Gabriele Marangoni
Human Dramaturgies
Codici di poetica collettiva in risposta al Covid-19
Installazione

Sala dei pittori

ideazione e realizzazione Gabriele Marangoni
curatrice Giulia Soravia 

partecipanti Enrico Mangione, Damiano Meacci, Nello Provenzano, Luca Ingrassia, David W. Benini, Rùben Borges, Enrico Di Felice, Alan Alpenfelt, Gabriele Genta, Carmen Ceschel, Miko Sabatino, Ayumi Togo, Giacomo Salis, Ludovico Leone, Marco Benetti, Giulia Monti, Nori Ubukata, Andrea Gozzi, Steve Piccolo, Yoshiki Hanami, Francesco Canavese, Giorgio Genta, Theodora Merz, Francesca Della Monica, Alberto Morelli, Francesco Giomi, Alessandro Marchiori, Giovanni Pisu, Stanislav Genadiev, Simone Telandro, Fabrizio Rosso, Eleonora Steri, Marco Barberis, Luca Guidarini, Svevo Codella, Jessica Moscaritolo, Rosa Sanchez, Alain Baumann, Igor Vasiljev, Giovanni Magaglio, Alessandro Olla, Mattias Jürgen, Giuseppe Pantaleo, Nicola Marinoni, Dargo Raimondi, Noemi Lampis, Augusto Salazar, Walter Prati, Stefano Scarani, Evita Salerno, Roberto Fabbi, Andrea Cramarossa, Federico Gobbi, Giorgio Colombo Taccani, Clement Peretjatko, Stefano Bellorti, Maurizio Cortese, Elisa Caccia, Nicola Anzani, Roberta Nicolò, Ernest Malazogu, Giampaolo Gaeta, Marino Olivotto, Augusto Salàzar, Andrea Capasso, Andrea Capuano, Angela De Pasquale, Annarita Braga, Caterina Orlando, Cristina Bernardis, Daniele Maroni, Daniele Capuano, Emilia Brescia, Federico Movia, Giorgia Bassanese, Giulio Gattuso, Katia Kostjna, Lucia Guarino, Marco Campisi, Marina Cecot, Marta Peruccon, Natasha Skerk, Roberto Piquim, Shengyl Ismaili, Art Lokaj, Alessandro Baldassarri, Amelie Ehrlacher, Beat Foelmi, Theresia Purmayr, Isidora Spasic, Giuliana Gentile, Alessia Camillucci, Carlo Soravia

paesi coinvolti Svizzera, Italia, Stati Uniti, Canada, Colombia, Cile, Spagna, Francia, Belgio, Inghilterra, Olanda, Estonia, Russia, Croazia, Kosovo, Albania, Serbia, Bulgheria, Cina, Giappone, Polonia, Germania, Brasile

Pandémio: che appartiene a tutti, comune, pubblico.

Pandemia, isolamento e riflessione: così nasce Human Dramaturgies. Un’installazione in QR Code generata da un processo di creazione artistica digitale globale nato come risposta all’espandersi del Covid-19 e che diviene ora coscienza collettiva. Artisti, storie di esseri umani, riflessioni, spazi domestici, sguardi all’esterno e suoni da tutto il mondo hanno contribuito alla creazione e alla crescita di una composizione sonora, visuale e di storytelling che è diventata simbolo, memoria e poesia di un periodo che ha mutato le drammaturgie esistenziali di ogni essere umano. 

Durante il periodo di lockdown Gabriele Marangoni ha invitato persone ed artisti da tutto il mondo a inviare un proprio contributo sonoro o video di 10 o 30 secondi, questi materiali giunti dal Canada al Giappone, dalla Russia agli Stati Uniti, passando per la stessa Wuhan, sono diventati elementi integranti di un’opera dove ogni piccolo gesto individuale è diventato parte di un’onda artistica globale in grado di diffondersi e diventare testimonianza e simbolo. Il linguaggio artistico per diffondere il principio di appartenenza e di legame tra gli uomini. Resistenza e Rinascita.

Human Dramaturgies è arte come mezzo di riflessione e di appartenenza, in un dialogo tra cronache di realtà, immagini personali ed elaborazione artistica basata su una creatività che indaga i nuovi linguaggi e che si pone come motore di sviluppo sociale: la necessità di resistere ed essere attivi attraverso nuovi percorsi. L’urgenza è di prendere da questo periodo, che ha cambiato tutti noi e le nostre sensibilità, una ricchezza di pensiero che deve diventare collettiva, identità comune; questa ricchezza va colta nella sua freschezza d’intenti, non possiamo perderla o dimenticarla.

Attraverso la tecnologia e il digitale Human Dramaturgies modifica il concetto di distanza unendo spazio fisico e spazio virtuale. Una nuova forma di creazione e di fruizione che reinventa il nostro tempo e soddisfa le necessità attuali, l’arte come esempio e forza trainante di un necessario cambiamento sociale ed organizzativo. Il codice diviene uno strumento, una porta tra lo spazio ed il tempo dove spazio reale e digitale si fondono per creare una dimensione infinita. L’integrazione tra tecnologia e spazio reale non è mai stata così necessaria e stimolante.

QR Code e dispositivi (smartphone e tablet) sono l’anima sia tecnologica che simbolica dell’opera. Il QR Code è sia accesso che materia plastica artistica, rappresenta il mezzo materiale ed immateriale per abbattere le distanze oltre ad essere, allo stesso tempo, opera grafica, simbolo che permette lo spostamento ed il viaggio senza il contatto fisico. Una nuova forma e una nuova struttura che mette in dialogo la dimensione virtuale con quella reale in grado di essere ubicata in un luogo specifico dove le persone possano interagire e allo stesso tempo una porta temporale e spaziale che raggiunge tutto il mondo e che abbatte ogni barriera di movimento e spostamento.

Walter Prati
Comics cello. A day in a room
video

Guardaroba del Teatro Valli
Ingresso gratuito per una sola persona alla volta

musica e video Walter Prati
violoncellista Walter Prati

«Comics cello è un’elaborazione video di A day in a room, una serie di piccole registrazioni realizzate nel corso della clausura nazionale. A day in a room è una della tante giornate, dalla fine di febbraio al mese di giugno, all’interno delle quali si è articolato l’isolamento. Un periodo di riflessione intensa e contraddittoria; il piacere della rottura della routine quotidiana, in guadagno del tempo nell’evitare i quasi sempre inutili spostamenti, il ritrovarsi con molto tempo “in più” ma anche la negazione della relazione, una strana attivazione del sospetto di un possibile contaminatore, il dover accettare informazioni palesemente contraddittorie e, spesso, prive di rappresentazione logica, la necessità di frenare la quantità di idiozie che si insinuavano (in realtà ancora oggi) attraverso mezzi di comunicazione e informazione impazzita. Aspetti di un’unica realtà che ha coinvolto tutti noi. Ho ricevuto da questi momenti occasioni di crescita: ho composto, suonato, scritto, insegnato e amato. Ho uno spazio in cui ho potuto farlo; sono molto fortunato».
(Walter Prati)