Il piccolo Principe
opera ispirata al testo di Antoine de Saint-Exupéry
La leggerezza e la profondità della celebre fiaba dell’aviatore poeta diventano musica nell’opera ispirata al capolavoro di Saint-Exupéry.
Una storia per bambini, che parla agli adulti, per volare insieme protagonista negli spazi siderali, alla scoperta di nuovi mondi e di ciò che con gli occhi non si riesce a vedere.
Perché la bellezza, quando non è filtrata dai pregiudizi, riesce ad arrivare fino al cuore dei bambini, ma anche a quello degli adulti che hanno perso la capacità di ascoltare davvero.
“Il deserto in cui abbiamo deciso di ambientare la nostra versione del Piccolo Principe racconta Stefano De Luca-non è quello scelto da Saint Exupery-pur simbolico-del Sahara. Il nostro è un piccolo deserto di periferia, un luogo ai margini della società in cui vengono ammassati gli involucri vuoti dei tanti oggetti che riempiono le nostre vite. Una discarica di cartoni, scatole, scatoloni, imballaggi che un tempo hanno contenuto merce e ora, ammassati, creano montagnole simili a dune di sabbia. In questo deserto marginale incontriamo il nostro “aviatore”,un sognatore che non è mai riuscito a trovare un posto nel mondo degli adulti, interessati solo alle cose materiali. E che invece in quello spazio vuoto, fatto di scatole vuote anch’esse, ha trovato il luogo del sogno e della fantasia. Non ha volato mai, probabilmente, il nostro aviatore, se non con leali della poesia e dell’immaginazione. Conosce il valore delle storie, del conforto che possono portare a chi le ascolta. Sa che ricordare il valore dell’amicizia e della dedizione, trasmettendolo agli altri, vuol dire mantenere accesa una stella nell’oscurità. Sa che una stella accesa, per quanto piccola, indica il cammino. E così il nostro aviatore profugo e senzatetto si è stabilito tra questi cartoni e continua a raccontare la sua storia a un gruppo di ragazzini, anche loro dimenticati da tutti. Rievoca così l’avventura del Piccolo Principe, innamorato di una rosa, caduto un giorno dalle stelle e poi ritornato lassù. In questo deserto prendono sostanza i personaggi, modelli di uomo che risultano incomprensibili e distanti nelle loro ossessioni di potere, vanità, possesso, persi nelle loro nevrosi che li isolano e li proiettano su pianeti distanti. Figure un po’folli, ma poetiche, perché osservate con gli occhi compassionevoli di un’infanzia pura, non contaminata. Una zingarella scalza con un vecchio peluche che ricorda una volpe canta una filastrocca sull’amicizia; un ragazzo dalla giacca di pelle di serpente,che da sempre gioca con la morte sulla punta di una siringa, offre una soluzione alle pene d’amore. Il Piccolo Principe si solleverà sopra tutto questo, sopra le miserie e le sofferenze di questo piccolo mondo ridotto a discarica e allo stesso tempo così vicino al cielo, lasciando in dono agli adulti il ricordo di quella scintilla di luce universale, del loro legame con l’universo. In dono ai piccoli spettatori resta la meravigliosa possibilità di raccontare una storia celebre attraverso materiali poveri, usando quello che in genere si getta via: involucri vuoti, confezioni di oggetti inutili, che tornano a riempirsi di voci, di musica, di immaginazione, di poesia”.
Chi non conosce la storia dell’incontro in mezzo al deserto tra un aviatore e un buffo ometto vestito da principe che è arrivato sulla Terra dallo spazio? In coproduzione con il Teatro Regio di Parma questa straordinaria storia surreale, filosofica e magica sarà raccontata attraverso la musica nella cornice speciale del Teatro Valli.






Crediti
Opera in un atto su libretto di Stefano De Luca
Ispirato al testo di Antoine de Saint-Exupéry
Musica di Enrico Melozzi
Il Piccolo Principe Ralitsa Bogdanova
La Volpe Giovanna Iacobellis
Il Re / L’uomo d’affari Francesco Leone
La Rosa Cristina Neri
Il Vanitoso / Il Lampionaio / Il Serpente Raffaele Tassone
L’Aviatore Luca Criscuoli
L’Ubriacone / il Geografo Andrea Ariano
Orchestra Notturna Clandestina
Coro di Voci Bianche del Teatro Regio di Parma
Direttore Enrico Melozzi
Regia Stefano De Luca
Scene e costumi, Carla Ricotti
Luci, Simone Bovis
Maestro del coro, Massimo Fiocchi Malaspina
Allestimento del Teatro Regio di Parma
Coproduzione Fondazione Teatro Regio di Parma e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia
Con il contributo di FCR- Farmacie Comunali Riunite
