EVA YERBABUENA BALLET FLAMENCO
Mercoledì 9 marzo, ore 21.00
EVA
Il flamenco – come lo concepisce e vive sul suo corpo Eva Yerbabuena – è un’insieme di voci, suoni, tocchi, movimenti: un’espressione suprema del sentimento, senza regole né misure.
Eva è l’occasione per lasciarsi ammaliare dall’affascinante e poliedrico universo del flamenco, che tanti poeti spagnoli e non (tra gli altri e solo per fare qualche esempio García Lorca, Joaquin Nin, Rainer Maria Rilke) ha attratto nel suo gorgo e ispirato e che può, in un certo senso, considerarsi il tipo di danza che meglio definisce lo spirito di un popolo che ha dentro di sé una sorta di "globalità" coreutica. Il corpo dei danzatori parla con bruschi movimenti e senza parole, riempito di libertà, regole e forme. Come ha scritto Baudelaire nel Serpente che danza: "il ritmo che avanza, bello d’abbandoni, pare dei serpenti la danza".
«Nella mia più intima verità – dice Eva Yerbabuena – sento i "palos" del flamenco, attraverso la danza riempio il mio corpo di libertà e ballo per l’essenza della purezza, per i diavoli di bulerías che nascono dalle mie viscere, per qualcosa che finisce, per quello che mi fa ribellare… con la certezza dell’atemporalità di questa che è una delle quattro danze madri dell’umanità».
Eva Yerbabuena nasce nel 1970 a Granada. Qui inizia a ballare all’età di dodici anni con Enrique "El Canastero", Angustillas "La Mona", Mariquilla e Mario Maya. Si trasferisce a Siviglia per terminare i suoi studi di arte drammatica con Juan Furest e Jesús Domínguez, e parte per l’Avana (Cuba) per poter cosí studiare coreografia con Johanes García.
Nel 1985 comincia a lavorare nella Compagnia di Rafael Aguilar in Diquela de la Alhambra; nel 1987 con la Compagnia di Paco Moyano in Ausencia, A tomar café (produzione spagnolo-cubana) e De leyenda.
Ha il privilegio di essere l’unica ballerina flamenca nello spettacolo Integración al Teatro Nacional de la Habana in occasione dell’apertura del "Festival internacional de Cine" della città cubana.
Nel 1998 fonda la sua Compagnia e si presenta alla X Biennale di Flamenco di Siviglia con Eva. Inizia un tour in Francia con lo spettacolo Sólo Flamenco con Eduardo Serrano e Güito e con Carmen Linares che vi partecipa come artista ospite.
Nell’ottobre 1998 divide il cartellone con Mikhail Baryshnikov a Wuppertal (Germania) esibendosi come artista ospite per la coreografa Pina Bausch in occasione del 25º anniversario della sua compagnia, ballando insieme a Marie-Claude Pietragalla e Ana Laguna.
Nel gennaio 2000 riceve a Madrid il Premio "Flamenco Hoy" come Migliore Ballerina del 1999.
Nel giugno si esibisce per una settimana al Teatro de la Ville di Parigi ottenendo un successo clamoroso.
Eva Yerbabuena debutta in 5 Mujeres 5 alla XI Biennale di Flamenco di Siviglia nel settembre 2000 che viene considerato dalla critica come il Miglior Spettacolo della Biennale ed Eva premiata come Migliore Ballerina della Biennale; inoltre viene insignita del Premio Revelación conferito dal Canal Sur de Radio di Siviglia.
Eva conquista per la seconda volta il premio "Flamenco Hoy" come Migliore Ballerina e Migliore Compagnia del 2000 conferito dalla Crítica Nacional de Flamenco.
Lo stato spagnolo le concede nel 2001 il "Premio Nacional de Danza".
Per il terzo anno consecutivo le conferiscono il Premio Flamenco Hoy come Migliore Ballerina 2001.
Viene premiata dall’Asociación de Profesores de la Danza Española y Flamenco per la sua carriera artistica.
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