Sequenze di Luciano Berio – seconda giornata
Solisti di Icarus Ensemble (oboe, violino, chitarra)
ore 17.30 circa
Luciano Berio, Sequenza VII per oboe (1969)
Francesca Rodomonti oboe
il tuo profilo è un mio paessaggio frenetico tenuto a distanza,
è un falso fuoco d'amore, ché è minimo: è morto
(Edoardo Sanguineti)
La Sequenza per oboe è basata su una nota fissa (si), intorno alla quale il discorso prolifera in una pluralità di voci, come una polifonia nascosta.
ore 18.00 circa
Luciano Berio, Sequenza VIII per violino (1976)
Paolo Ghidoni violino
ho motiplicato per te le mie voci, i miei vocaboli,
le mie vocalìe grido, adesso, che sei il mio vocativo
(Edoardo Sanguineti)
Berio rende omaggio allo strumento della propria infanzia: rapporto tormentato. Suoni sottili e complessi insieme al repertorio classico: Bach, Paganini e gli archetipi del virtuosismo formano una serie di gesti strumentali liberamente variati.
ore 18.30 circa
Luciano Berio, Sequenza XI per chitarra (1988)
Giacomo Baldelli chitarra
ti ritrovo, mia puerile pseudo danza innaturale,
ti chiudo in un cerchio: e ti interrompo, ti rompo
(Edoardo Sanguineti)
Un gioco sull'immagine sonora e culturale della chitarra classica, la sua storia, tecnica, gestualità. Non mancano andamenti sonori ad essa estranei, e tuttavia ad essa apparentabili, tipici per esempio del liuto, o della chitarra elettrica. La Sequenza è pervasa di teatralità esplicita e humour.
Le Sequenze per diversi strumenti soli, 14 in tutto, hanno punteggiato il lavoro di Luciano Berio lungo tutta la sua carriera, dal 1958 al 2003, anno in cui il Maestro ci ha lasciato. Veri e propri laboratori di scrittura e sperimentazione musicale, le Sequenze sono caratterizzate da una teatralità talora esplicitamente evocata, talora implicita nella vita del suono. Ma esse sono anche scaturigini di poesia: l'amico e sodale di Berio, Edoardo Sanguineti, ha scritto un distico a posteriori per ciascuna Sequenza.
Esse saranno eseguite in alternanza alle performance di Off-Balance, cioè si svilupperanno nel contesto spazialmente e acusticamente avvolgente offerto dagli articolati ambienti dei Chiostri, in un contatto ravvicinato con il pubblico.