STEVE REICH 75
Contempoartensemble
Mauro Ceccanti, direttore
Duccio Ceccanti, violino
Ars Ludi, percussioni
Vittorio Ceccanti, violoncello
Contempoartensemble
Mauro Ceccanti, direttore
Tempo Reale, regia del suono ed elettronica
Violin Phase, per violino e nastro magnetico (1967)
Nagoya Marimbas, per due marimba (1994)
Cello Counterpoint, per violoncello e nastro magnetico (2003)
City Life, per ensemble (1995)
Contempoartensemble: Renzo Pelli, Arcadio Baracchi, flauti – Alberto Negroni, Alessandro Potenza, oboi – Giovanni Riccucci, Giovanni Vai, clarinetti – Folco Vichi, Fulvio Caldini, pianoforti – Andrea Secchi, Andrea Trovato, samplers (tastiere campionate) – Duccio Ceccanti, William Ciquito, violini – Edoardo Rosadini, viola – Vittorio Ceccanti, violoncello – Riccardo Donati, contrabbasso.
Ars Ludi: Antonio Caggiano, Flavio Tanzi, marimbe e vibrafoni – Alessandro Di Giulio, percussioni.
Tempo Reale: Damiano Meacci, regia del suono ed elettronica.
Un ritratto di Steve Reich in occasione del suo 75° compleanno, con composizioni che hanno segnato lo sviluppo della sua poetica grazie all’impiego di diverse tecniche compositive. La sua musica ha nella componente ritmica il suo centro, trae ispirazione dalla musica africana, dal jazz e si basa sulla concezione del tempo ininterrotto, sul movimento continuo e sulla riproposta di moduli ritmici che creano atmosfere di grande fascino. Una monografia in cui Contempoartensemble prosegue il suo cammino di ricerca nel contemporaneo attraverso la musica di uno dei massimi compositori minimalisti, rivelando la natura cangiante dell’ensemble fiorentino che si comprime e si estende, cambia forma e geometria per farsi strumento narrativo del presente.
Il viaggio nella minimal music di Reich comincia con Violin Phase, in cui il compositore dimostra raggiunta già nel 1967 la consapevolezza dei motivi melodici che derivano dall’utilizzo della tecnica del defasaggio, qui proposto in chiave “live” emancipato dalla macchina; seguono Nagoya Marimbas, Cello Counterpoint e, a conclusione, l’ensemble si riunisce per dare vita ad uno dei capolavori assoluti di Steve Reich, City Life, nei cinque movimenti del quale, Reich mescola i suoni degli strumenti a quelli registrati da lui stesso a New York, sua città natale. Sono i suoni di una giornata qualunque che si trasformano in citazione vera e propria quando nell’ultimo movimento vengono inserite le comunicazioni radio del New York Fire Department durante il primo attentato al World Trade Center nel 1993.