Sogni capovolti
Audiovideoinstallazione per il 40° della strage di Piazza della Loggia a Brescia
di Martina Rocchi (video design) e Alessandro Mascia (sound design)
in collaborazione produttiva con IED / Istituto Europeo di Design – si ringrazia per la collaborazione l'associazione Flag no Flags
sabato 18 ottobre 2014, ore 18.00 – inaugurazione
apertura fino a domenica 2 novembre
orari in definizione
«Abbiamo incontrato Manlio Milani, presidente dell’Associazione Familiari Vittime della Strage di Piazza della Loggia, che ci ha descritto le persone che si trovavano in Piazza quel giorno come nodi di una trama fitta, collegati dagli stessi ideali, sentimenti, sensibilità e rabbia. Quando esplose la bomba la trama subì uno strappo violento, ma fin da subito ci fu la volontà di ricostruire i legami perduti.
L’idea alla base dell’installazione è stata quella di ricostruire una piazza capovolta. Era una giornata di pioggia e la Piazza era un mare di ombrelli. Partendo da questa immagine suggestiva abbiamo appeso tanti ombrelli capovolti al soffitto usati come schermi di proiezione: ribaltati e sospesi, come la bomba capovolse il tempo e lo spazio e congelò questi ombrelli in un istante. Per guardare si è obbligati ad alzare lo sguardo verso l’alto, uno sguardo scomodo che invita alla riflessione.
Le proiezioni all’interno degli ombrelli li trasformeranno in contenitori, raccoglitori di pensieri, parole, sentimenti e oggetti. Ci sarà una proiezione centrale su una cascata di fili collegati a un ombrello, come una pioggia che cadrà sugli spettatori. Il filo come connessione, come memoria, come comunicazione, un invito per le nuove generazioni a raccoglierlo per continuare a raccontare e dimostrare così che nulla è stato interrotto.
I suoni raccontano ciò che lo sguardo vede, un sottofondo di pioggia, silenzi, suoni sordi. Suoni e immagini vanno in armonia per creare emozioni, far pensare e colpire nel profondo il visitatore, senza usare “tinte forti” e senza intenti didascalici.» (M.R. e A.M.)
Nell’ultimo anno gli studenti/autori hanno lavorato a stretto contatto con la regista Alina Marazzi (regia video dell’opera Il sogno di una cosa), raccogliendo immagini del passato ritrovate in archivi come l’AAMOD Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico di Roma, l’Associazione Home Movies di Bologna e la Fondazione Luigi Micheletti di Brescia, ma anche documentando il presente nei volti e nei luoghi della Brescia di oggi.