Risonanze e ideali
Solidarität Brigade
Giovanni Mancuso
Nives Acquaviva flauto
Sofya Pozdniakova voce
Giovanni Mancuso pianoforte
Stefano Bassanese live electronics
Solidarität Brigade
ensemble di musica contemporanea del Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia
coro Sharon Avigliano, Viola Bambini, Noemi Chimirri, Giada Dariol, Rocco Del Pozzo, Arianna Moro, Veronica Prando, Chiara Ramello, Gianlorenzo Scarpa.
Cristina Scapol clarinetto basso, Samuele Molinari sax baritono, Alessio Ghezzi batteria, Marco Centasso basso elettrico
Giovanni Mancuso direttore
Programma
- Olga Neuwirth, Quasare/Pulsare, per flauto e pianoforte (1996/2005)
- Stefano Bassanese, Le Perroquet, per “the pipe” e live electronics, strumento ad aria compressa con controllo numerico ideato e realizzato da Jean-François Laporte (2017)
- David Bedford, Balloon Music 1, per palloncini, aghi e voci (1973)
- Frederic Rzewski, Coming Together, per voce e strumenti (1971)
- Sofya Pozdniakova, Majak, per voce, fixed media e coro fuori scena (2022)
- Hanns Eisler, Die Unwürde des Alterns per voce e pianoforte (1942)
Die haltbare Graugans, per voce e pianoforte (1955)
Das deutsche Miserere, per voce e pianoforte (1943)
Solidaritätslied, per voce, coro e pianoforte (1930) - Armando Gentilucci, Iter, per pianoforte (1969)
- Cornelius Cardew, da Political Songs, per voce, coro e pianoforte (1971-1981):
Song for the British Working Class
Consciously
Founding of the Party
We Sing for the future - Luigi Nono, Siamo la gioventù del Vietnam, per coro (1973)
- Hanns Eisler, Das Einheitsfrontlied, per coro e pianoforte (1935)
Informazioni sullo spettacolo
10.11.2023 - h 20:30 - Teatro Cavallerizza
Posto unico
€ 10,00
Il programma si sviluppa attraverso due tematiche: le risonanze della poetica di Luigi Nono osservate nelle musiche di allievi e compositori che a lui si sono riferiti, e gli ideali politici e sociali di una musica che legge criticamente i segni del proprio tempo.
Benché Nono ne sia il perno – o magari proprio per questo – le musiche qui presentate sono di grande varietà: dalla ricerca sonora più ardita, con o senza elettronica e/o strumenti inusitati, alla song, dal pezzo solistico al pezzo d’insieme. Una sequenza incalzante di composizioni per lo più di breve durata in una girandola di organici che si alternano, restituisce l’idea di una creatività incontenibile, collaborativa, liberatoria.
È anche un programma multigenerazionale e internazionale (per non dire internazionalista): da Eisler (nato nel 1898), attraverso Nono (1924), Cardew, Rzewski e Gentilucci (anni 30), Neuwirth (1968), arriva sino alla giovanissima Podzniakova.