Off-balance. Danza contemporanea italiana #3 – prima giornata
Daniele Ninarello - Simona Bertozzi - Ambra Senatore - CollettivO CineticO
17.00
Daniele Ninarello
Non(leg)azioni
coreografia e danza Daniele Ninarello
musiche Johann Sebastian Bach (eseguite da Sharon Isbin Liut)
coproduzione Mosaico Danza/Festival Interplay
in collaborazione con Associazione Artemovimento/Festival Insolit
creazione selezionata per CDC- Les Hivernales Avignon 2011 100% Danse “Quand les régions s’en mêlent…”
progetto sostenuto dalla Regione Piemonte
Indagare lo spazio con il corpo attraverso la sua creatività.
Attraverso l'improvvisazione si va sempre a sondare luoghi del corpo e della mente che a volte accantoniamo, ma in quel momento riaffiorano immagini e situazioni cariche di un potenziale poetico che permette generosità e catarsi. La Figura si isola nello spazio e si ritrova in una altra disponibilità ad essere.
L'improvvisazione tira fuori quello che a livello di emozioni e sensazioni è reale, e dunque, necessario all'atto scenico e alla creazione. Dare vita al momento , all'istante, percepirlo, afferrarlo e seguirlo, scegliere di farlo attraverso l’ irrazionalità di un corpo che racconta un passaggio. È dunque necessario riconoscere l'urgenza dell'attimo che sta per nascere e al tempo stesso per finire.
È molto importante una totale apertura, una totale consapevolezza e una disponibilità alla ricezione verso ciò che accade dentro e fuori.
Lo spazio ha un ruolo importante in entrambi i casi.
Riconoscere la vera natura, il primo gesto che diventa movimento, la radice di ogni azione che si sta per svolgere, senza perdere la libertà e la creatività.
Non(leg)azioni è un progetto di atti improvvisativi in diversi luoghi e diverse situazioni, dove il corpo si organizza nella sua architettura e in quella dello spazio per trovare nuove forme e direzioni senza alcun intento al racconto. Unico fine è quello di aprirsi una via al possibile sconosciuto, assecondando ogni inclinazione per una giustezza della Figura Corporea.
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ore 17.45
Simona Bertozzi / nexus
Bird's Eye View (site specific)
concept Simona Bertozzi, Marcello Briguglio
coreografia e danza Simona Bertozzi
musiche ¾ had been eliminated
progetto luci e set Antonio Rinaldi
costumi Simona Bertozzi, Marcello Briguglio
produzione Nexus 2011
con il contributo di Regione Emilia Romagna – Assessorato alla Cultura (anno 2012)
Residenza creativa Centro Mousikè Bologna
Lavoro vincitore del Premio del Pubblico a 17Masdanza, International Contemporary Dance Festival of the Canary Islands)
A volo d’uccello.
Bird’s Eye View si dispiega come una danza con i fantasmi, una narrazione del corpo che simpatizza sino all’osso con il limbo spaziale che la accoglie.
Pioniere o superstite, l’abitante esplora la temperatura della propria presenza attraverso una archeologia di gesti e modalità corporali in continua transizione.
Ogni configurazione anatomica deposita la propria forma nell’istante in cui trasuda e disperde il suo perimetro.
Proiezione e ritenzione. Rinascita e ricaduta.
Una danza schiacciata, segmentata, aerea, sbilanciata che avviene mentre colloca, sposta e ricolloca visioni e presenze estemporanee, testimonianze di possibilità ambientali, luoghi e spazi del pensiero dalla mappatura in divenire.
Un gioco di apparizioni e prove di mimetismo che dissodano il terreno del paesaggio ludico di Mimicry, quarto episodio del progetto Homo Ludens.
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ore 18.30
Ambra Senatore
Solo. Tappa di una serie di studi in solitaria
di e con Ambra Senatore
produzione Aldes
Nell’àmbito di un progetto che si sviluppa a tappe Ambra Senatore presenta a Reggio Emilia uno di una serie di assoli danzati, di studi a cavallo tra scrittura precisa ed improvvisazione. In ogni luogo viene presentato un solo differente, che vede il corpo relazionarsi ad elementi cardine ogni volta differenti (la luce, la musica, gli spettatori), con lo scopo di accumulare variazioni forse volte ad un futuro lavoro più lungo.
“Voglio tornare a lavorare da sola in sala prove per cercare di esplorare più in profondità la danza che in questi anni ha preso forma nelle creazioni di gruppo. Mi concentrerò in maniera differente sulla scrittura nello spazio, che non sarà condiviso da più corpi, per indagare più a fondo le possibilità del corpo singolo in movimento. In questi anni di lavoro in gruppo mi sono concentrata molto sulla drammaturgia, sulla costruzione di un’unità di senso negli spettacoli; intendo relazionarmi a questa questione, forse per affrontarla in assolo, forse per allontanarmene.” (AS)
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ore 19.15
CollettivO CineticO
Amleto (site specific)
regia e coreografia Francesca Pennini
drammaturgia Angelo Pedroni
azione e creazione Cesare Benedetti, Pieradolfo Ciulli, Tommaso Quartani
recitazione candidati al ruolo di Amleto
nel ruolo di Amleto candidato vincitore selezionato dal pubblico
consulenza tecnica e programmazione applausometro Roberto Rettura
organizzazione Elisa Tolomio
coproduzione CollettivO CineticO, Teatro Franco Parenti
Indeterminazione, rischio, permeabilità dell'evento scenico, ruolo dello spettatore e rapporto con la tradizione.
L'indagine di questo Amleto "cinetico" si concentra sulla dicotomia prosa-danza, enunciazione-movimento.
Essere o non essere?
Agire o essere agiti?
Tuffandoci nelle parole dell’Amleto estraiamo un dispositivo ludico che si sviluppa tra vincolo e reinterpretazione, struttura definita e aleatorietà, tragedia e ironia.
Può un protagonista, scelto ogni sera dal pubblico, incarnare i principi del personaggio amletico?
In balia di un'istruzione, nell'impossibilità di avere sotto controllo fenomeni e competenze, Amleto viene catapultato nello spettacolo alla cieca ed è vincolato all’emblematico testo shakesperiano come sua ancora di salvataggio e unico territorio condiviso.
Tra danza e performance
Progetto realizzato in collaborazione con AterDanza
Giunto alla terza edizione, Off-Balance prosegue nell’intento di offrire uno sguardo critico sulle tendenze in atto nella nuova coreografia italiana. Non vetrina o piattaforma, dunque, ma istanza artistica che aiuti a leggere e interpretare cosa sta avvenendo sul versante creativo della danza italiana.
Emerge con sempre maggior forza negli orientamenti dei nuovi coreografi una spaccatura netta tra il linguaggio codificato della danza e quello più aperto e meno formalizzato dell’atto performativo. Superata e quasi archiviata la propensione al teatro-danza d’influenza tedesca, da un lato si assiste a un recupero degli stilemi della danza contemporanea con un forte influsso della contact dance, talvolta mescolata ai linguaggi giovanili dell’hip hop e della break, dall’altro si evidenzia una marcata attrattiva verso l’arte visiva e il fermo-immagine, quasi a voler privilegiare il senso rispetto alla forma. Eppure, come in un ruscello in cui si sia costretti a saltare da una sponda all’altra, i due linguaggi si toccano di continuo, si contaminano e poi si allontanano di nuovo, in un gioco che non ha prospettive o traguardi in vista. (Roberto De Lellis)