IL FLAUTO MAGICO secondo L’ORCHESTRA DI PIAZZA VITTORIO
Direzione artistica e musicale di Mario Tronco
Con
Omar Lopez Valle (Narratore); El Hadij Yeri Samb (Papageno);
Petra Magoni (Regina della Notte); Silvie Lewis (Pamina);
Ernesto Lopez Maturell (Tamino); Carloz Paz Duque (Sarastro);
Houcine Ataa (Monostatos), Raul Scebba (Sacerdote);
Ziad Trabelsi (Messaggero della regina);
John Malda, Gaia Orsoni, Zsusanna Krasznai (Tre dame);
Pino Pecorella, Evandro Dos Reis, Dialy Mady Sissoko (Tre ragazzi).
produzione EFESO Produzioni,
in collaborazione con Romaeuropa Festival, e con Les Nuits de Fourvière à Lyon Departement du Rhone
Progetto nato a Reggio Emilia all’interno di Flauto di strada / Notte bianca 2007
Riletto, smontato, reinventato, rielaborato in sei lingue e a ritmo di jazz, rap, mambo, pop… come se l’opera di Mozart facesse parte di tutte le culture musicali di Piazza Vittorio, come se fosse una favola tramandata in forma orale e giunta in modi diversi a ciascuno dei nostri musicisti. Come accade ogni volta che una storia viene trasmessa di bocca in bocca, le vicende e i personaggi si sono trasformati, e anche la musica si è allontanata dall’originale, diventando Il flauto magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio.
La musica stessa si allontana dall’originale e negli arrangiamenti di Mario Tronco e Leandro Piccioni rivela ed esalta le potenzialità dell’Orchestra con il suo bagaglio interculturale. Questi musicisti portano la testimonianza di musiche, culture e religioni diverse, che si trovano riunite in questo progetto. Un Flauto contemporaneo, ambientato in una moderna società multirazziale. Non c’è da stupirsi allora se Tamino e Pamina, Papageno, Sarastro e gli altri personaggi cantano in wolof, spagnolo, arabo, tedesco, portoghese e inglese. I ruoli sono stati affidati ai musicisti in base a una somiglianza di carattere o per affinità con certe esperienze vissute: per esempio Ernesto Lopez Maturell interpreta Tamino con l’esuberanza dei suoi 22 anni e più che dall’amore per Pamina, è mosso dal desiderio di avventura e dalla paura dell’ignoto, che a quell’età si trasforma in eccitazione; il mago Sarastro è impersonato da Carlos Paz, un artista con un rapporto molto forte con la politica e la religione, che racconta spesso dei riti sciamanici del suo Paese. La Regina della Notte è interpretata dalla versatile e straordinaria Petra Magoni. La sua Regina finisce per cantare un mambo… Per diretta assonanza El Hadij “Pap” Yeri Samb è stato subito Papageno, una persona semplice e profonda con un carattere molto vicino al personaggio di Mozart.
Sorprendenti e originali le scenografie realizzate da Lino Fiorito, fatta di acquerelli che richiamano l’idea della favola e da didascalie disegnate su pannelli per i recitativi (come per la tecnica dei fotoromanzi). Un’atmosfera insieme magica e sognante, contrapposta al lato terreno e concreto dei musicisti, che per entrare nella parte indossano i costumi disegnati da Ortensia De Francesco.
Il debutto mondiale del Flauto magico secondo l’Orchestra di Piazza Vittorio è avvenuto a Lione, cui sono seguiti i successi di Atene e Barcellona.