«Quando mia madre, che era una pittrice – amava dipingere – è venuta a mancare, abbiamo deciso con le mie sorelle che i suoi quadri l’avrebbero accompagnata nella cerimonia di commiato. In quel momento ci siamo accorti di come cambi la percezione, di come lo sguardo si trasformi e abbiamo notato che questi dipinti contenevano improvvisamente altri colori, o come le forme e le figure in essi acquisissero altri significati o ci mostrassero qualcosa che prima non avevamo percepito, quando brillavano alle pareti della casa di mia madre, che era piena di gioia. È stata l’ispirazione per Moeder.
In questo progetto, intitolato La visita, nasce ora l’idea di portare i personaggi che sono passati attraverso Moeder o anche attraverso altre opere di Peeping Tom, in un nuovo contesto. È come trasferirli in una nuova casa con le loro storie e ricordi, far loro vivere altre vite. Quei personaggi che per molto tempo – a causa della pandemia – sono rimasti in silenzio, fermi o addormentati, ma che rimangono latenti. La guardia, sua moglie (la guida della mostra) e le donne delle pulizie.
Sono personaggi chiave di un museo, silenziosi in un certo senso, al servizio del luogo e dei visitatori, ma anche fantasmi in incognito di cui assistiamo ai loro intimi impulsi. Le opere d’arte che vengono esposte sono, anche loro, testimoni più o meno silenziosi. Sentiamo i loro commenti o lamenti e tutto ci immerge in uno spazio nuovo, come se fossimo testimoni di opere, nuove tracce di vita».
Gabriela Carrizo