Storie che si intrecciano in una sarabanda che prende in giro il mondo dello spettacolo. E permette all’attore di dare il meglio di sé.
Una pièce in dieci capitoli per quattro attori, che viaggiano attraverso decine di personaggi, spazi e tempi, per dare vita a una satira sul mondo del teatro e del cinema, ma anche a una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo.
Ciarlatani racconta la storia di due personaggi legati al mondo del cinema e del teatro. Anna Velasco è un’attrice la cui carriera è in fase di stallo. Dopo aver recitato in piccole produzioni di opere classiche, ora lavora come insegnante di pilates e nei fine settimana fa teatro per bambini. Tra soap opera televisive e spettacoli alternativi, Anna è alla ricerca del grande personaggio che la farà finalmente trionfare. Diego Fontana è un regista di successo di film commerciali che si sta imbarcando in una grande produzione: una serie da girare in tutto il mondo, con star internazionali. Un incidente lo porterà ad affrontare una crisi personale e a ripensare la sua carriera. Questi due personaggi sono collegati dalla figura del padre di Anna, Eusebio Velasco, regista di culto degli anni ’80, scomparso e isolato dal mondo.
Ciarlatani sono anche diverse opere in una: ognuno di questi racconti ha uno stile, un tono e una forma particolari. Il racconto di Anna ha uno stile eminentemente cinematografico, con un narratore che ci guida, e in cui sogno e realtà si confondono. La storia di Diego è un’opera teatrale più classica, rappresentata in spazi più realistici. E infine c’è, a mo’ di pausa o parentesi, un’autofiction in cui l’autore dell’opera a cui stiamo assistendo si difende dalle accuse di plagio. Queste storie sono raccontate in parallelo, si alimentano a vicenda, sono specchi degli stessi temi. L’insieme è costruito con capitoli in parte indipendenti, che formano una struttura più vicina al romanzo che al teatro. L’intenzione è che Ciarlatani sia una narrazione eminentemente teatrale, ma con un’aspirazione romanzesca e cinematografica.
Infine, Ciarlatani è una commedia in cui solo quattro attori viaggiano attraverso decine di personaggi, spazi e tempi. Una satira sul mondo del teatro e dell’audiovisivo, ma anche una riflessione sul successo, sul fallimento e sui ruoli che ricopriamo, dentro e fuori dalla finzione.
Pablo Remón
Informazioni sullo spettacolo
04.12.2024 - h 20:30 - Teatro Ariosto (Primo turno)
05.12.2024 - h 20:30 - Teatro Ariosto (Secondo turno)
1 ora e 50 min senza intervallo
Platea e Balconata I e II ordine centrale
€ 25,00
Balconata I e II ordine laterale
€ 20,00
Galleria
€ 20,00
Riduzioni
Iscritti Unimore > 50%
Under 30 > 30%
Amici dei Teatri > 20%
Over 65 > 15%
Nuovi abbonamenti: 6 – 26 luglio (in agosto solo online) e 3 – 7 settembre
Biglietti in vendita da venerdì 18 ottobre
martedì 15 e mercoledì 16 ottobre riservato Amici dei Teatri
Quest’opera si colloca al crocevia tra critica sociale e analisi psicologica, offrendo al pubblico uno spettacolo al contempo acuto e brillante, che esplora con ironia e spirito critico le manie, le distorsioni, le ambizioni infondate e gli ideali frustrati che caratterizzano la figura dell’impostore, rappresentato emblematicamente dall’attore.
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Le vicende si snodano tra momenti di profonda riflessione e leggerezza comica: dall’apparizione sorprendente dell’autore della commedia, in una svolta metateatrale legata al plagio, fino alle gag memorabili, come l’assegnazione dei premi David a un’attrice che dimentica il film per cui viene premiata, o le critiche taglienti di un giovane verso un’attrice che non lo ha convinto nel ruolo della strega in un pezzo per bambini. Il cerchio si chiude con la saggezza di un barista del Kazakistan, sempre Orlando, che offre una perla di saggezza sulla resilienza: a volte, toccare il fondo è necessario per risalire e ritrovare la serenità.
Crediti
di Pablo Remón
traduzione italiana di Davide Carnevali
da Los Farsantes
e con (in o.a.) Francesca Botti, Francesco Brandi, Blu Yoshimi
scene Roberto Crea
luci Luigi Biondi
costumi Ornella e Marina Campanale
aiuto regia Raquel Alarcón
regia Pablo Remòn
direttore di scena Luigi Flammia datore luci Federico Calzini
fonico Gianrocco Bruno sarta Piera Mura
assistente alla regia Sonia Mingo assistente costumista Daria Latini
foto di scena Guido Mencari regia video Nicolò Bressan Degli Antoni
videomaker Ilaria Zago e Pietro Coppola consulenza amministrativa Teresa Rizzo
management Vittorio Stasi direzione generale Maria Laura Rondanini
una produzione Cardellino srl
in coproduzione con Spoleto Festival dei Due Mondi – Teatro di Roma / Teatro Nazionale