UN CERTO SIGNOR G
Durata : 1 ora, 40 minuti
Un certo signor G è l’occasione per rileggere, rivisitare, re-interpretare l’opera di Giorgio Gaber.
A più di 35 anni di distanza (Il signor G nasce nel 1970), con mano libera e pudica, cercheremo di accostarci ad un personaggio, ad uno stile, ai contenuti e ai linguaggi di un artista geniale ed innovatore, sempre autonomo e fedele a se stesso.
Il nostro Signor G sarà un’esplorazione nel beffardo, paradossale, buffonesco mondo di questa maschera di uomo comune che si interroga, comicamente impotente, sul senso della propria vita, sempre sfiorata dal pericolo dell’imbecillità e del qualunquismo. Per questo ci ispireremo, riproponendole e rimontandole, alle prime esperienze teatrali di Gaber, quelle del Signor G appunto, ma anche quelle di Dialogo tra un impegnato e un non so, Far finta di essere sani, Anche per oggi non si vola (siamo tra il 1970 e il 1974), rifacendosi anche stilisticamente alle forme del ’teatro canzone’, invenzione gaberiana continuamente perfezionata nel corso di vari spettacoli, geniale intreccio di monologhi e melologhi, musica e canzoni.
Neri Marcorè sarà il signor G trent’anni dopo; solo sul palcoscenico, accompagnato da un gruppo di musicisti, a riscoprire un’opera, quella di Gaber e Luporini, da considerare un’invenzione senza tempo di scadenza, un classico moderno che tra ironia, malinconia, istanze civili e comico paradosso si interroga sui destini dell’uomo moderno, in bilico tra utopia, impotenza, razzismo, amore, consumismo, paura e sogno.
Un individuo che rischia di perdere i pezzi e che soffre, ci dice Gaber, dei mali più comuni e alla moda: nevrosi acuta, condizionamento totale, visione delle cose vicino allo zero: una persona normale insomma.
Neri Marcorè ha iniziato a fare teatro negli anni ’90 contemporaneamente alle sue prime apparizioni televisive. Noto al grande pubblico per le sua partecipazione a trasmissioni come "L’Ottavo Nano", "Mai dire domenica", "Parla con lei" e per la conduzione, giunta al sesto anno, di "Per un pugno di libri", Marcoré non ha mai smesso di recitare in teatro: nel 2002 è stato co-protagonista insieme a Lunetta Savino di "California Suite" di Neil Simon. Ha esordito al cinema con "Ladri di cinema" presentato alla Mostra di Venezia nel 1994 e nel 2003 l’ottima prova ne "Il cuore altrove" di Pupi Avati gli è valsa la candidatura al David di Donatello così come per " La Seconda notte di nozze" sempre con Avati. Nell’autunno 2006 veste i panni di Papa Luciani nell’omonima fiction programmata su Rai Uno. Con il Teatro dell’Archivolto interpreta per due fortunate stagioni teatrali lo spettacolo "La lunga notte del Dottor Galvan" di Daniel Pennac per la regia di Giorgio Gallione
Giorgio Gaber (Milano 1939-2003) debutta al Santa Tecla, locale milanese dove si esibisce con Adriano Celentano, i Rocky Mountains ed Enzo Jannacci. La sua prima canzone è "Ciao ti dirò", scritta nel 1958 con Luigi Tenco. Dopo il successo in televisione e molti Festival di Sanremo, nel 1970 debutta al Piccolo Teatro di Milano con "Il signor G", cui seguiranno molti altri spettacoli, scritti con Sandro Luporini. Negli anni Settanta rinuncia alla Tv, diventando, con il suo teatro-canzone, il più singolare fenomeno teatrale degli ultimi trent’anni. Con "La mia generazione ha perso" (2001) torna al mercato discografico ufficiale, dopo molti album esclusivamente dedicati alla registrazione integrale dei suoi spettacoli. Nel 2003 esce postumo il suo ultimo disco, "lo non mi sento italiano".
Giorgio Gallione, regista e drammaturgo, dal 1986 è anche il direttore artistico del Teatro dell’Archivolto di Genova. Collabora con scrittori e drammaturghi come Stefano Benni, Daniel Pennac, Francesco Tullio Altan, Michele Serra e Luis Sepulveda. Ha diretto attori come Claudio Bisio, Giuseppe Cederna, Lella Costa, Fabio De Luigi, Gioele Dix, Angela Finocchiaro, Sabina Guzzanti, Alessandro Haber, Neri Marcoré, Milva, Elisabetta Pozzi, David Riondino, Lina Sastri, i Broncoviz (Maurizio Crozza, Carla Signoris, Ugo Dighero, Marcello Cesena e Mauro Pirovano). Tra le sue regie più recenti si segnalano "Bukowski" con Alessandro Haber, "Vita", una partitura inedita di Marco Tutino per il Teatro alla Scala e "I bambini sono di sinistra" con Claudio Bisio (2003). Nel 2005 ha firmato "Il bar sotto il mare" di Stefano Benni con Fabio De Luigi e "La lunga notte del dottor Galvan" di Daniel Pennac con Neri Marcoré. Ha firmato la regia degli ultimi due spettacoli di Lella Costa. Nel marzo 2007 ha diretto Claudio Bisio nella riduzione teatrale di "Seta" di Alessandro Baricco.
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