VERDI, NARRAR CANTANDO
di Marco Paolini e Mario Brunello
Gerardo Guccini collaborazione alla drammaturgia e ai testi
Stefano Nanni arrangiamenti
Marco Paolini, Cesar Brie regia
Marco Paolini voce narrante
Mario Brunello violoncello
Stefano Nanni armonium
Francesca Breschi maestra del coro
Coro popolare formato dal pubblico
Michele Mescalchin disegno luci
Gabriele Turra suono
Franco Panozzo, Artists Management Company Michela Signori, Jolefilm organizzazione e distribuzione
Antiruggine, Jolefilm, Fondazione Teatro Regio di Torino produzione
Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi, l'idea di scoprire il compositore non solo dal punto di vista del musicista, ma da quella dell'uomo di teatro, per rivelarne la personalità e l'influenza sulla cultura italiana.
“Verdi non è solo un musicista, è un uomo di teatro che pensa a un disegno generale e poi ne cura ogni dettaglio per arrivare a un effetto mirato. La storia viene narrata dalle parole e dalla musica, ma niente di superfluo deve essere lasciato, per il solo gusto del bello o per l’esibizione della tecnica. Verdi dunque pensa a uno spettacolo globale ed essenziale; il risultato è straordinario perché egli inventa qualcosa che sembra molto più antico di lui. Le sue opere diventano tradizione da subito (non tutte ovviamente…), la gente lo canta anche se non è andata a teatro, la sua popolarità è pari a quella di Garibaldi.“ (M. Paolini)
A modo loro Marco Paolini e Mario Brunello rendono omaggio a Verdi, raccontando l’uomo attraverso la sua vita e il suo lavoro. Non l’allestimento di un’opera e la sua esecuzione, ma il Verdi librettista, regista, impresario, patriota e politico.
Il violoncello di Brunello ci porterà nel mondo dei temi più popolari di Verdi, illustrando arie e parti delle opere entrate a far parte della nostra tradizione culturale. Per sottolineare questo aspetto, l’esecuzione dei cori di alcune opere sarà affidata al pubblico in sala, accompagnato dall’armonium di Stefano Nanni. Lo spettacolo sarà preceduto da una lezione di canto, tenuta da Mario Brunello e Francesca Breschi, per insegnare al pubblico testi e musiche dei cori che verranno poi eseguiti all’interno dello spettacolo.
Lo spettacolo conterrà anche un racconto di Paolini su alcune parti significative della vita di Verdi e una straordinaria descrizione giornalistica (un inedito di Filippo Tommaso Marinetti) dei funerali del Maestro a Milano con un bagno di folla degno di un re.
Non è solo uno spettacolo pensato per ricordare Verdi, ma per far sentire come egli sia parte di una cultura popolare italiana ancora molto attuale.
Ogni spettacolo è preceduto da una lezione di canto della durata di 1 ora tenuta
da Francesca Breschi e Mario Brunello presso la Sala degli Specchi, Teatro Municipale Valli
Sabato 7 dicembre, ore 18.30
Domenica 8 dicembre, ore 16.00
ingresso libero riservato ai possessori del biglietto fino ad esaurimento dei posti disponibili
Marco Paolini, attore, autore e regista, è nato a Belluno nel 1956. Dagli anni Settanta al 1994 ha fatto parte di vari gruppi teatrali. È in uno di questi, il Teatro Settimo di Torino, che inizia a raccontare storie, nascono gli “Album”, i primi episodi di una lunga biografia collettiva che attraversa la storia italiana dagli anni ’60 ai giorni nostri.
Noto al grande pubblico per Il racconto del Vajont si distingue quale autore e interprete di narrazioni di forte impatto civile (I-TIGI racconto per Ustica, Parlamento chimico, Il Sergente, Bhopal 2 dicembre ’84, U 238, Miserabili) e per la capacità di raccontare il cambiamento della società attraverso i dialetti e la poesia sviluppata con il ciclo dei Bestiari. Appassionato di mappe, di treni e di viaggio, traccia i suoi racconti con un’attenzione speciale al paesaggio, al suo mutarsi e alla storia (come nel Milione).
Artigiano e manutentore del mestiere di raccontare storie, sa portare quest’arte antica al grande pubblico con memorabili dirette televisive (tra cui i recenti ITIS Galileo, e Ausmerzen. Vite indegne di essere vissute, seguiti da quasi due milioni di telespettatori su La7).
Nel 1999 ha fondato Jolefilm, la società con cui produce tutti i suoi spettacoli e con cui sviluppa la passione per il cinema e il documentario.
Attualmente è in tournée con ITIS Galileo e il suo ultimo spettacolo Ballata di uomini & cani, dedicato a Jack London.
Mario Brunello è tra i violoncellisti più apprezzati al mondo, dopo la vittoria nel 1986 del Concorso internazionale Čajkovskij di Mosca, la sua carriera è inarrestabile. Si è esibito in tutte le principali sale da concerto internazionali, ha suonato con le più prestigiose orchestre ed ha collaborato con direttori quali Claudio Abbado, Valery Gergiev, Antonio Pappano, Myung-Whun Chung, Daniele Gatti, Riccardo Chailly, Riccardo Muti, Zubin Mehta, Seiji Ozawa e Carlo Maria Giulini.
È molto attivo in formazioni cameristiche ed ha collaborato con solisti quali Gidon Kremer, Martha Argerich, Frank Peter Zimmermann, Yuri Bashmet, Maurizio Pollini, Andrea Lucchesini, Valery Afanassiev e i Quartetti Borodin e Alban Berg.
Nella sua vita artistica ha riservato ampio spazio a progetti che coinvolgono forme d'arte diverse (letteratura, filosofia, scienza, teatro). Ha interagito con attori e musicisti di altra estrazione culturale quali Uri Caine, Paolo Fresu, Gianmaria Testa, Moni Ovadia, Vinicio Capossela ed ha realizzato spettacoli teatrali con Marco Paolini e Maddalena Crippa.
La sua discografia è molto ampia ed è di recente pubblicazione il suo ultimo CD per EMI con il Concerto di Dvorak diretto da Sir Antonio Pappano con l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia. Suona il prezioso violoncello Maggini dei primi del Seicento appartenuto a Franco Rossi
César Brie nasce a Buenos Aires, arriva in Italia a 18 anni con la Comuna Baires di cui è cofondatore. Nel 1975 lascia la Comuna e crea a Milano il Collettivo teatrale Tupac Amaru. Dal 1981 al 1990 lavora insieme a Iben Nagel Rasmussen nel Gruppo Farfa e poi nel Odin Teatret di Danimarca nelle vesti di autore, regista e attore. Nel 1991, fonda in Bolivia il Teatro de Los Andes con cui ha creato spettacoli che partono dalla storia o dai classici, ma calati profondamente nell’attualità: una serie di lavori esemplari destinati a girare il mondo.
Edita cinque numeri della rivista di studi teatrali e documentazione El tonto del pueblo (Lo scemo del villaggio) e nel 2007 in Bolivia, un romanzo autobiografico: La Vocación.
Nel 2008 realizza due documentari in Bolivia: Umiliati e offesi e Tahuamanu su un pestaggio a campesinos e su un massacro nella giungla boliviana.
Oggi Cesar Brie è in Italia come pedagogo, e come autore/attore. Le ultime produzioni di Brie sono: Karamazov, Il Vecchio Principe, (basato nel Piccolo principe ambientato in un geriatrico) InDolore (sulla violenza domestica) e Viva l'Italia.
Gerardo Guccini, docente di Storia del teatro e dello spettacolo al DAMS di Bologna, nonché attento studioso e profondo conoscitore della teatro di narrazione e fondatore della rivista letteraria “Prove di drammaturgia”.
Ha collaborato, tra gli altri lavori anche alla drammaturgia del “Racconto del Vajont” di Marco Paolini. Melomane, è il curatore delle voce dedicata a Giuseppe Verdi nell’Enciclopedia Einaudi.
Stefano Nanni, pianista, compositore, arrangiatore, direttore d’orchestra Jazz. Dal dicembre ‘92 dirige una Big Band di 20 elementi, la Moon Cin Jazz Orchestra curandone anche gli arrangiamenti e le orchestrazioni.
Ha collaborato con artisti di estrazione musicale tra le più diverse dagli americani Steve Ellington e Amii Steward, a grandi jazzisti italiani come Paolo Fresu, Gianni Basso, Gianni Cazzola, Massimo Moriconi, Luciano Zadro, Gabriele Mirabassi, Fabrizio Bosso, al grande Luciano Pavarotti, a Vinicio Capossela, al tenore Italo/Portoghese Giovanni D’Amore, ad intrepreti classici come Danilo Rossi e Mario Brunello, fino a collaborare con artisti teatrali come Marco Paolini.
Dal 2001 stringe un felice sodalizio artistico con il grande musicista, produttore e arrangiatore Michele Centonze collaborando alla composizione e realizzazione della musica per le cerimonie di apertura e chiusura delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 e attualmente per la musica delle Olimpiadi invernali Soči 2014.
Francesca Breschi, musicista di formazione classica, cantante, attrice, compositrice e didatta è da sempre legata al teatro e a mondi paralleli come la video-arte, le arti plastiche, la poesia, la canzone d’autore, la musica elettronica, la musica medievale e antica.
Collabora con numerosi artisti tra i quali spiccano Nicola Piovani, Elio De Capitani, Antoni Muntadas, Raúl Rodriguez e José Antonio Hergueta, Francesco de Gregori, Serena Nono, Giancarlo Cobelli, Roberto Roversi, Patrice Kerbrat; Giulio Bosetti, Hans Günther Heyme, Franz Marijnen, David Riondino, Emilio Isgrò, l’Ensemble Micrologus, Ensemble Lucidarium, Mario Brunello e Giovanni Sollima, Paolo Fresu e Marco Paolini.
Dal 1990 fa parte del Quartetto Vocale di Giovanna Marini della quale è anche assistente musicale e direttrice dei cori per le musiche di scena.
Concerti 2024-2025
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1 febbraio 2025
Jean-Efflam Bavouzet, pianoforte
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