Philip Corner in concerto con Agnese Toniutti
70 anni di composizioni per pianoforte
In collaborazione con Musei Civici Reggio Emilia
Una serata a tu per tu con il compositore e artista statunitense, tra i promotori del movimento Fluxus.
A Reverence to the Piano (Un omaggio al pianoforte) (1970)
One Note Once (Una volta una nota) (1971)
Etincelles (Scintille) (1956)
1. solo Philip – 8. duo – 7. solo Agnese – 3. solo Philip 6. duo
The Art of No-Art (L’Arte della Non-Arte) (2019-2022)
1. solo Philip/Agnese – 2. solo Philip – 170. “Inno a Erzulie” solo Agnese
Toy Piano duo (2012)
NoArtNoMindNoMusicYES (NoArteNoMenteNoMusicaSI) (2023)
2 solos by Agnese 1&11
X3 Philip solo
Xx17 duo
Philip Corner, compositore e musicista statunitense, ma anche pittore, performer calligrafo e soprattutto artista, con i suoi interventi performativi e visivi è stato uno dei promotori del movimento Fluxus sulla scena dell’arte internazionale. Una parte importante della sua crescita è la “creatività istantanea” dell’improvvisazione, di cui si possono sentire tracce in alcuni pezzi di questo programma. Ad accompagnarlo Agnese Toniutti, pianista specializzata nel repertorio contemporaneo e del Novecento.
Informazioni sullo spettacolo
04.10.2023 - h 20:30 - Sala degli Specchi del Teatro Valli
Posto unico
€ 5,00
Philip Corner
Philip Corner è nato nel Bronx, a New York City, USA, il 10 aprile 1933. Sebbene non abbia iniziato gli studi musicali prima dei tredici anni, ha sempre mostrato un’inclinazione creativa. Pur non essendo un virtuoso del pianoforte, ha suonato i suoi lavori e quelli di altri compositori in numerosi concerti di musica contemporanea. Ha studiato anche trombone e più tardi corno alpino. Nell’ambito dell’educazione musicale classica le sue preferenze andavano al passato antico, con una passione per il periodo medievale che non l’ha mai abbandonato. Allo stesso tempo è stato attratto fin da principio dalle innovazioni della musica contemporanea, che ha assimilato all’interno delle sue composizioni. Aperto ad altri generi musicali, ha imparato anche dalla musica folk e dal jazz.
Le incisioni di World Music gli aprirono ulteriormente le orecchie, portandolo in seguito a un contatto diretto con la musica tradizionale della Corea e con le orchestre gamelan giavanesi, principali stimoli alla sua creatività. Tuttavia, con l’eccezione di due anni a Parigi al Conservatoire con Messiaen (la cui profonda influenza emerge dai lavori protominimalisti del 1956, all’inizio di questo concerto), tutta la sua educazione ortodossa si è svolta nella città di New York, culminando con un Master of Arts alla Columbia University.
La presenza di un forte elemento strutturale nelle sue partiture musicali l’ha avvicinato all’arte visiva. Ha quindi lavorato con editori e collezionisti italiani come Francesco Conz (Asolo & Verona), Rosanna Chiessi (Cavriago) e Gino di Maggio (Milano) ancor prima di stabilire definitivamente la sua residenza a Reggio Emilia nel 1992. In seguito la sua maggior sostenitrice è stata Caterina Gualco della Galleria Unimediamodern di Genova, che tuttora lo rappresenta professionalmente. Le sue opere si possono trovare in collezioni come quella di Villa Croce a Genova e più recentemente la Collezione Gracci a Mantova, compresa un’opera ora al Museo Civico di Reggio Emilia. Una collezione delle sue opere visive è attualmente in allestimento ad Albinea, con il titolo di parcoPHILOpark.
Una parte importante della sua crescita creativa è la “creatività istantanea” dell’improvvisazione, di cui si possono sentire le tracce in alcuni pezzi di questo programma. E il suo contributo alla vita musicale della città verrà sicuramente ricordato dalla performance del 2005 di One Note More Than Once, interpretata dagli studenti dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Peri-Merulo al Teatro Valli.
La recente collaborazione con la pianista Agnese Toniutti include composizioni scritte per lei, come (naturalmente) uno spazio per il suo personale contributo creativo. Alcuni di questi lavori sono stati pubblicati su dischi, tra cui quello per l’etichetta Neuma Records negli Stati Uniti.
Agnese Toniutti
Agnese Toniutti si dedica all’esplorazione del repertorio pianistico contemporaneo e del Novecento. Il suo interesse si rivolge in particolare al ruolo del suono nella composizione, e al legame complementare tra composizione e improvvisazione.
Conosce Philip Corner mentre approfondisce i movimenti artistici degli anni Settanta, e da quel momento inserisce regolarmente le sue composizioni, stimolanti sfide per l’esecutore, in repertorio. Alcune di queste interpretazioni sono pubblicate dall’etichetta americana Neuma Records (Subtle Matters, 2021) e dalla belga Sub Rosa (Fluxus&Neo Fluxus – Stolen Symphony, 2023).
Altri compositori spesso eseguiti nei suoi recital sono Giacinto Scelsi, Giancarlo Cardini, John Cage, Lucia Dlugoszewski, presenti anche nelle sue pubblicazioni discografiche e nei suoi lavori di ricerca.
Affascinata dall’esplorazione delle possibilità timbriche del pianoforte, viene spesso coinvolta in collaborazioni artistiche trasversali. Tra i recenti progetti la composizione delle musiche per l’installazione multimediale The moon is full but is not the moon (Lussemburgo, 2022) con gli artisti G. De Marco, K. Pernar e A. Mircev, l’incisione dell’integrale delle Sonatas & Interludes per pianoforte preparato di John Cage (Neuma Records, 2023) e il progetto Ludic Inventions, con i compositori e video-artisti C. Riley, K. Dirse, S. Covarrubias, in prima esecuzione nel Regno Unito a ottobre 2023. Si è esibita come solista e camerista in diversi festival internazionali in Italia, Europa e Stati Uniti.