PROVE DI VOLO seconda parte
Icarus junior
4+4 nuovi pezzi per ensemble under 13 ed elettronica
concerto + visuals in prima assoluta
Walter Prati, Altri Mondi, per ensemble e traccia elettronica
Paolo Aralla, Volo, per violino ed elettronica dal vivo
Stefano Trevisi, Scrambler, per chitarra ed elettronica
Matteo Malavasi, Brain Desorder, per otto strumenti amplificati ed elettronica registrata multicanale
Icarus junior
Elena Orlandini flauto – Cecilia Pedrazzini clarinetto – Matteo Sassi tromba – Chiara Bertoncini violino – Francesco Pedrazzini percussioni – Chiara Schiatti percussioni – Giorgio Genta chitarra – Federico Beretti fisarmonica
Marco Pedrazzini direttore
software video e video originali Otolab
videointerviste MartinenFabrik (Martino Pompili)
direzione musicale Giovanni Mareggini, Marco Pedrazzini, Mirco Ghirardini
direzione tecnica Marco Pedrazzini
progetto grafico e produzione Officina delle Arti di Reggio Emilia
Altri Mondi esclude aprioristicamente la visitazione musicale di “questo mondo”. Questo mondo non mi interessa, dal punto di vista artistico, perché la stupidità, la pochezza, l’ignoranza e l’arroganza non destano curiosità nella ricerca del pensiero. Se poi parliamo di/a giovani talenti, a maggior ragione, possiamo solo immaginare e creare Mondi lontani dalle gravi patologie di uomini dissennati che prosciugano la vita intorno. Altri Mondi da costruire per continuare a vivere. (WP)
Paolo Aralla, Volo
C'è una scena incantevole nel film "Caterina va in città" di Paolo Virzì: la piccola protagonista, nel chiuso nella sua cameretta, ascolta musica in cuffia e si abbandona ad occhi chiusi al flusso sonoro danzando a braccia tese, quasi a voler volare. Sono pochi secondi che valgono il film, un'immagine semplice che però ci restituisce pienamente tutta la meraviglia che sta nell'atto dell'ascoltare: una meraviglia tutt'altro che ingenua. (PA)
Stefano Trevisi, Scrambler
I materiali sonori subiscono interferenze e perturbazioni progressive. Il processo di degradazione è irreversibile e genera mutazioni. Nel suono rimangono scorie che ne hanno contaminato la struttura.
Matteo Malavasi, Brain disorder
La ricerca di questa composizione è orientata verso l’interpretazione dei disturbi schizofrenici che sono caratterizzati in genere da alterazioni della percezione, del pensiero e da affettività inappropriata e appiattita. Il titolo, con rimando non scientifico all’argomento, ma solamente generico riguardo il problema, propone semplicemente lo spunto per una traduzione immaginifica di un possibile stato di coscienza.
In questa patologia mentale lo stato di coscienza e le capacità intellettuali sono di solito mantenuti, anche se con il passare del tempo possono comparire dei deficit cognitivi. Il disturbo riguarda le funzioni basali che danno al soggetto il senso d'individualità, unicità ed autodirezione. I pensieri più intimi, i sentimenti e le azioni sono spesso vissuti come condivisi o conosciuti dalle altre persone e si possono sviluppare dei deliri secondari in cui forze naturali o sovrannaturali sono ritenute essere in azione per influenzare le azioni ed i pensieri del soggetto in modo spesso bizzarro. Le allucinazioni, specialmente uditive, sono comuni e possono commentare il comportamento ed i pensieri dell'individuo. La percezione è spesso disturbata in altri modi: i colori o i suoni possono sembrare oltremodo vividi o alterati qualitativamente, caratteristiche irrilevanti di cose ordinarie possono sembrare più importanti dell'oggetto o della situazione nel suo insieme. Nello stadio iniziale la perplessità è comune e spesso conduce a credere che le situazioni di tutti i giorni possiedano un significato speciale, solitamente sinistro, e diretto al soggetto. Nel caratteristico disturbo schizofrenico del pensiero, aspetti marginali ed irrilevanti di un concetto globale, che sono trascurati nell'attività mentale normale, sono portati in primo piano e utilizzati al posto di quelli che sono rilevanti ed appropriati alla situazione. Il pensiero diventa quindi vago, ellittico, oscuro e la sua espressione nel discorso è spesso incomprensibile. Deragliamento ed interruzione del pensiero sono spesso frequenti ed i pensieri sembrano essere sottratti da qualche forza esterna. L'umore è caratteristicamente incongruo, capriccioso e fatuo. L'ambivalenza e il disturbo della volontà possono comparire come inerzia, negativismo o stupore. Può esserci catatonia. L'esordio può essere acuto, con comportamento gravemente disturbato oppure può essere insidioso, con uno sviluppo graduale di idee ed atteggiamenti bizzarri. Il decorso della patologia è estremamente variabile e non conduce inevitabilmente alla cronicità ed al deterioramento. In una percentuale di casi, che può variare nelle diverse culture e popolazioni, l'esito è rappresentato dal completo, o quasi completo, recupero. (MM)
Informazioni sullo spettacolo
04.11.2007 - h 21:00 - Palcoscenico del Teatro Ariosto