati, con parole cariche di emozione o di rabbia.
Un lavoro che lega inestricabilmente l'arte compositiva, l'indagine sociale, una riflessione sui linguaggi, l'impiego di tecnologie audio e video in un'inventiva forma di concerto rappresentato, in cui frammenti video diventano solisti di un'opera sui generis, o meglio, di una Passione. (erreeffe)