Off-balance. Danza contemporanea italiana #3 – seconda giornata
Alessandro Sciarroni - Nicola Galli - Masako Matsushita - Balletto Civile
ore 17.00
Alessandro Sciarroni
untitled_I will be there when you die
(will you still love me tomorow?_project 2012-2014)
di Alessandro Sciarroni
con Lorenzo Crivellari, Edoardo Demontis, Victor Garmendia Torija, Pietro Selva Bonino
musica originale, suono, training Pablo Esbert Lilienfeld
disegno luci Rocco Giansante
cura tecnica Cosimo Maggini
consulenza drammaturgica Antonio Rinaldi, Peggy Olislaegers
osservazione dei processi creativi Matteo Ramponi
cura del progetto Lisa Gilardino
direttore di produzione Marta Morico
organizzazione Luana Milani
organizzazione casting Benedetta Morico
ufficio stampa Beatrice Giongo
produzione Teatro Stabile delle Marche – Corpoceleste_C.C.00#
coproduzione Comune di Bassano del Grappa / Centro per la Scena Contemporanea; Biennale de la danse / Maison de la Danse de Lyon; AMAT; Mercat de les Flors/Graner (Barcelona); Dance Ireland (Dublin)
realizzato nell'àmbito del progetto europeo Modul Dance promosso dall'European Dancehouse Network con il sostegno del Programma Cultura 2007-13 dell'Unione Europea, e di Centrale Fies e Santarcangelo dei Teatri •12 •13 •14 Festival Internazionale del Teatro in Piazza
untitled_I will be there when you die è una pratica performativa e coreografica sul passare del tempo che nasce da una riflessione sull'arte di manipolare con destrezza gli oggetti: la giocoleria. Questo lavoro rappresenta il secondo capitolo di un progetto più ampio intitolato Will you still love me tomorrow?, la ricerca che Alessandro Sciarroni intende realizzare sui concetti di sforzo, costanza e resistenza (Folk-s, 2012 – untitled_I will be there when you die, 2013 – S.P.O.R.T, 2014).
In questo nuovo lavoro il toss juggling (lancio di oggetti) evoca la fragilità dell'esistenza umana. Se Folk-s è una performance senz'occhi composta ad orecchio, seguendo il ritmo, I will be there when you die si presenta come un lavoro scritto con la vista. L'esibizione del giocoliere è costituita da diversi tipi di tiri di lancio (tricks). Le figure che si possono eseguire sono pressoché infinite, sia per varianti "fisiche" (lanci da sotto la gamba, da sotto il braccio, da sopra la testa, ecc.) che per le variazioni di schema (pattern) giocato. Il passing è un modo per giocolare in compagnia. È l'attività principale che viene svolta durante un incontro con altri giocolieri. L’idea è spogliare quest’arte circense dagli stereotipi cui viene comunemente associata nell’immaginario collettivo ed esplorarla in quanto linguaggio. Pratica, regola, disciplina, impegno, concentrazione, sono gli elementi costitutivi di questo lavoro che costringono gli interpreti a stare nel tempo presente, senza possibilità di tornare indietro, ancora e ancora e ancora.
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ore 17.45
Nicola Galli
O | proiezione dell'architettura ossea
azione e creazione progetto mdv | Nicola Galli
coproduzione UrbanicaFestival, Teatro Julio Cortázar
creazione scelta per la lista Anticorpi eXplo 2012
16m² di superficie plastica :: 165.600 ~ sfere :: 32 ~ dm³ d'aria ermeticamente racchiusa.
OOOOOOOOOOOOOOOO
Superficie vertebrale, rettilineo, salita e discesa.
Continua transizione tra due punti, arco di congiunzione.
Pudico scricchiolio osseo, liquido sinoviale compresso.
Massima estensione e flessione articolare, finecorsa.
Condizionamento operante fisico: minor superficie occupata – massima concentrazione proiettata, riorganizzazione dell'architettura portante.
Tracciato di presenza permanente, postuma. Codice morse.
Approssimazione grafica del suolo attraversato.
O | proiezione dell'architettura ossea si inserisce nel trittico endoscheletrico parte del progetto MdV | studio sulla liquidità e la presenza assieme all'installazione corporea prime visioni sottocutanee e all'installazione OSSO.
Prendendo due ipotetiche coordinate A e B di una traiettoria, lo spazio di transizione che intercorre tra questi due punti viene condensato in un modulo quadrato in potenza ∞ liquefacendo la naturale temporalità del corpo.
Il quadrato, dallo studio sulla proporzione umana allo sviluppo naturale della spirale logaritmica, viene interpretato nella sua semplicità: una figura statica e dinamica caratterizzata dalla ripetizione di quattro lati eguali e quattro angoli uguali.
Il performer su una piattaforma quadrangolare stratifica porzioni di movimento articolare trasverso osservando l'organizzazione grafica dei segmenti delle differenti diartrosi. Tale organizzazione viene interpretata attraverso la teoria dei grafi come insieme di nodi sovrapponibili e archi orientati creando diverse strutture fortemente connesse o instabili. La superficie, ricoperta di pluriball, viene quindi segnata dal continuo passaggio e volume proiettato al suolo accumulando e sovrapponendo i singoli piani tomografici.
Il residuo grafico/sonoro lasciato dall'azione accelera la visione temporalmente liquida della struttura articolare interna del corpo.
progetto mdv / nicola galli
∅ MdV | studio sulla liquidità e la presenza nasce nel 2010 come struttura di nodi e archi non orientati.
Rarefatta e dislocata, la ricerca diretta da Nicola Galli spazia tra arti visive e performative indagando il concetto di liquidità come applicazione del contesto contemporaneo e analizza il corpo attraverso sperimentazioni percettive inserite in diversi spazi e tempi, osservandone le molteplici configurazioni e attivazioni fisiche.
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ore 18.15
Masako Matsushita
UN/DRESS
di e con Masako Matsushita
Cosa succede se all'oggetto si capovolge momentaneamente l'uso per cui è stato prodotto (o ciò che gli è stato detto di essere)? Che cosa diventa? Come trasforma e si trasforma? Quando diventa 'altro'? Eccesso? Consumismo? Come ne risponde il corpo? Limitato? O/e trasformato?
UN/DRESS è 'diventare' un intimo mutante tra azioni e gesti, è la fusione tra oggetto e corpo in una metafora di immagini in trasformazione.
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ore 18.45
Balletto Civile
I dormienti
ideazione e coreografia Michela Lucenti
musica originale Julia Kent
danzato e creato da Balletto Civile
produzione Balletto Civile, Bolzano Danza – Tanz Bozen
con il sostegno di Fondazione Teatro Due
Una schiera di creature straordinarie accompagna e risveglia la memoria di altre creature.
Esseri appisolati dalla routine, consapevolmente sdraiati su qualche certezza.
Siamo svegli ma dormiamo ancora. Disarmati e sereni abbiamo piantato radici nascoste, covato pensieri non detti e fatti non visti, adesso, ora, ci troviamo davanti a un passato che conosciamo bene.
Possiamo alzarci, farlo davvero, almeno stavolta.
Ognuno sa di se, è un pareggio a fine partita, una resa dei conti tranquilla con i propri sospesi.
La domanda comincia adesso. Quanto è lungo il tempo del risveglio?
Suggestioni, insistenti loop musicali, visioni, veloci consigli che si liberano e risolvono in un atto comunitario tra creature della stessa materia. Come piume e lustrini di un vecchio show che hanno uno splendore opaco ma ancora bello. È adesso il tempo, lo sguardo è per noi.
Nel 2013 il tema della memoria guiderà Balletto Civile in un lungo e articolato progetto artistico.
Un percorso che a partire dalla stessa poetica si ramifica in differenti risultati scenici.
I Dormienti grazie alla sua natura installativa si propone di mostrare al pubblico uno specifico utilizzo dei corpi frutto della nostra ricerca sulle azioni fisiche in relazione con la musica originale pensata e composta da Julia Kent, creando adattamenti specifici e interagendo con gli spazi che ci ospiteranno.
La performance si declina in diverse modalità di intervento:
Una open air, pensata per l'interazione itinerante con spazi aperti come sentieri botanici, giardini e percorsi naturalistici, boschi e grotte, piazze, fortezze medioevali o ruderi, ecc.
L'altra indoor, un po' meno itinerante, che prevede l'utilizzo di spazi non teatrali come ex macelli, ex filande, ex scuole, luoghi di archeologia industriale, musei, ecc.. o teatri disposti a farsi stravolgere in modo non convenzionale.
Tutto comincia con un sopralluogo. Poi lasciamo sedimentare delle suggestioni, immagini, sonorità, e tutto quello che abbiamo visto e vissuto si mescola nelle nostre teste. Poi ritorniamo.
E quei luoghi che che per anni, per secoli, da sempre sono stati un qualcosa, diventano altro.
Spostiamo l'immaginario e lo alteriamo senza nessun rispetto filologico, senza alcuna rievocazione storica. Procediamo con disciplina e passione dissacrante attraverso un'azione itinerante, ripopolando un luogo di nuovi esseri viventi. La nostra responsabilità è quella di creare un'esperienza creativa autentica, misteriosa e magica. La semplice presenza fa il resto, ed è nella sua qualità il segreto di ogni danza e canto.
Il corpo e la voce sono la vera linfa dell'azione, custodiscono un mistero.
E il pubblico assiste ogni volta a un rituale di cui è comunque protagonista.
Tra danza e performance
Progetto realizzato in collaborazione con AterDanza
Giunto alla terza edizione, Off-Balance prosegue nell’intento di offrire uno sguardo critico sulle tendenze in atto nella nuova coreografia italiana. Non vetrina o piattaforma, dunque, ma istanza artistica che aiuti a leggere e interpretare cosa sta avvenendo sul versante creativo della danza italiana.
Emerge con sempre maggior forza negli orientamenti dei nuovi coreografi una spaccatura netta tra il linguaggio codificato della danza e quello più aperto e meno formalizzato dell’atto performativo. Superata e quasi archiviata la propensione al teatro-danza d’influenza tedesca, da un lato si assiste a un recupero degli stilemi della danza contemporanea con un forte influsso della contact dance, talvolta mescolata ai linguaggi giovanili dell’hip hop e della break, dall’altro si evidenzia una marcata attrattiva verso l’arte visiva e il fermo-immagine, quasi a voler privilegiare il senso rispetto alla forma. Eppure, come in un ruscello in cui si sia costretti a saltare da una sponda all’altra, i due linguaggi si toccano di continuo, si contaminano e poi si allontanano di nuovo, in un gioco che non ha prospettive o traguardi in vista. (Roberto De Lellis)