MARTINA CORTELAZZO
SILVIA GRIBAUDI
ore 17
MARTINA CORTELAZZO
The cut-tuk show
di e con Martina Cortelazzo
consulenza artistica Giovanna Scardoni
musica Nicola Conte, Cristiano Malgioglio
montaggio musicale e suoni Roberto Lanciai
disegno luci Enrico Berardi
costumi Giovanna Gech, Martina Cortelazzo
Una cuoca ci conduce lungo il confine tra i movimenti quotidiani del cucinare e quelli astratti della danza attraverso una ricetta.
A partire dal tono asciutto e tecnico del “Pollo marinato alla chutney di prugne e zenzero”, caratterizzato dai precisi ed unici gesti della cucina, c’è un solo modo per eseguirli correttamente, “accadono”, quasi in modo scisso ed inconsapevole del corpo, delle fratture nella presenza e nei gesti della cuoca.
Come se il mondo della cucina diventasse il luogo in cui gradatamente prendessero piede divagazioni fisiche appartenenti ad un altro inconciliabile mondo.
The cut-tuk show è l’interrogazione di un corpo nella giungla della cucina/vita verificando, tra oscillazioni e spaesamenti, la possibilità di trasformarsi in una cuocadanzatrice.
Hanno collaborato Elena Franchini, Giulia Fontanini, Chiara Frigo, Alessandro Lasferza.
ore 17.30
SILVIA GRIBAUDI
A corpo libero
autrice e performer Silvia Gribaudi
elaborazioni musicali Mauro Fiorin
disegno luci David Casagrande Napolin – Silvia Gribaudi
A corpo libero nasce e si sviluppa durante il concorso GD’A Veneto 2009
Vincitore Premio Giovane Danza D’Autore Veneto – edizione 2009
Vincitore Premio del pubblico Giovane Danza D’Autore Veneto – edizione 2009
Aerowaves – Dance Across Europe 2010
E’ un lavoro che ironizza sulla condizione femminile a partire dalla gioiosa fluidità del corpo.
"Non c’è nulla di comico al di fuori di ciò che è propriamente umano"
Henri Bergson, Il Riso
"La comicità viscerale, che scaturisce dalle emozioni di un personaggio, il privilegio del clown è che può permettersi di essere sincero nella sua finzione scenica"
Il clown umano di Rita Pelusio
"La nostra vita in origine è libera da ogni impurità e vasta come l’ universo".
Daisaku Ikeda
ore 18.00
MARINA GIOVANNINI/SAMUELE CARDINI
Parco > mille fiori
inedito
di e con Samuele Cardini e Marina Giovannini
disegno luci e allestimento tecnico Paolo Pollo Rodighiero
produzione CAB008
tracce di-segni lasciate dai corpi,
indizi manifesti del loro passaggio.
immagini che affiorano e scompaiono,
tornando alla memoria dislocate nel tempo,
come ciclici movimenti di un motivo ornamentale.
un lavoro coreografico simultaneamente semplice e complesso.
ore 18.30
SISTEMI DINAMICI ALTAMENTE INSTABILI
Discontinuo
Azione performativa per uno spazio non teatrale
progetto site specific per Aperto Festival
concept Alessandra Sini
coreografia Alessandra Sini e Antonella Sini
suono- live electronics Stefano Montinaro
ambiente luci Martin Beeretz
costumi Francesca Sassi
produzione Ciulinga
nuova creazione
Il progetto indaga la zona di confine tra performance ed installazione.
Le possibilità strutturali ruotano intorno a due semplici concetti: spazio/ambiente e visione/abitabilità.
Il progetto gioca ad esplorare e a muovere lo spazio e i corpi secondo tracciati e coordinate che generano distanze: lontananze imposte e vicinanze coatte mirate a destabilizzare la percezione.
L’aspetto interessante è legato alla metamorfosi dello spazio non teatrale che acquista, grazie all’azione, una nuova connotazione. Il site specific diventa un evento unico e irripetibile connesso con il luogo fisico e con l’ambiente delle danze.
La costruzione registica del lavoro è incentrata sulla conduzione della percezione.
Il tempo della fruizione per lo spettatore è individuale, è un tempo tutto soggettivo, legato alla personale risposta ai vari stimoli percettivi offerti.
Gli organi di senso vengono allertati.
Non è importante il movimento del danzatore ma è fondamentale il movimento percettivo dello spettatore. Il lavoro sul corpo dei performers è privato di qualsiasi orpello estetico o tecnico.
Il gesto acquista senso evocativo, è rimando emotivo, si fissa in relazione allo spazio e all’occhio di chi guarda. Il linguaggio del corpo è un originale codice da decifrare per accorciare la distanza e cogliere un nesso d’intimità tutta umana, fragile, alla scoperta di…, in bilico fra senso e dispersione.
L’azione ipotizzata è un gioco sulla tensione, che rende evidente la partecipazione vitale dell’osservatore e il suo coinvolgimento, emotivo e logico al contempo, poiché il pubblico non guarda soltanto, ma vive l’accadimento portandosi a casa la propria esperienza fisica della danza.
E’ una performance intermittente che espone il corpo e la sua immagine.
Insiste nella ripetizione e nell’utilizzo simbolico di immagini fisiche, indaga l’aspetto archetipico dell’essere umano, si sofferma su una nuova ritualità, scava un varco dentro un mondo emotivo in continua evoluzione, accessibile al pubblico per immersione.
Martina Cortelazzo
Nasce a Verona, si forma e lavora come danzatrice in Italia e in Francia. Dal 2001 al 2007 è sociologa libera professionista in un Dipartimento per la salute mentale e continua parallelamente la propria ricerca sul movimento. Nel 2006 apre lo Spazio Tad&dans a Verona dedicato alla danza e alle arti performative all’interno del quale si occupa dell’organizzazione di eventi e della cucina.
Nel 2008 si diploma al corso professionale per cuochi alla scuola del Gambero Rosso a Roma.
E’ finalista nel concorso Giovane Danza d’Autore 2010 della Regione Veneto, nel 2011 è selezionata dal Network Anticorpi XL per circuitare in Italia con la performance.
Tra le date più significative, quelle presso il Teatro Kismet (Bari), Teatro Miela (Trieste), Teatro Momo (Mestre), Fondamenta Nuove (Venezia) e Almagià (Ravenna), Festival Exister_11 Destinazioni di Milano.
Silvia Gribaudi
Coreografa e performer torinese, risiede e lavora in Veneto dal 2004.
Decisivo per la sua formazione è l’incontro con Claude Coldy e la Danza Sensibile.
Lavora in Italia con attori e registi ricercando un incontro drammaturgico e coreografico tra il linguaggio teatrale e la danza. Ultimo di questi progetti è lo spettacolo Dreams con Giuliana Musso.
Selezionata nel 2008 con lo spettacolo tragicomico Unattimo da Anticorpi eXpLo, vince i premi di pubblico e giuria GD’ A VENETO 2009 con A corpo libero rappresentata con successo nel circuito internazionale Aerowaves-Dance Across Europe 2010.
Partecipa al progetto di ricerca 2009 Choreoroam promosso da Operaestate Festival Veneto, The Place(UK), Dansateliers (NL), Dansescenen (DK), Paso a 2-Certamen Coreogràfico de Madrid (ES), Dance Week Festival (HR).
Dal 2008 è docente di danza all’Accademia Teatrale Veneta. Partecipa nel 2010 e a The Creative Forum for Independent Theater Groups, Europe-Mediterranean Alessandria d’Egitto.
Docente di danza per Accademia Teatrale Veneta, nel 2010 partecipa con la Compagnia Aldes Roberto Castello alla trasmissione su Rai3 “Vieni via con me” di Roberto Saviano e Fabio Fazio.
Sue le coreografie per “Wait”, spettacolo prodotto dall’Associazione Mosaico Torino, “The Best” presso il Theaterschool-Amsterdam school of the Arts, e “circo-parola”, produzione Pantakin Venezia in collaborazione con Tiziano Scarpa.
Quando, nel 1999, Samuele Cardini e Marina Giovannini si incontrano, Marina è già danzatrice solista e assistente alla coreografia del coreografo Virgilio Sieni, Samuele è un apprezzato danzatore nel panorama della danza d’autore italiana oltre che docente di tecnica contemporanea e composizione coreografica.
Samuele, fin dal 2000, affianca all’impegno come danzatore solista della Compagnia Virgilio Sieni un percorso individuale di ricerca coreografica, instaurando rapporti con alcune giovani compagnie italiane e vincendo alcuni premi del settore.
Nel 2004, Marina, senza interrompere la collaborazione con Sieni e la lunga attività di insegnante, inizia a lavorare con il coreografo Fabrizio Favale e, nell’ambito dell’arte visiva e della performance, con Letizia Renzini con la quale creerà La Bambola di carne prodotto dalla Biennale Danza di Venezia nel 2008.
Nel 2007, i due artisti decidono di far convergere i propri percorsi individuali in un unico progetto, punto di sedimentazione delle esperienze maturate e inizio di un nuovo viaggio creativo, tanto entusiasmante quanto ancora indefinito nella mappatura e per ciò stesso aperto, vitale, fertile. Spazio/tempo, confine/libertà, centripeto/centrifugo, pieno/vuoto, codifica/caos, uno/molti, forma/sostanza, questi sono alcuni dei concetti che emergono dai diari di bordo dei due artisti e che si traducono nella ricerca di un movimento necessario, non scontato.
Dopo alcune tappe preparatorie nasce, così, Studi per luogo comune che concorre per il Premio Equilibrio 2008 (Fondazione Musica per Roma), vincendolo con il parere favorevole dell’intera giuria internazionale. Da questo lavoro nasce, poi, in forma definitiva Pausa Paradiso dove il “luogo comune” diventa luogo di calma interiore, di ascolto e osservazione.
Il lavoro dei due artisti prosegue attraverso tappe, strutturate in forma breve, di un progetto chiamato Parco, che fin dall’inizio del loro percorso, accompagna e stimola la ricerca coreografica e la condivisione; la traduzione in movimento nella forma del duetto porta a indagare le possibili relazioni tra i corpi, tra questi e la loro estensione nello spazio, per creare disegni e architetture che continuamente si fanno e si disfano in un incessante fluire di energia.
Sistemi dinamici altamente instabili
Il gruppo persegue da tempo un percorso di ricerca originale ed autonomo nell’ambito della corporeità di segno contemporaneo.
La qualità mutevole delle dinamiche coreografiche è lontana da codificazioni possibili, si lega al gusto materico del corpo e al suo linguaggio astratto, mai narrativo o contenutistico.
La ricerca si concentra su spazio e su modalità diversificate di fruizione e percezione, ed è oggetto di progetti didattici ed eventi coreografici progettati per spazi urbani o non teatrali (musei, gallerie d’arte, aree archeologiche o industriali). All’attivo 20 produzioni coreografiche e molteplici allestimenti performativi site specific.
Sistemi dinamici altamente instabili è ospite dei più rappresentativi Festival di danza in Italia e all’estero (Vorpommern Festival/Germania; European Dance Festival/Cipro; Notte Bianca di Parigi).
E’ invitato presso musei e gallerie d’arte per eventi unici a carattere performativo e installativo, partecipa a diversi Festival di Danza Urbana con spettacoli e performance che si occupano dello spazio e delle diverse modalità di fruizione del pubblico.
Il progetto "Off-balance. Danza contemporanea italiana" è realizzato in collaborazione con ATERDANZA
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