ANDREA LUCCHESINI, pianoforte
Scarlatti, Sonata K 491 in re maggiore
Berio, Brin, Leaf (da Six Encores)
Scarlatti, Sonata K 454 in sol maggiore
Berio, Erdenklavier, Wasserklavier (da Six Encores)
Scarlatti, Sonata K 239 in fa minore
Berio, Luftklavier (da Six Encores)
Scarlatti, Sonata K 342 in la maggiore
Berio, Feuerklavier (da Six Encores)
Scarlatti, Sonata K 146 in sol maggiore
Schubert, Improvvisi n. 1 e 2 op. 90 (D.899)
Schoenberg, Klavierstuecke op. 11
Schubert, Improvvisi n. 3 e 4 op. 90 (D.899)
Alle 19.15, prima del concerto, Andrea Lucchesini incontrerà il pubblico: l’incontro avverrà nella Sala dei concerti del Teatro Municipale Valli ed è riservato ai possessori del biglietto del concerto o dell’abbonamento alla Stagione dei Concerti.
I partecipanti, al termine della presentazione, dovranno lasciare la Sala, per poi rientrarvi per il concerto che avrà luogo come sempre a partire dalle ore 20.30, e potranno restare in Teatro, dove nel Ridotto sarà in funzione la caffetteria.
Il pianismo settecentesco di Scarlatti viene fatto dialogare con epoche successive e lontane (Schubert, Schönberg e Berio), in una fitta alternanza che non mancherà di evidenziare inevitabili fratture e sorprendenti modernità. Lo sterminato corpus delle sonate scarlattiane costituisce una fonte inesauribile di scoperte. Brevi e quasi sempre in un unico movimento, le sonate presentano uno schema formale pressoché costante che viene vivificato dalla ricchezza di invenzioni e da un linguaggio fortemente originale e riconoscibile, con poche parentele con autori coevi. I Six Encores di Berio sono sei brevi pezzi, scritti tra il 1965 e il 1990, e raccolti sotto questo titolo che ne evidenzia la forma aforistica; quattro di essi sono dedicati agli elementi (acqua, terra, aria, fuoco: Wasserklavier, Erdenklavier, Luftklavier e Feuerklavier; completano il ciclo Brin e Leaf). Esplorazione delle possibilità timbriche del pianoforte, sonorità impalpabili ed estro virtuosistico convivono nella caleidoscopica scrittura di Berio. Si inseriscono in questo dialogo i celebri Improvvisi di
Schubert (1827), che appartengono all’ultima fase della sua produzione pianistica, e l’op. 11 di Schönberg (1909), tappa importante nel percorso verso l’allargamento della tonalità, fino al suo dissolvimento.
Formatosi sotto la guida di Maria Tipo, Andrea Lucchesini si impone all’attenzione internazionale giovanissimo, con la vittoria del Concorso Internazionale “Dino Ciani” presso il Teatro alla Scala di Milano. Suona da allora in tutto il mondo con le orchestre più prestigiose, collaborando con direttori quali Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Roberto Abbado, Riccardo Chailly, Dennis Russell Davies, Charles Dutoit, Daniele Gatti, Gabriele Ferro, Gianluigi Gelmetti, Daniel Harding, Vladimir Jurowski, Gianandrea Noseda e Giuseppe Sinopoli.
La sua ampia attività, contrassegnata dal desiderio di esplorare la musica senza limitazioni, lo vede proporre programmi che spaziano dal repertorio classico all’oggi e gli vale già nel 1994 il riconoscimento dei musicologi europei da cui riceve – unico italiano finora – il Premio Internazionale Accademia Chigiana, mentre l’anno successivo il Premio “F. Abbiati” testimonia l’apprezzamento della critica italiana.
Andrea Lucchesini ha al suo attivo numerose incisioni discografiche, le prime delle quali risalgono agli anni ’80 per EMI International (Sonata in si minore di Liszt, Sonata op.106 “Hammerklavier” di Beethoven, Sonata op.58 di Chopin); successivamente realizza Pierrot Lunaire di Schoenberg e Kammerkonzert di Berg per Teldec, con la Dresdner Staatskapelle diretta da Giuseppe Sinopoli.
Incide inoltre per BMG il Concerto “Echoing curves” di Luciano Berio sotto la Sua direzione: è una delle tappe fondamentali di una stretta collaborazione con il compositore, accanto al quale Lucchesini vede nascere l’ultimo e impegnativo lavoro per pianoforte solo, la Sonata, eseguita in prima mondiale nel 2001 e successivamente consegnata – con tutte le altre opere pianistiche di Berio – ad un disco AVIE Records che riceve unanime plauso dalla critica internazionale.
Altrettanto festeggiata la registrazione dal vivo che Lucchesini realizza del ciclo integrale delle 32 Sonate di Beethoven per Stradivarius: la raccolta ottiene tra l’altro nell’agosto 2004 il riconoscimento di “disco del mese” della prestigiosa rivista tedesca Fonoforum.
A partire dal 1990 il pianista si dedica anche alla musica da camera, realizzando in particolare una stretta collaborazione (anche discografica) col violoncellista Mario Brunello ed esplorando in varie formazioni il repertorio cameristico.
Convinto che la trasmissione del sapere musicale alle giovani generazioni sia un dovere morale, Lucchesini si dedica con passione all’insegnamento, attualmente presso la Scuola di Musica di Fiesole, della quale dal 2008 è anche direttore artistico. E’ inoltre invitato a tenere masterclasses presso importanti istituzioni musicali europee, quali la Musik Hochschule di Hannover, il Sommer Wasserbuger Festspiele e la Musik Hochschule di Salisburgo; partecipa in qualità di giurato a numerosi concorsi pianistici nel mondo e dal 2008 è Accademico di S. Cecilia.
Il suo più recente lavoro discografico sono gli Improvvisi di Schubert, realizzati per AVIE Records nel 2010 e accolti con entusiasmo dalla critica internazionale.
Concerti 2024-2025
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