VOCI ALL’IMBRUNIRE / KOLOT
Scritta composta e diretta da Yuval Avital
direttore artistico esecutivo Nory Jacoby
video Shira Miasnik
produzione elettronica AGON
produzione esecutiva Gabriel Bacalov (AGON), Tamar Ben-Simon (Israele)
voci Rabbi Baruch Brener, Rabbi Moshe Dabah, Father Goossan, Qes Vonda Eli Montesenout, Qes Baruch Mesret, Esti Kenan, Muhamed Abu-Ajaj, Sofia Kaikov, Gila Bashari, Eli Bashari, Riam Hiadri, Soshana Dabah
narratore Moshe Bar Yehuda
Yuval Avital chitarra – Nory Jakoby viola – Rali Margalit violoncello – Yazek Kaikov chan – Na?ama Tamir pianoforte – Giori Politi percussioni
elettronica e sound design Massimo Marchi, Davide Tiso
live video Shira Miasnik
coproduzione REC, AGON, Magà, Teatro Festival Parma, Musica per Roma, Teatro dal Verme, I pomeriggi musicali Milano.
Voci e suoni s’incontrano all’imbrunire. L’oscurità spoglia fino alla loro essenza fedi, culture e tradizioni diverse e spesso contrapposte. Gli elementi personali si trasformano in simboli e i particolari prendono la forma di archetipo.
È un viaggio attraverso un deserto trasparente che unisce il passato antico ad un futuro incerto: la melodia che accompagna il viaggio dei beduini nel deserto della Giudea si imbatte nella distruzione del tempio.
Voci all’imbrunire è l’opera gemella di Kolot. Anche se in maniera diversa, questi due spettacoli vogliono rappresentare i due volti della realtà israeliana: da un lato la molteplicità racchiusa in un organismo complesso (in kolot), dall’altro la storia del singolo individuo a sua volta segnato da complessità e contraddizioni.
La voce, uno dei simboli di questa molteplicità, rispecchia tramite i cantanti, elementi della realtà, della vita e della sacralità delle diverse culture che popolano Israele: etnie antichissime come quelle ashkenazita, sefardita, yemenita; culture paleocristiane come quella armena e copta; etnie musulmane come quelle beduina e araba. Ogni esecutore è depositario di una tradizione unica, di un messaggio proprio della sua ancestralità religiosa e culturale.
Le voci si fondono ai materiali multimediali elaborati dai videoartisti e dagli esecutori al live electronics. Montando ed elaborando suoni ed immagini, gli artisti disegnano mondi ed atmosfere che combinandosi con il canto e la musica strumentale collegano la tradizione alla realtà contemporanea, l’oriente all’occidente, la semplicità alla complessità.
L’autore dell’opera è Yuval Avital, nato a Gerusalemme nel 1977, compositore e direttore di progetti musicali e multimediali, chitarrista solista di musica classica e contemporanea. I suoi lavori coinvolgono una grande varietà di stili e generi, combinano diverse tradizioni ed epoche, uniscono nuovo ed antico, semplice e complesso. Le sue opere sono state eseguite in giro per il mondo: da Parigi a Pechino, da Israele all’Italia, dove ha fondato e dirige Magà, un progetto in residenza ad AGON, centro di produzione e ricerca per le nuove tecnologie applicate alle performing arts con base a Milano.