- Ti guardo e lacrimo, Venezia mia
- Dedica
- Vertical Thoughts
- Love’s Ecstasy
- Play with Bruno!
- Di Soli, di Astri e altri Satelliti
- The last interview
FontanaMix Ensemble
Lavinia Guillari flauti – Marco Ignoti clarinetti – Valentino Corvino violino e viola – Sebastiano Severi violoncello – Walter Zanetti chitarra e chitarra elettrica – Alice Caradente arpa – Jacopo Cerpelloni accordeon – Stefano Malferrari, Franco Venturini pianoforte e tastiera – Nicola Evangelisti regia audio
Collettivo In.Nova Fert
Bernardo Lo Sterzo – Livia Malossi Bottignole – Marco Pedrazzi – Alessio Romeo – Diego Tripodi
Luca Scarlini drammaturgia e voce recitante
Stefano Croci video
Valentina Coladonato voce
Francesco La Licata direzione
Informazioni sullo spettacolo
11.10.2020 - h 18:00 - Teatro Cavallerizza
Posto unico
€ 10,00
Riduzioni
Under 20 5 euro (disponibilità limitata)
Biglietti in vendita dal 5 settembre
Sette momenti musicali per voci, ensemble, video ed elettronica, che raccontano diversi capitoli di una vita: dal bimbo prodigio con la Happy Grossato Company Band all’autore di capolavori degli anni Settanta.
Sette Canzoni per Bruno è composto da più elementi espressivi: uno visuale, uno narrativo e uno musicale. Il lavoro compositivo curato dal Collettivo In.Nova Fert si è reso possibile grazie al prezioso materiale audiovisivo conservato presso il Centro Studi Maderna del Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna. Frammenti, schizzi, quadrati magici dell’opera di Maderna, tratti anche dalle trascrizioni di autori del passato e della produzione più leggera, rappresentano le fonti per libere elaborazioni compositive che insieme formano un racconto impregnato del suo modo di far musica e della sua tenacia a indagare il nuovo. Le proiezioni raccolgono ed elaborano schegge della sua vita, formando composizioni visive che interagiscono con l’ensemble.
«Bruno Maderna è un ossimoro di opposte attrazioni. Enfant prodige al violino, suonò tutto ciò che si poteva suonare del tempo suo e dei secoli precedenti. Intonò madrigali, tanghi, giaculatorie, accensioni mahleriane, teoremi darmstadtiani. Il direttore mise tante volte alle corde il compositore, a cui dedicava tempo limitato per le prove. Questo ritratto per musica e parole racconta quindi il ritratto di un musico sommo, che spesso amò cancellarsi. Un musicista che visse nel passato sontuoso dei Gabrieli e nel postfuturo dei satelliti. Una figura/puzzle che qui risuona d’armonie e d’echi». (Luca Scarlini)