22 novembre 2019
Palcoscenico del Teatro Valli
Pensieri Sonanti
Omaggio ad Armando Gentilucci
Mirco Ghirardini clarinetto, percussioni
Andrea Rebaudengo pianoforte
Giovanni Mareggini flauto
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Armando Gentilucci
Melodia, per strumento a fiato o arco (1989)
Al telaio del tempo, per clarinetto (1984)
Gesti e risonanze, per clarinetto e percussioni (1980)
In acque solitarie, per flauto (1986)
Frammento, per clarinetto (1990)
Iter, per pianoforte (1969)
Pour un ragtime engloutie, per pianoforte (1982)
Selva di pensieri sonanti, per clarinetto e pianoforte (1988)
Johann Sebastian Bach
Capriccio sopra la lontanaza del fratello dilettissimo BWV 992, per pianoforte (1704)
Armando Gentilucci
Il rifrangersi di un’ombra. A proposito del “Capriccio” di Bach, per pianoforte (1985)
Melodia, per strumento a fiato o arco (1989)
Al telaio del tempo, per clarinetto (1984)
Gesti e risonanze, per clarinetto e percussioni (1980)
In acque solitarie, per flauto (1986)
Frammento, per clarinetto (1990)
Iter, per pianoforte (1969)
Pour un ragtime engloutie, per pianoforte (1982)
Selva di pensieri sonanti, per clarinetto e pianoforte (1988)
Johann Sebastian Bach
Capriccio sopra la lontanaza del fratello dilettissimo BWV 992, per pianoforte (1704)
Armando Gentilucci
Il rifrangersi di un’ombra. A proposito del “Capriccio” di Bach, per pianoforte (1985)
Informazioni sullo spettacolo
22.11.2019 - h 20:30 - Palcoscenico del Teatro Valli
Posto unico
€ 8,00
30 anni fa, il 12 novembre 1989, moriva a Milano Armando Gentilucci, compositore, organizzatore, didatta, teorico, divulgatore, figura sfaccettata e lungimirante di artista e intellettuale. L’Istituto musicale Peri di Reggio Emilia ha conosciuto la sua guida illuminata di direttore negli anni 70 e 80, il mondo editoriale le sue pubblicazioni divulgative e i suoi saggi, il mondo musicale le sue composizioni ancora straordinariamente attuali.
Muovendo dalle avanguardie musicali del dopoguerra, e specialmente da una scena italiana particolarmente vivace e rigogliosa di talenti (Maderna, Nono, Berio…), il Gentilucci compositore ha cercato e trovato una sempre più fine misura, fatta di linee delicate e poesia, chiusa a schematismi, aperta invece – come amava ripetere – “al molteplice”. Trame che navigano nel tempo, gesti che fluttuano nello spazio, selve, solitudini e ombre che si rifrangono: ecco i suoni ponderati, i “pensieri sonanti” di Armando Gentilucci.
Muovendo dalle avanguardie musicali del dopoguerra, e specialmente da una scena italiana particolarmente vivace e rigogliosa di talenti (Maderna, Nono, Berio…), il Gentilucci compositore ha cercato e trovato una sempre più fine misura, fatta di linee delicate e poesia, chiusa a schematismi, aperta invece – come amava ripetere – “al molteplice”. Trame che navigano nel tempo, gesti che fluttuano nello spazio, selve, solitudini e ombre che si rifrangono: ecco i suoni ponderati, i “pensieri sonanti” di Armando Gentilucci.