17 ottobre 2016
Teatro Cavallerizza
La musica iraniana fra presente e passato
Divertimento Ensemble / Mehraein Ensemble
La musica Iraniana fra presente e passato – prima parte
Alireza Farhang (1976) Saba, per tar e ensemble (2007, rev. 2016)
Karen Keyhani (1979) As Far As Possible, per santur e ensemble (2013)
Mehdi Khayami (1980) Kamanche Concerto, per kamanche e ensemble (2016) – commissione Divertimento Ensemble
Alireza Farhang (1976) Saba, per tar e ensemble (2007, rev. 2016)
Karen Keyhani (1979) As Far As Possible, per santur e ensemble (2013)
Mehdi Khayami (1980) Kamanche Concerto, per kamanche e ensemble (2016) – commissione Divertimento Ensemble
Saman Samimi kamanche – Karen Keyhani santour – Milad Mohammadi tar
Sandro Gorli direttore
Divertimento Ensemble
Musiche tradizionali iraniane – seconda parte
Saman Samimi kamanche – Karen Keyhani santur – Milad Mohammadi tar – Mohammadreza Raeesi percussioni tradizionali iraniane (daf, tombak, dayereh, bendir, kouzeh)
Mehraein Ensemble
Un concerto a due facce che si guardano profondamente l'una l'altra: l'Iran contemporaneo e l'antica tradizione persiana.
I tre giovani compositori in programma nella prima parte – formatisi all'Università di Teheran – rappresentano positivamente e fortissimamente una collocazione di frontiera. Abbiano essi proseguito gli studi in patria (Keyhani all'Università delle Arti di Tehran) o in Europa (Fahrang al CNR di Strasbourg con Ivan Fedele, Khayami al Conservatorio di Milano e a S. Cecilia in Roma con Alessandro Solbiati e Ivan Fedele), ciascuno conosce una carriera importante di collaborazione e riconoscimenti ai massimi livelli, per l'originalità di opere che scaturiscono dalla compenetrazione di musica scritta contemporanea e musica di tradizione. In questo senso sono emblematici gli organici delle tre loro composizioni, che ad ensemble di impostazione occidentale abbinano strumenti solisti della tradizione persiana: il tar, a corde pizzicate, il santur, a corde percosse, il kamanche, ad arco.
Nella seconda parte, questi stessi strumenti insieme a un ampio set di percussioni sono impegnati nella proposizione di musiche della tradizione persiana. Una tradizione viva che affonda radici nei secoli, per non dire nei millenni, in una terra culturalmente ricchissima e profonda, incrocio di civiltà.
I tre giovani compositori in programma nella prima parte – formatisi all'Università di Teheran – rappresentano positivamente e fortissimamente una collocazione di frontiera. Abbiano essi proseguito gli studi in patria (Keyhani all'Università delle Arti di Tehran) o in Europa (Fahrang al CNR di Strasbourg con Ivan Fedele, Khayami al Conservatorio di Milano e a S. Cecilia in Roma con Alessandro Solbiati e Ivan Fedele), ciascuno conosce una carriera importante di collaborazione e riconoscimenti ai massimi livelli, per l'originalità di opere che scaturiscono dalla compenetrazione di musica scritta contemporanea e musica di tradizione. In questo senso sono emblematici gli organici delle tre loro composizioni, che ad ensemble di impostazione occidentale abbinano strumenti solisti della tradizione persiana: il tar, a corde pizzicate, il santur, a corde percosse, il kamanche, ad arco.
Nella seconda parte, questi stessi strumenti insieme a un ampio set di percussioni sono impegnati nella proposizione di musiche della tradizione persiana. Una tradizione viva che affonda radici nei secoli, per non dire nei millenni, in una terra culturalmente ricchissima e profonda, incrocio di civiltà.