Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro
di Emanuele Aldrovandi
Una madre e il suo piano bislacco per aiutare la figlia di sei anni a diventare un’artista di successo: per farlo è disposta a qualunque cosa.
«Come diventare ricchi e famosi da un momento all’altro» è una domanda che si pongono in molti, in una società nella quale benessere economico e fama sono ritenuti conquiste e valori imprescindibili per essere felici.
Al centro della storia, una madre, interpretata da Serena Di Siena, e la sua ossessione per la realizzazione della figlia Emma, una bambina di soli sei anni: per riuscire a farla diventare un’artista di successo la madre, Marta, è disposta a tutto.
Lo spettacolo, incentrato sul rapporto talvolta estremo e distruttivo tra felicità e realizzazione personale, pone l’attenzione sulle conseguenze più intime e personali di quelle dinamiche sociali che ci spingono sempre di più verso la ricerca del consenso e dell’approvazione immediata. Un’occasione per chiedersi, insieme ai personaggi, fino a dove siamo disposti a spingerci, pur di evitare che le persone che amiamo debbano gestire fallimenti e frustrazioni che talvolta sembrano insormontabili.
Note di regia
La scrittura è estremamente concreta e realistica, ma l’allestimento è onirico e surreale, perché quello che viene messo in scena è il ricordo di un uomo che continua a rivivere la giornata nella quale la vita di una bambina di sei anni è cambiata per sempre.
La storia di una madre, Marta, della sua ossessione per la realizzazione della figlia Emma e del suo piano bislacco che coinvolge con l’inganno Chiara, una famosa attrice, e Carlo, cognato appassionato di scacchi, rivive attraverso lo sguardo di Ferdinando, talvolta distaccato, talvolta pieno di sensi di colpa: cosa avrebbe potuto fare di diverso? È possibile cambiare il corso degli eventi e incidere veramente sulla realtà e sul mondo?
Se il testo affronta il rapporto fra la felicità e la realizzazione personale, la chiave registica con cui ho deciso di metterlo in scena pone l’accento sul vortice ossessivo di chi è condannato a pensare una cosa e poi, nell’attimo successivo, esattamente la cosa opposta.
La realtà si deforma sotto lo sguardo di chi è convinto di non poterla mai conoscere, ma solo ipotizzare.
Emanuele Aldrovandi
Informazioni sullo spettacolo
15.04.2025 - h 20:30 - Teatro Ariosto (Primo turno)
16.04.2025 - h 20:30 - Teatro Ariosto (Secondo turno)
1 ora e 30 minuti
Platea e Balconata I e II ordine centrale
€ 25,00
Balconata I e II ordine laterale
€ 20,00
Galleria
€ 20,00
Riduzioni
Iscritti Unimore > 50%
Under 30 > 30%
Amici dei Teatri > 20%
Over 65 > 15%
Crediti
testo e regia Emanuele Aldrovandi
con Giusto Cucchiarini, Serena De Siena, Tomas Leardini, Silvia Valsesia
aiuto regia Luca Mammoli
scene Francesco Fassone
costumi Costanza Maramotti
luci Antonio Merola
ambiente sonoro Riccardo Tesorini
movimenti Olimpia Fortuni
trucco Giorgia Blancato
realizzazione maschera Micol Russo e Cristina Ugo
collaborazione realizzazione scena Jessica Koba
collaborazione realizzazione costumi Nuvia Valestri
grafiche Anna Resmini
produzione Associazione Teatrale Autori Vivi, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
Con il sostegno di
