Ballet du Nord / Olivier Dubois | CCN Roubaix Nord-Pas de Calais
Souls
creazione e coreografia Olivier Dubois
assistente alla creazione Cyril Accorsi
musica François Caffenne
luci Patrick Riou
costruzione scene Robert Pereira
direttore tecnico François Michaudel
interpreti, 6 danzatori di diversi Paesi africani: Tshireletso Molambo (Sudafrica), Youness Aboulakoul (Marocco), Jean-Paul Mehansio (Costa d’Avorio), Hardo Papa Salif Ka (Senegal), Ahmed El Gendy (Egitto), Djino Alolo Sabin (RDC)
direzione di produzione Béatrice Horn – produzione Compagnie Olivier Dubois – coproduzione Istituto francese di Parigi, Istituto francese d’Egitto, Istituto francese del Senegal, CCN Roubaix-Nord Pas de Calais, CENTQUATRE-Paris, Théâtre Paul Eluard di Choisy le Roi, TARMAC, L’apostrophe scène nationale de Cergy-Pontoise et du Val d’Oise, Rotterdamse Schouwburg-Festival de Keuze, Teatro Falaki de Il Cairo – luoghi di creazione Ecole des Sables / Dakar (Senegal), Teatro Falaky /Il Cairo (Egitto)
la compagnia Olivier Dubois è sostenuta da Direzione generale affari culturali dell’Ile de France – Ministero della Cultura, Consiglio regionale Ile de France, Istituto francese dell’Africa del Sud e Ambasciata di Francia nell’Africa del Sud.
La compagnia è in residenza presso L’apostrophe, Scène nationale de Cergy-Pontoise et du Val d’Oise, Olivier Dubois è artista associato del CENTQUATRE-Paris. La compagnia è sostenuta dall’Istituto francese per i suoi progetti all’estero.
Non ci sono spiegazioni concrete, nessun proposito particolare che giustifichi l’emergere di questo desiderio… Un paradigma artistico. L'assoluta necessità di incontrare “l’autentico e arcaico" battere della terra, la "danza" originale, il perché dei nostri corpi agitati. La nascita della danza e afferrare l’eredità.
Nel 2008, sono entrato nella pelle de L’Après-midi d’un faune, alla mia prima performance ho capito istintivamente che dovevo trasmettere, perpetuare la specie del fauno, essere forza portante e restare ben lontano da approcci museali. L’obiettivo fondamentale è quello di mantenerlo in vita, di "mescolare", un fauno non umano ma patrimonio dell’umanità… Sei uomini provenienti da sei diversi Paesi africani che insieme rispondono all’arcaica parola di Nijinski. Attraverso la morte affermo il mio vivere. Una lenta ed opprimente traversata… quella delle nostre anime. Annunciatrici del mio vivere – portatrici e già rivelatrici della mia morte. Souls è forse una lunga danza macabra, a meno che non sia quella di un’organizzazione segreta: quella del destino, della fatalità… del determinismo? Questa morte come anima del mondo.” (O.D.)