«Ogni Saudade è una capsula trasparente, che sigilla e al contempo offre visione, di ciò che non si può vedere, che si è lasciato dietro di sé, ma che si conserva nel proprio cuore».
Saudade è nostalgia del futuro, rimpianto del tempo perduto e angoscia del tempo che verrà. È il dolore per un momento di vita finito, per la lontananza dalla propria terra. È la mancanza di un amico perso, è stato d’animo latente, che domani sarà coscienza.
Questo termine, di origine portoghese, non risulta essere spiegabile né traducibile nell’orizzonte limitato delle parole umane, ma ha trovato espressione nell’arte che da sempre rivela la natura, la forza, la fragilità e la sconfinatezza dei sentimenti umani.
Saudade significa sentire la vita con tutti i pori della pelle ed imparare a dare il giusto valore a tutto ciò che ci circonda e, per quanto legata al passato e al presente, è rivolta al futuro.
Informazioni sullo spettacolo
19.10.2022 - h 20:30 - Teatro Cavallerizza
Posto unico
€ 8,00
Verso qualcosa che non esiste, esisterà o forse non esisterà mai. Futuro visto non come incertezza ma ricco di speranza.
Una creazione che ha all’interno mancanza e desiderio. Strazio e tenerezza.
La saudade è un’atmosfera, uno stato d’animo, che si presta perfettamente ad essere dipinta tramite l’infinita potenza delle immagini.
Studiando i principali ambiti dove il termine trova espressione ho approfondito la poetica di Fernando Pessoa, scrittore e poeta portoghese che ha scritto molte pagine intrise di Saudade. La sua grande creazione estetica è considerata l’invenzione degli eteronimi, che ha attraversato tutta la sua vita.
Ispirandomi, quindi, alle sue quattro principali personalità letterarie, in scena, quattro danzatrici interpreteranno diversi eteronimi, dotati di autonoma personalità, ognuno dei quali ha avvertito la propria e intima forma di Saudade. Ognuno esiste come singolo ed in relazione agli altri; questo perché la Saudade a differenza della nostalgia o della solitudine è condivisibile, è sperimentale non solo a livello individuale ma anche collettivo. Creare uno stato d’animo che possa essere comune a tutti.
Verso qualcosa che non esiste, esisterà o forse non esisterà mai. Futuro visto non come incertezza ma ricco di speranza.
Una creazione che ha all’interno mancanza e desiderio. Strazio e tenerezza.
La Saudade è un’atmosfera, uno stato d’animo, che si presta perfettamente ad essere dipinta tramite l’infinita potenza delle immagini.
Studiando i principali ambiti dove il termine trova espressione ho approfondito la poetica di Fernando Pessoa, scrittore e poeta portoghese che ha scritto molte pagine intrise di Saudade. La sua grande creazione estetica è considerata l’invenzione degli eteronimi, che ha attraversato tutta la sua vita.
Ispirandomi, quindi, alle sue quattro principali personalità letterarie, in scena, quattro danzatrici interpreteranno diversi eteronimi, dotati di autonoma personalità, ognuno dei quali ha avvertito la propria e intima forma di Saudade. Ognuno esiste come singolo ed in relazione agli altri; questo perché la Saudade a differenza della nostalgia o della solitudine è condivisibile, è sperimentale non solo a livello individuale ma anche collettivo. Creare uno stato d’animo che possa essere comune a tutti.
Crediti
coreografia Adriano Bolognino
danzatrici Rosaria di Maro, Giorgia Longo, Roberta Fanzini, Giorgia Longo, Noemi Caricchia
video Mattia Napoli
luci Gianni Staropoli
drammaturgia Gregor Acuña-Pohl
management Vittorio Stasi
con il supporto di Orsolina28 Art, Cornelia, Teatro Stabile di Torino, Torino Festival, Fondazione I Teatri Reggio Emilia