Marta Ciappina è un’interprete singolare: la sua danza sgorga sempre dal punto d’incontro tra il rigore del gesto tecnico e un’emotività sanguinolenta, a piena disposizione dello spettatore.
Qualcuno ha scritto che c’è una distanza incolmabile tra quel che è successo un tempo e il modo in cui ci appare ora, ammantato di una strana irrealtà. La coreografia de Gli anni è costruita per tentare di ricucire questo strappo: l’incandescente storia di un singolo – Marta Ciappina, interprete unica per itinerario artistico e peculiarità tecniche nel panorama della danza italiana – invita gli spettatori a giocare con la propria memoria.
Il corpo di Marta e gli occhi di chi la guarda intraprendono un viaggio che fa la spola tra il presente – il momento della performance, irripetibile incontro romantico – e il passato di ognuno, in una trama di andate e ritorni che confonde le storie, le canzoni e i ricordi. Su palco e platea si stende lenta l’ombra di un romanzo: l’invito è a scriverlo assieme, un’opera a cento mani che ci esorti ad attraversare le rovine guardando in alto
Informazioni sullo spettacolo
05.11.2022 - h 19:00 - Sala Verdi
06.11.2022 - h 17:00 - Sala Verdi
50 minuti circa
Posto unico
€ 8,00
«Come autore con Marta sono sempre testimone di uno strano fenomeno: anche quando il movimento tende a una sublime astrazione, i suoi organi e le sue articolazioni traboccano di una qualche sotterranea, turbolenta e dolorosa forma di vita, innestata nei suoi ricordi e nella sua storia. Marta ha l’incredibile capacità di collocare e far vibrare nel corpo i suoi segreti.
Negli ultimi anni le mie opere assumono sempre più frequentemente un andamento narrativo, ma quali sono le forme non esplicite che un racconto può assumere in un ambiente coreografico? L’ambizione che vado rincorrendo è quella di rintracciare segni e mobilità slacciate dalle nostre iconografie e dagli schemi di riferimento, e che pure traghettino verso lo spettatore il peso specifico di una storia. Cerco dispositivi, formati e danze che si facciano carico del peso delle biografie, generando letture e interpretazioni ampie e popolari.
[…] Non avrei mai l’ardire di addentrarmi in un territorio simile se non sapessi che questo lavoro può essere fatto con e per Marta, e che la sua biografia, duettando con quella della sua famiglia e del genere umano, può diventare una danza enigmatica e al contempo alla portata di tutti, emozionante come un romanzo di Ocean Vuong e misteriosa come un grigio rothkiano. É giunto il tempo di assumermi la responsabilità di un racconto coreografico che rivendichi orgogliosamente il proprio afflato sentimentale, senza cedere ad alcuna retorica».
Marco D’Agostin
Crediti
Di Marco D’Agostin
con Marta Ciappina
suono LSKA
luci Paolo Tizianel
conversazioni Lisa Ferlazzo Natoli, Paolo Ruffini, Claudio Cirri
costume Lucia Gallone
costruzione elementi scenici Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa
collaborazione drammaturgica Chiara Bersani, Lisa Ferlazzo Natoli
promozione, cura Damien Modolo
organizzazione Eleonora Cavallo
amministrazione Federica Giuliano
produzione VAN
coproduzione Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e Fondazione CR Firenze, Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale; Festival Aperto – Fondazione I Teatri; Tanzhaus nrw, Düsseldorf; Snaporazverein
sostegni L’arboreto – Teatro Dimora, La Corte Ospitale – Centro di Residenza Emilia-Romagna, CSC/OperaEstate Festival Veneto
con il supporto dell’Istituto Italiano di Cultura di Colonia/MiC-Direzione Generale Spettacolo e Tanzhaus nrw, Düsseldorf, nell’ambito di NID international residencies programme