THE RAPE OF LUCRETIA
opera in due atti
libretto di Ronald Duncan, dal dramma Le Viol de Lucrèce di André Obey, da Tito Livio e da Shakespeare
musica di Benjamin Britten (1913-1976)
Lucretia Kirstin Chavez (5 aprile), Julianne Young (7 aprile)
Male Chorus Gordon Gietz
Female Chorus Susannah Glanville (5 aprile), Cristina Zavalloni (7 aprile)
Collatinus Joshua Bloom
Tarquinius Jacques Imbrailo
Junius Philip Smith
Bianca Gabriella Sborgi
Lucia Laura Catrani
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino
maestro concertatore e direttore Jonathan Webb
regia Daniele Abbado
scene, costumi e luci Gianni Carluccio
video Luca Scarzella
allestimento de I Teatri di Reggio Emilia
coproduzione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Alighieri di Ravenna
versione in lingua originale con sopratitoli
“The Rape of Lucretia” (Lo stupro di Lucrezia) di Benjamin Britten affronta un tema drammatico e di grande attualità: la violenza sulle donne.
L’opera, scritta all’indomani dell’Olocausto, gioca con la simmetria tra quell’epoca terribile e un'interpretazione della romanità, di cui Lucrezia diviene simbolo. Una società violenta che cresce individui violenti è quella fotografata da Britten, spettatore degli orrori della guerra, la cui ombra cade anche su questa Lucrezia del 510 a.C. E che porta con sé un tema quanto mai attuale anche oggi: lo stupro e l’innocenza violata.
Nessun'altra voce del Novecento ha eguagliato il tono tragico del teatro musicale di Britten, i cui personaggi tanto più cercano con forza di raggiungere la felicità, quanto più muoiono in una cupa e disperata solitudine. Il pubblico di oggi rimane colpito dalla modernità di The Rape, dalla capacità della musica di Britten di parlare senza retorica e con freschezza di linguaggio di una tragedia antica, ma sempre attuale.
Un’opera senza tempo proposta nell’allestimento con la regia di Daniele Abbado che, andato in scena a Genova nel 1999, fu ripreso da "I Teatri" reggiani già nel 2004 , e che ora viene riproposto con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Jonathan Webb, in una coproduzione che coinvolge anche i Teatri di Firenze e di Ravenna. Essenziale e raffinata, tesa e chiara, la produzione si avvale delle proiezioni video di Luca Scarzella e delle scene, costumi e luci di Gianni Carluccio. Presentata, nel 2007, anche al Teatro Real di Madrid, dove ha ricevuto ovazioni dal pubblico ed un’entusiastica recensione del quotidiano nazionale El Pais (“…..in quest’opera importa, e molto, la messa in scena. E quella di Daniele Abbado è splendida”), “The Rape of Lucretia” racconta l’orrore per l’innocenza tradita e la condanna dell’ingiustizia, perpetrata dalla società a danno degli individui.
La storia è quella di Lucrezia, donna di specchiata virtù dell'antica Roma, all'epoca dei conflitti con gli Etruschi, che viene violentata nel suo letto dall’usurpatore Tarquinio, ultimo re di Roma, mentre sogna il ritorno del marito Collatino. Non reggendo all’infamia, la donna si uccide davanti allo stesso Collatino, nonostante egli la rassicuri sul suo amore e tenti di convincerla che nessun corpo può essere realmente violato se lo spirito non è consenziente.
Prima delle tre opere da camera di Britten, The rape of Lucretia fu rappresentata per la prima volta a Glyndebourne nel 1946 su libretto di Ronald Duncan, tratto dal dramma Le viol de Lucrèce di André Obey, dalla Storia di Roma di Tito Livio e dal poema The rape of Lucrece di Shakespeare. Il soggetto dell'opera era stato suggerito da Eric Crozier, produttore del Peter Grimes, andato in scena a Londra solo un anno prima ancora sotto le rovine della guerra, e grazie al quale Britten si era affermato nel teatro musicale.
Oltre al re Tarquinio, con i generali Giunio e Collatino, e Lucrezia, con la nutrice Bianca e l'ancella Lucia, Britten e Duncan hanno mantenuto i due personaggi che mediano tra il pubblico e la scena già presenti nel dramma di Obey, il coro maschile e il coro femminile, ciascuno interpretato da un solo cantante.
Benjamin Britten, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, ha molto trattato il tema dell’innocenza violata, ma è solo in questo caso che esso viene accostato in una prospettiva femminile.
Alla guida dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino è Jonathan Webb, direttore inglese di vasta esperienza lirica, avendo diretto ormai più di settanta opere, ma apprezzatissimo in tutto il mondo anche nel campo sinfonico.
Delle quindici opere scritte da Benjamin Britten, cinque sono state messe in scena Reggio Emilia: “Billy Bud” nel 1974, “Albert Herring” nel 1980 ed ancora nel 1989, “The rape of Lucretia” nel 2004, “Peter Grimes” nel 2005, “A midsummer nigth dream” nel 2010.
Atto I
Il Coro maschile (tenore) e il Coro femminile (soprano) lamentano la corruzione in cui è caduta Roma sotto il dominio etrusco di Tarquinio il Superbo.
Scena I: Accampamento fuori Roma.
In una tenda il principe Tarquinio, figlio di Tarquinio il Superbo, e Giunio e Collatino, generali romani, discutono, già ebbri di vino, di una visita a sorpresa effettuata da alcuni nobili per controllare la fedeltà delle proprie mogli: solo Lucrezia, moglie di Collatino, si è dimostrata virtuosa. Tarquinio, forte del suo essere celibe, schernisce Giunio, la cui moglie è stata scoperta in compagnia di uno schiavo. Accecato dalla gelosia, Giunio sfida Tarquinio a mettere alla prova egli stesso la virtù di Lucrezia: eccitato dalla sfida, l’arrogante principe parte a cavallo alla volta di Roma.
Interludio: il Coro maschile descrive l’affannosa cavalcata di Tarquinio verso la casa di Lucrezia.
Scena II: una sala in casa di Lucrezia, in piena notte.
Lucrezia sta filando con Bianca, sua vecchia nutrice, e con l’ancella Lucia e dichiara il suo amore per il marito Collatino ed il suo dolore per la lunga separazione. Mentre si apprestano ad andare a dormire, si ode bussare alla porta: è Tarquinio che, fra lo stupore delle donne, chiede ospitalità per la notte. Viene accolto con il rispetto dovuto al suo grado.
Atto II
Il Coro maschile e femminile esprimono il crescente desiderio di rivolta dei Romani contro la tirannia etrusca.
Scena I: la camera da letto di Lucrezia.
Lucrezia dorme serena, mentre Tarquinio si introduce furtivamente nella stanza. Invano la donna cerca di resistere: minacciata con la spada, è costretta a subire la violenza di Tarquinio.
Interludio: i Cori ricordano il dolore di Cristo quando la virtù è assalita dal peccato e invocano la Vergine Maria.
Scena II: una stanza della casa di Lucrezia, all’alba.
Lucrezia invia Lucia a chiamare il marito. Quando Collatino giunge, accompagnato da Giunio, gli narra la violenza subita e confessa di non poter sopportare la vergogna: si colpisce così con un pugnale e muore per lavare l’onta col proprio sangue, nonostante Collatino le professi la sua immutata fiducia ed il suo amore. Giunio si rivolge allora al popolo romano e, rivelando l’offesa fatta a Lucrezia, lo incita alla rivolta.
Epilogo: i Cori concludono l’opera rievocando la passione di Cristo e la speranza di perdono che egli ha donato al mondo.
Jonathan Webb ha acquisito una vasta esperienza sia nei teatri d'opera, dove ha diretto più di settanta opere, sia nelle stagioni sinfoniche.
Ha debuttato in direzione d'orchestra a 21 anni all'Opera House di Manchester con la produzione West Side Story. Laureato all'Università di Manchester, ha avuto diversi incarichi, tra cui direttore musicale per Opera Ireland, Maestro del Coro al Wexford Festival e direttore stabile alla New Israeli Opera di Tel Aviv dove ha diretto molte produzioni tra cui Der Freischuetz, Tosca, Madama Butterfly, Macbeth, Samson et Dalila, La Juive, Faust, Cenerentola, L'Italiana in Algeri, L'elisir d'amore, Lucia di Lammermoor, Jenufa, The Cunning Little Vixen.
E' stato frequentemente ospite dei teatri d'opera europei , tra cui Berlino (Deutsche Oper): Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny, La forza del destino, Carmen; Vienna (Volksoper) Don Pasquale, Der Zigeunerbaron, Die Zauberfloete; Colonia La Traviata; Lisbona (Teatro Sao Carlo) Ein Florentinisches Tragodie, The Miserly Night, Il Barbiere di Siviglia, La Navarraise, Cavelleria Rusticana; Seville (Teatro Maestranza) The Rape of Lucretia; Marseille The Saint of Bleeker Street; Nice L'Histoire du Soldat; Dublin Le Nozze di Figaro, Falstaff; Tenerife The Turn of the Screw. In Italia ha diretto numerose produzioni operistiche e sinfoniche a Roma (Teatro dell'Opera), Napoli (Teatro San Carlo) Elegy forYoung Lovers di Henze , Cosi' fan tutte di Mozart ; Venezia (Teatro La Fenice) Tancredi; Palermo (Teatro Massimo), Genova (Teatro Carlo Felice) di Britten The Rape of Lucretia, Peter Grimes, Billy Budd, di Rossini Il Turco in Italia; Reggio Emilia, Bari (Teatro Petruzzelli) The Turn of the Screw, A Midsummer Night's Dream di Britten; Bologna, Parma, Catania, Cagliari, Verona Le nozze di Figaro, Don Giovanni, Cosi fan tutte; Ravenna, Pisa, Lucca, Livorno, Trento Die Entfuehrung aus dem Serail; Cremona, Como, Brescia, Ferrara; Modena The Death of Klinghofferdi Adams; Livorno, Modena Cavalleria Rusticana e Pagliacci Ha collaborato con numerosi importanti registi tra i quali Daniele Abbado, Goetz Friedrich, Hugo de Ana, Robert Carsen, Graham Vick, David Poutney e David Alden.
Invitato da Valery Gergiev ha diretto Lady Macbeth of Mtsensk in una coproduzione tra la Kirov Opera e la New Israeli Opera.
Ha diretto l'Orchestra di Santa Cecilia a Roma con i Kings Singers e l'Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino a Firenze in occasione del settantesimo compleanno di Henze. In Israele ha diretto in diverse occasioni la Jerusalem Symphony Orchestra, Israel Sinfonietta e Israel Chamber Orchestra. Ha collaborato con numerosi solisti tra cui Shlomo Mintz, Vadim Repin, Fazil Say, Arabella Steinbacher, Louis Lortie, Alexander Toradze. E' stato invitato dalla Camerata Strumentale di Prato e dalla Real Filarmonica di Galicia , ha registrato con le etichette R.T.E. Radio e R.T.E. Concert Orchestra in Irlanda.
Ha partecipato a diversi festivals tra cui Caesarea, A Coruna, Wexford, Caracalla, Settembre Musica con l'orchestra della RAI di Torino e il Liturgica Festival di Gerusalemme. Invitato da Seiji Ozawa ha collaborato con lui al Saito Kinen Festival in Giappone, e ha diretto The Festival Orchestra e gli esembles in tournèe in Giappone e China ; è stato cembalista con Ozawa per il suo progetto per giovani musicisti, Ongaku Juku.
Si è dedicato anche ad orchestre di giovani strumentisti : ha diretto l' Orchestra Giovanile Italiana in partiture di Stavinskij e Mahler a Roma, Firenze e Udine. Ha lavorato con la Young Israel Philharmonic Orchestra e ha diretto l'Orchestra e il Coro Giovanile di Santa Cecilia con musiche di Mendelssohn per Oedipus in Kolonus per la manifestazione 'Colosseo 2000" per la riapetura dell' anfiteatro di Roma, per un concerto per la prima volta dopo 1500 anni. E' stato coinvolto nel progetto "Opera Studio" nei Teatri di Pisa e Livorno ; al RADA di Londra ha diretto Sondheimâs Company, confermando il suo interesse nel "teatro musicale". Ha inaugurato la stagione sinfonica 2011 a del Teatro San Carlo di Napoli dirigendo la prima mondiale di Terra di Luca Francesconi alla presenza del Presidente della Repubblica.
Jonathan Webb ha ricevuto il "Premio Internazionale Ultimo 900 Pisa 2000 Nel Mondo" (Novembre, 2004) e la medaglia dell'Associazione Pisana Amici della Lirica come riconoscimento del suo lavoro con i Teatri della Toscana compresa la Città Lirica .