CRISTINA RIZZO
AHAH
evento urbano
ideazione e cura di Cristina Rizzo
con la collaborazione e la partecipazione del gruppo CanI
organizzazione e distribuzione CAB008
Il progetto "Off-balance. Danza contemporanea italiana" è realizzato in collaborazione con ATERDANZA
Progetto performativo site-specific che si innesta direttamente nella città di Reggio Emilia e che opera soprattutto sulla qualità percettiva del ‘tempo condiviso’ in presa diretta con la realtà del mondo.
I partecipanti, saranno invitati uno alla volta a percorrere un tragitto, a fare una ‘passeggiata’ accompagnati da alcuni performers che avranno il ruolo di essere degli aiutanti o delle guide, o semplicemente delle persone con cui parlare nella chance di un incontro.
Partendo da un luogo stabilito su appuntamento, il percorso attraverserà le vie di Reggio, in una sorta di anomala ma fortunata visita guidata.
Alla fine di questo camminare la performance sarà avvenuta come una traccia impressa reciprocamente, nel tentativo di generare un’economia politica del corpo capace di assumere forma, attitudine, conversazione e desiderio.
“Più che una performance, AHAH è la produzione di un ‘gesto’, è l’espressione di un’attitudine che diventando ‘forma’ sollecita modelli di relazione sociale.
Un lavoro può creare, attraverso i suoi metodi di produzione estetici, un raggruppamento momentaneo di osservatori partecipanti, che contribuiscono direttamente allo svolgersi dell’azione con i loro corpi, la loro storia ed il loro comportamento e questo incontro può dar luogo ad un arco di tempo condiviso volubile e fluttuante che ci riposiziona nella realtà e nella sua percezione.
Ciò che è in gioco nell’essere in comune è politica, è camminare per la strada, bere un caffé al bar, fare la spesa o essere in uno scompartimento di treno.
L’immaginazione lavora per attuare un’esperienza sul come percepiamo la ‘nozione comune’, ma soprattutto sul modo in cui ne facciamo parte, attuando un dispositivo di ‘presenza’ che si situa tra la realtà ed il simbolico. Ciò che si genera è un fenomeno di condensazione di energie, di retoriche podistiche che orienta la questione del tempo condiviso verso la produzione di una qualità percettiva del mondo, di un’estetica della grazia’.
"Chi è il performer" in tutto questo?… credo sia chi partecipa.” Cristina Rizzo
Cristina Rizzo
Danzatrice, performer, coreografa. Vive e lavora a Firenze.
Una delle figure di punta della ricerca coreografica italiana, inizia il suo percorso a New York agli inizi degli anni 90. Diplomatasi presso la Martha Graham School of Contemporary Dance in tecnica e composizione, sviluppa i propri studi avvicinandosi a tecniche post-modern presso il Cunningham Studio, la Trisha Brown Dance Company, il Movement Research e approfondendo inoltre il metodo Pilates e le tecniche Yoga.
In Italia dal 1994 collabora come interprete con alcune tra le migliori realtà artistiche tra cui il Teatro Valdoca, Aldes, il progetto Stoa condotto da Claudia Castellucci/Societas Raffaello Sanzio, MK, Virgilio Sieni Danza e recentemente la compagnia di teatro fisico Santasangre.
Co-fondatrice del collettivo Kinkaleri, lavora nella compagnia dal 1995 al 2007, condividendo la creazione e programmazione di tutte le produzioni tutt’ora in repertorio, operando fra sperimentazione teatrale, ricerca sul movimento, installazioni visive, materiali sonori, performance. Con Kinkaleri partecipa attivamente alla scena contemporanea internazionale della danza e delle performing arts.
Dal 2002 è coinvolta con il gruppo di ricerca Open, curando e producendo una serie di eventi sperimentali, tra cui recentemente l’evento in grande scala Waudeville (progetto speciale W / Festival Internazionale F.I.S.C.O.10, Bologna a cura di Xing).
Coreografa ospite per la compagnia italiana di balletto Balletto di Toscana Junior, crea alcune controverse corografie tra cui il solo per danzatrice solista Varizione N° (2007) e il lavoro corale La Sagra della Primavera (2008) prodotte da i Teatri di Reggio Emilia. Dal 2008 ha intrapreso un percorso autonomo di produzione e sperimentazione debuttando nel 2009 con il progetto coreografico Dance N°3 co/prodotto da Aperto Festival (Reggio Emilia Danza) e RomaEuropa Festival, con transiti di scrittura corporea tra i coreografi Eszter Salamon , Michele Di Stefano e Matteo Levaggi e realizzando l’evento pubblico AHAH, la performance/conferenza EX/porno ed il solo INVISIBLE PIECE.