26 settembre 2007
Teatro Municipale Valli
QUEL CANCHERO DI MAJAKOVSKIJ
Reading-concerto con Paolo Nori e Umberto Petrin
Paolo Nori voce recitante, testi, traduzioni da Chlebnikov (e forse tromba)
Umberto Petrin pianoforte, sasso, musiche originali
"Fra tutti i futuristi Velimir è però il più sfuggente e il più misterioso."
(Angelo Maria Ripellino)
Tra il 1885 e il 1922, tra la Russia e la Persia e l’Unione Sovietica si colloca la vicenda di Velimir Chlebnikov, grande poeta, filologo impareggiabile, matematico geniale, discepolo fedele del creatore delle geometrie non euclidee, Nikolaj Loba?evskij.
"Con stivali di occhi neri sui fiori del mio cuore" rilegge questa vicenda a partire dal ricordo di un sedicente discepolo di Chlebnikov, Vladimir Majakovskij, che ne è stato in realtà spietato e interessato censore. Accogliendo l’auspicio dei molti, da Roman Jakobson a Vladimir Markov a Angelo Maria Ripellino a Osip Mandel’štam, che indicano in Chlebnikov un autore del futuro, Umberto Petrin e Paolo Nori, appassionati cultori dell’opera di Chlebnikov, la ripropongono in una lettura-concerto che, pur usando gli strumenti evocativi della musica e della poesia, non rinuncia alla nettezza del disegno narrativo e al rigore della ricostruzione filologica.
"Con stivali di occhi neri sui fiori del mio cuore" rilegge questa vicenda a partire dal ricordo di un sedicente discepolo di Chlebnikov, Vladimir Majakovskij, che ne è stato in realtà spietato e interessato censore. Accogliendo l’auspicio dei molti, da Roman Jakobson a Vladimir Markov a Angelo Maria Ripellino a Osip Mandel’štam, che indicano in Chlebnikov un autore del futuro, Umberto Petrin e Paolo Nori, appassionati cultori dell’opera di Chlebnikov, la ripropongono in una lettura-concerto che, pur usando gli strumenti evocativi della musica e della poesia, non rinuncia alla nettezza del disegno narrativo e al rigore della ricostruzione filologica.