Una grande storia, raccontata come un film… ma a teatro
Uno sguardo dal ponte trae origine da un fatto di cronaca dal quale Arthur Miller resta profondamente turbato: una torbida vicenda familiare, ambientata tra gli immigrati di Brooklyn, perfetta ed enigmatica come una manifestazione del fato greco. Ad affascinare il drammaturgo è, per sua stessa ammissione, l’«orrore di una passione che, nonostante sia contraria all’interesse dell’individuo che ne è dominato, nonostante ogni genere di avvertimento ch’egli riceve, e nonostante perfino ch’essa distrugga i suoi principi morali, continua ad aumentare il suo potere su di lui fino a distruggerlo.
Ecco questo concetto di ineluttabilità del destino e di passioni dalle quali si può essere vinti e annientati è una “spinta” o “necessità” che penso possa avere ancora oggi un forte impatto teatrale. Tutta l’azione è un lungo flash-back. Eddie Carbone, il protagonista, entra in scena quando tutto il pubblico già sa che è morto. Per me è una magnifica occasione per mettere in scena un testo che chiaramente assomiglia molto ad una sceneggiatura cinematografica, e che, come tale, ha bisogno di primi, secondi piani e campi lunghi.
Alla luce di tutto il materiale che questo testo ha potuto generare dal 1955 (data della sua prima rappresentazione) ad oggi, cioè film, fotografie, serie televisive credo possa essere interessante e “divertente” una versione teatrale che tenga presente tutti questi “figli”. Una grande storia… raccontata come un film… ma a teatro. Con la recitazione che il teatro richiede, con i ritmi di una serie e con le musiche di un film. Ci sarà un ponte, ci sarà una strada e in questa strada dei mobili, che sono la memoria della famiglia Carbone… Arriva l’avvocato Alfieri, la sua funzione somiglia a quella di un coro greco, è presente nel racconto e al contempo è spettatore fuori dalla scena, ci introduce nella vicenda che, non dobbiamo dimenticare, trae origine da un fatto di cronaca nera dal quale Miller fu profondamente turbato.
Massimo Popolizio
Informazioni sullo spettacolo
20.10.2023 - h 20:30 - Teatro Ariosto (Primo turno)
21.10.2023 - h 20:30 - Teatro Ariosto (Secondo turno)
22.10.2023 - h 15:30 - Teatro Ariosto (Terzo turno)
90 minuti senza intervallo
Platea e Balconata I e II ordine centrale
€ 25,00
Palchi I, II, III e IV ordine laterale
€ 20,00
Galleria
€ 20,00
Riduzioni
Iscritti Unimore > 50%
Under 30 > 30%
Amici dei Teatri > 20%
Over 65 > 15%
Gruppi (più di 15 persone) > 15%
Fotografie Yasuko Kageyama
di ARTHUR MILLER
traduzione Masolino D’Amico
regia di MASSIMO POPOLIZIO
con Valentina Sperlì, Michele Nani, Raffaele Esposito, Lorenzo Grilli, Gaja Masciale, Felice Montervino, Gabriele Brunelli, Adriano Exacoustos,
scene Marco Rossi
costumi Gianluca Sbicca
luci Gianni Pollini
suono Alessandro Saviozzi
produzione Compagnia Umberto Orsini e Teatro di Roma-Teatro Nazionale, Emilia Romagna Teatro ERT-Teatro Nazionale