Un’opera in cui l’azione dipende soprattutto dalla parola e ogni personaggio ha il suo modo di giocare, elaborare o abusare del linguaggio.
Molto rumore per nulla, scritto tra il 1598 e il 1599, è uno dei testi più conosciuti di William Shakespeare. Come in molte delle commedie del Bardo, si tratta di una storia giocata su scambi di persona, intrighi, duelli e giochi di parole.
E proprio i giochi di parole vengono ad assumere in questa vicenda un significato fondamentale: tutta l’opera si articola infatti su equivoci originati in prima battuta da quello che i protagonisti dicono. Tutti i personaggi vengono ingannati, truffati dalle parole che loro stessi pronunciano o ascoltano.
Quello che Shakespeare mette in evidenza, scrivendo quest’opera, è il potere delle parole, il potere dell’interpretazione e il potere del racconto, in una vicenda in cui vero e falso non sono altro che le diverse versioni di una stessa realtà.
Note di regia
Molto rumore per nulla, una delle migliori opere di Shakespeare, si caratterizza per la presenza di innumerevoli giochi di parole e per una brillante interpretazione dei ruoli di genere.
Gran parte di questa tragicommedia ruota attorno alla scrittura di messaggi segreti, allo spiare e origliare conversazioni riservate. Le persone fingono costantemente di essere altro da quello che sono, vengono scambiate per altre persone o sono costantemente ingannate. All’interno dell’opera, l’azione dipende soprattutto dalla parola e ogni personaggio di Molto rumore per nulla ha il suo modo di giocare, elaborare o abusare del linguaggio.
I due protagonisti dell’opera sono Beatrice e Benedetto, hanno tendenze linguistiche che li definiscono. Beatrice è vista – nel pregiudizio dell’epoca – come “bisbetica” a causa della sua “lingua tagliente”. Mentre lo stile di conversazione metaforico di Benedetto è ciò che porta Don Pedro a definirlo «dalla sommità della testa alla pianta del piede tutta allegria». Questo è senza dubbio anche ciò che sta dietro alla battuta di Beatrice che definisce Benedetto “il giullare del principe”.
Molto rumore per nulla è caratterizzato da una comicità ironica e d’effetto, ma nel testo risiedono anche riflessioni ben più complesse: come gli uomini e le donne vengano trattati in modo differente all’interno della società. La differenza fra le relazioni tra sessi opposti e uguali sono al centro della commedia di Shakespeare che, per alcuni temi come il linguaggio violento e la trama ingannevole, sembra in certi momenti oscillare verso il tragico.
Veronica Cruciani
Informazioni sullo spettacolo
29.11.2024 - h 20:30 - Teatro Ariosto (Primo turno)
30.11.2024 - h 20:30 - Teatro Ariosto (Secondo turno)
01.12.2024 - h 15:30 - Teatro Ariosto (Terzo turno)
in via di definizione
Platea e Balconata I e II ordine centrale
€ 25,00
Balconata I e II ordine laterale
€ 20,00
Galleria
€ 20,00
Riduzioni
Iscritti Unimore > 50%
Under 30 > 30%
Amici dei Teatri > 20%
Over 65 > 15%
Nuovi abbonamenti: 6 – 26 luglio (in agosto solo online) e 3 – 7 settembre
Biglietti in vendita da venerdì 18 ottobre
martedì 15 e mercoledì 16 ottobre riservato Amici dei Teatri
Crediti
di William Shakespeare
con Lodo Guenzi e Sara Putignano
e Paolo Mazzarelli, Francesco Migliaccio, Marco Quaglia, Romina Colbasso, Davide Falbo, Marta Malvestiti, Andrea Monno, Lorenzo Parrotto, Gianluca Pantaleo
regia di Veronica Cruciani
adattamento di Veronica Cruciani e Margherita Laera
traduzione di Margherita Laera
luci Gianni Staropoli scene Anna Varaldo costumi Erika Carretta
musiche Nicolò Carnesi le canzoni sono di Lodo Guenzi e Nicolò Carnesi
movimenti di scena Marta Ciappina e Norman Quaglierini
produzione La Pirandelliana e TSV – Teatro Nazionale