MIRACOLO A MILANO
con
Mariangela Granelli, Walter Battista Maconi, Maurizio Patella, Cristiano Petretto
luci e fonica Cesare Lavezzoli
Giovedì 12 febbraio 2004, ore 21.00: turno verde
venerdì 13 febbraio 2004, ore 21.00: turno blu
sabato 14 febbraio 2004, ore 21:00 turno giallo
domenica 15 febbraio 2004, ore 15.30: turno rosso
Una suggestiva rivisitazione di un grande classico della cinematografia neorealista rivissuto nella poetica lettura del "teatro d’ombra".
In un infinito "arcobaleno" di grigi, una Milano che non esiste più, per raccontare la necessità di sognare, e di credere nei miracoli.
Le "figure d’ombra" del Teatro Gioco Vita e le musiche di Fiorenzo Carpi, "storico" musicista del Piccolo e collaboratore di Giorgio Strehler, raccontano un capolavoro cinematografico firmato De Sica – Zavattini, a distanza di cinquant’anni dalla prima del film e cento appena trascorsi dalla nascita del grande scrittore e sceneggiatore. Favola sulla povertà e sulla ricchezza, in cui tutte le sequenze cinematografiche sono state tradotte in "figure d’ombra", Miracolo a Milano rappresenta per il Teatro Gioco Vita una ben precisa scelta poetica – con l’accostamento di due linguaggi che entrambi nascono dalla luce per poi manifestarsi sullo schermo – ma anche pedagogica e culturale, con una storia leggera e profonda al tempo stesso che possiede la straordinaria capacità di parlare a tutti, adulti e bambini.
La sintassi del teatro d’ombre – che evoca il bianco e nero poetico dell’originale cinematografico – è la cifra stilistica di uno spettacolo che vede associati il Teatro GiocoVita, il Piccolo Teatro di Milano e l’Institut International de la Marionnette di Charleville Mezières:
si rinnova la magia della storia di Totò, bambino "trovato sotto un cavolo" in una livida e onirica periferia milanese, di Lolotta, "una signora molto buona" che lo "adotta", e della società di barboni, di cui Totò diviene presto la guida.
La favola di Zavattini sulla povertà e sulla ricchezza rivive sulla scena grazie all’uso sapiente della luce (dato "tecnico" che avvicina in modo evidente il "teatro d’ombre" al cinema) e all’impiego di sagome cui si associa l’intervento di attori che irrompono in uno scenario in bianco e nero, estremamente vicino alla fotografia originale del film.
Prosa 2024-2025
19 marzo 2025
La pulce nell'orecchio • Carmelo Rifici
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