ROMEO E GIULIETTA
di William Shakespeare
di William Shakespeare
traduzione e adattamento di Fausto Paravidino e Valerio Binasco
con
Francesco Montanari – Deniz Ozdogan
e con Andrea Di Casa, Filippo Dini, Francesco Formichetti, Massimiliano Frateschi, Simone Luglio, Riccardo Morgante, Fulvio Pepe,Giampiero Rappa, Sergio Romano, Marcela Serli, Roberto Turchetta, Gianluca Viola, Antonio Zavatteri
e con Milvia Marigliano
scene Carlo De Marino costumi Sandra Cardini luci Pasquale Mari
musiche originali Arturo Annecchino
regista collaboratore Nicoletta Robello
regia Valerio Binasco
produzione Teatro Eliseo in collaborazione con Compagnia Gank e Gloriababbi Teatro
È quasi tutto troppo con Shakespeare. E Romeo e Giulietta ha persino un troppo in più. È un’opera così famosa che è impossibile sfuggire al già visto. In più mi accorgo che del testo mi piacciono soprattutto cose marginali: i personaggi secondari, il tono da commedia, il provincialismo italiano. (…) Insomma, la cosa che più mi attira in Romeo e Giulietta è la crudeltà, spesso involontaria ma ancor più spesso consapevole, che nasce dall’imbecillità umana. A parte i due protagonisti, in qualche modo ‘salvati’ dall’innamoramento e dall’innamoramento convertiti al pacifismo, tutti gli altri si muovono minacciosi e vittoriosi verso il domani dell’umanità. Che è il nostro oggi, purtroppo. (…) Se la morte dei due innamorati doveva servire a placare gli animi, secondo le teorie di René Girard, allora ci troviamo dinnanzi a due capri espiatori. All’epoca di Shakespeare è probabile che lo shock morale della morte di due innocenti fosse sufficiente a fermare un’escalation di stragi. Oggi non funziona più. I capri ammazzati son capri morti e basta, di espiatorio non si vede nulla. (…)
Vedremo che succederà. Con Shakespeare non si può prevedere nulla. Intanto mi sono procurato degli attori fantastici, e avrò al mio fianco Sandra Cardini, Ariel prezioso che non ha paura dei troppi della vita e dell’arte. (Valerio Binasco)