Noise for Syd. Icon/sonic Opera
di Yuval Avital - prima assoluta
Noise for Syd di Yuval Avital
Opera icono-sonora in memoria di Syd Barrett
Prima assoluta
composizione, regia, video, chitarra elettrica, noise effects Yuval Avital
visual arts, proiezioni analogiche, oggetti, body painting, filastrocca Matteo Guarnaccia
basso elettrico, live electronics Giovanni Cospito
sintetizzatori vintage, tastiere, live electronics Riccardo Sinigaglia
tuba contrabbasso Eros Sabbatani
clarinetto basso Paolo De Gaspari
percussioni e oggetti sonori Simone Beneventi
batteria estesa, percussioni Lorenzo Colombo
danza, performance, voci Anna Kolesarova e Marta Mazzoleni
scene e costumi, assistente regia Isabella Spinelli
light design Paolo Latini
Produzione di Magà Global Arts
NOTA: lo spettacolo contiene scene di nudo integrale, luci stroboscopiche anche di lunga durata e musica ad alto volume.
Locandina di Matteo Guarnaccia
Struttura di Noise for Syd, opera icono-sonora:
Allegorical Scene n. 1: ουροβορος
Part 1: Ouverture
Part 2: 1st Seeds / Syds
Allegorical Scene n. 2: Utopia
Part 3: Noise for Syd
Allegorical Scene n. 3: Into the Dark Side
Part 4: Hallucinations (conversation with Matteo)
Part 5: 2nd Seeds / Syds – Pop Star Torment
Allegorical Scene n. 4: Limbo
Part 6: Cambridge Exile
Allegorical Scene n. 5: Echoes
Part 7: Crazy Diamond
Allegorical Scene n. 6: NOISE
Part 8: 2nd Noise – Feedback Requiem
Part 9: Feedbacks for Syd
Allegorical Scene n. 7: Fadeouts
Part 10: Coda. 60 notes with my back to the public
L'opera totale wagneriana incontra la psichedelia in un'indagine poetica dedicata alla figura controversa di Syd Barrett, fondatore dei Pink Floyd.
Un'opera totale dove suono, immagine, gesto, oggetto e azione si completano grazie alla complicità creativa di una task-force veramente unica: solisti del Teatro alla Scala, leggende della musica elettronica, un grande artista visionario, danzatrici che spaziano dal balletto al teatro d'avanguardia, musicisti post-punk e di musica contemporanea. Tutti insieme, guidati dalla partitura psichedelica del prodigioso compositore Yuval Avital, narrano una delle epopee centrali della scena culturale del secondo Novecento.
Noise for Syd :
Una pièce multimediale in cui 7 quadri allegorici si animano di
suoni elettronici, registrazioni live, strumenti classici ed elettrici, oggetti d'arte e oggetti sonori, proiezioni analogiche, elaborazioni video e azione scenica che spazia nel suo linguaggio dalla danza classica alle performance di Abramovich, dal teatro Butoh al teatrodanza di Pina Bausch.
77 minuti serrati in cui strati paralleli, meta-simboli sonori e luminosi osservano e sommergono lo spettatore in un viaggio psichedelico: ecco la nuova opera di Avital che, grazie alla collaborazione di personalità e professionisti lontani e complementari tra loro, ha dato vita a un'equipe straordinaria di creativi italiani che debutterà a Reggio Emilia il 13 novembre, nell'ambito di Festival Aperto 2013 al Teatro Cavallerizza, alle ore 20:30.
Non si tratta del format, ormai collaudato, della "Rock opera", ma di un'esperienza multisensoriale poetica dedicata alla figura di Syd Barrett, fondatore dei Pink Floyd, a sette anni dalla sua scomparsa.
L'opera:
L'opera icono-sonora Noise for Syd è priva di arrangiamenti e citazioni provenienti dalle composizioni di Syd Barrett e dei Pink Floyd. Eppure, la partitura psichedelica di Avital – un lavoro grafico visionario che mischia indicazioni di scena, notazione tradizionale, immagini, disegni e citazioni iconiche – è una mappa di segni, motivi, metafore sonore, gesti e simboli che evocano aspetti intimi e dettagliati della storia di Syd: la precoce scomparsa dalla scena musicale e il ritiro in un auto-esilio di oltre 30 anni nella casa della madre a Cambridge; la dimensione fantastica e psichedelica ispirata dal surrealismo di Lewis Carroll, dalla libertà infantile, dall'arte, dal blues e dal rock; il mondo delle allucinazioni in cui Barrett si è perso; le testimonianze dei suoi compagni di gruppo e dei suoi famigliari; e, sopratutto, la ferita che ha lasciato, rimasta pulsante per lunghi anni, invocando lacrime di suono – come i famosi brani dei Pink Floyd "Shine on you crazy diamond" e "Wish you were here" – e animando una lunga lista di teorie e leggende sulla sua storia che anche oggi, quando messe in discussione pubblicamente, riescono a provocare polemiche accese.
"Syd non ha mai capito il concetto di celebrità", afferma la sorella Rosemary in una intervista radiofonica di qualche anno fa.
E nell'opera di Avital, infatti, netto è l'allontanamento dal culto di Syd Barrett visto come una celebrità da "sfruttare", così come dallo sciacallaggio mediatico sollevato sul giallo della sua scomparsa, trattandosi invece della messa in scena di un archetipo umano che, come nel mito di Icaro, arriva fino alla luce per poi bruciare le sue ali. In quest'ottica è interessante riflettere anche sull'inevitabile analogia tra Barrett e Rimbaud, entrambi arrivati all'apice della loro creazione giovanissimi, per poi ritirarsi completamente dalla vita pubblica e artistica, rifugiandosi a casa delle loro mamme.
Il contributo visivo di Matteo Guarnaccia :
Immagini come amebe pulsanti che avvolgono e inglobano. Materia colorata danzante. Divinità e demoni, tigri e fiori che viaggiano nella luce per divorare ed essere divorati, cambiando la percezione dello spazio e la fisionomia degli incauti partecipanti. Lampi di erotismo fiammeggiante nella grande, desolata e magica arena della creazione. Diapositive, lanterne magiche, ombre cinesi, body painting, tessuti fluttuanti e pupazzi come forme di vita simbiotiche. Spiriti tutelari dello spazio scenico e degli artisti impagnati nel rito/celebrazione.
Una turbolenta seduta sciamanica post-rock’n’roll, lo specchio di Alice attraversato come una porta girevole. Scenografia nomadica low tech messaggera di high life.
Syd Barrett (1946-2006):
La storia di un ragazzo inglese, bello, delicato, geniale. Un essere meravigliosamente capace di tradurre ed elaborare lo zeitgeist dei sixties, attraverso una virulenta arte sonica, la mise en scene delle emozioni infantili. Una storia che travalica i logori ambiti della rock star maledetta, che va oltre il solito cliché di genio e sregolatezza. Una vita svaporata non sul terreno dell’autodistruzione egotica ma dall’allontanamento dal centro pulsante. La storia di un’assenza stregata che continua a infestare e ossessionare chi si occupa di comunicazione creativa, ricerca artistica esistenziale, linguaggi sperimentali. Syd è stato un avventuriero, un esploratore in terre non mappate della psiche che non si è fatto divorare dai leoni ma che si è, piuttosto, autodivorato. Senza rete, senza cintura di sicurezza, senza le necessarie precauzioni… La storia di una tragica implosione, di una devastante discesa, non nell’inferno, ma nella banalità della vita di tutti i giorni. Rimbaud torna a casa dalla mamma.
Yuval Avital
Nato a Gerusalemme nel 1977, residente a Milano, i lavori di Avital spaziano da grandi eventi sonori di massa per numerosi interpreti a composizioni per orchestra e musica da camera, da opere icono sonore che riuniscono concertisti di musica classica ed elaborazioni multimediali con maestri tradizionali di culture millenarie a innovativi progetti tecnologici che coinvolgono scienziati, intelligenze artificiali e live electronics.
Tra i suoi lavori:
KARAGATAN per 100 musicisti della tradizione di Gong e Bamboo e 2 direttori d'orchestra (Philippine 2013); OTOT sinfonia icono-sonora (apertura della stagione sinfonica del Teatro Sociale di Como 2013); UNFOLDING SPACE, progetto creato in collaborazione con scienziati di NASA & ESA (Bergamo 2012); GARON per 45 tube, 6 percussioni, 3 direttori d'orchestra, coro e live electronics (evento di chiusura dell'installazione Dirty Corner di Anish Kapoor, Milano 2012), 3 opere commissionate da alcuni dei principali festival italiani: REC (KOLOT, Reggio Emilia 2008), MiTo SettembreMusica (SAMARITANI, Milano 2010) e RomaEuropa Festival (LEILIT, Roma 2011), oltre a numerose composizioni di musica da camera eseguite da famosi solisti.
Yuval Avital è anche un acclamato chitarrista classico ed elettrico. Diplomato all'Accademia Musicale di Gerusalemme e successivamente specializzatosi sotto la guida del M° Angelo Gilardino, ex-presidente della Fondazione Andreas Segovia, Avital si è esibito a livello internazionale, dal Centre Pompidou di Parigi al Palazzo Reale e il Teatro Nuovo di Milano, da Quinta da Regaleira Palace in Portogallo al National Conservatory of China a Pechino.
Ha eseguito numerose prime mondiali di brani solisti per chitarra, molti dei quali scritti e dedicati a lui stesso, ma a partire dal 2007 si è dedicato all'interpretazione di composizioni proprie e alla collaborazione con grandi maestri, come per esempio il duo con il compositore palestinese e maestro di oud Wisam Gibran.
I suoi lavori e concerti sono stati trasmessi da SKY CLASSICA (rete che ha dedicato un documentario ad Avital), CCTV China, Radio 3 Suite, Kol Ha Musica (Israele), WQXR & Classical Guitar live (Stati Uniti) e da molti altri canali televisivi e radiofonici.
Yuval Avital è il fondatore di Trialogo Festival e della factory di arti performative Magà Global Arts
Matteo Guarnaccia
Matteo Guarnaccia (Milano 1954), figura di riferimento della cultura visionaria contemporanea, è attivo nel campo dell’arte (mostre internazionali, installazioni alla Triennale di Milano e alla Hall of Flowers di San Francisco); della moda (Biba, Corso Como 10, Vivienne Westwood, Malo) del design (Bruno Munari, Atelier Mendini, Italo Rota & Partners, Yoox, Coin); della scrittura (oltre venti saggi dedicati alle avanguardie/controculture del Novecento); del giornalismo (Vogue, Rolling Stone, Abitare, Zoom, Gap Japan, Wired, D-La Repubblica, Alias); dell’insegnamento (NABA, Domus Academy); della curatela (mostre sulla Skate Art, sul movimento Provos, sulla Psichedelia, la prima esposizione in Italia dedicata a Vivienne Westwood); della musica (Byrds, Donovan, Timoria).
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