MISERABILI – IO E MARGARET THATCHER
Durata: atto unico 1 ora e 50 minuti
Miserabili è un racconto in forma di ballata. Monologhi, canzoni e brevi narrazioni compongono dei quadri per raccontare la metamorfosi della società italiana a partire dagli anni ’80. In questo senso Miserabili è anche la prosecuzione del percorso degli Album, un’autobiografia collettiva di certi italiani. E’ l’economia l’argomento principale della ballata, l’intreccio di "macro" e "micro", le ricette e le delusioni di questo passato prossimo che sconfina nel presente.
Miserabili è un work in progress per vocazione, perché è anche un modo di ragionare ad alta voce e senza pregiudizi sull’influenza, sempre crescente, delle regole (e dell’assenza di regole) di mercato, sul nostro modo di immaginare il futuro senza progettarlo, di vivere il presente, di rimuovere la memoria.
Margaret Thatcher è la protagonista di un dialogo immaginario con Nicola, il protagonista degli Album di Marco Paolini, è il simbolo vivente della metamorfosi della nostra società non più ristretta da confini nazionali. La presenza della musica è molto forte, i Mercanti di Liquore hanno composto tutte le musiche e le eseguono dal vivo. Andrea Bajani, autore di libri sul mondo del lavoro come Cordiali saluti e Mi spezzo ma non
m’impiego, ha collaborato alle ricerche e alla stesura dei testi. Lo spettacolo ha avuto una gestazione abbastanza lunga con sessioni di prove in varie regioni italiane (Puglia, Trentino Alto Adige, Lombardia, Calabria, Veneto,…), il diario di questo percorso diventerà un Album scritto, le canzoni diventeranno un CD musicale e lo spettacolo diventerà ballabile, per ora è ai primi passi.
"Hugo per primo ha dato visibilita’ a una categoria senza faccia che cavalcava le strade del suo tempo. Il suo romanzo nasce dopo la seconda rivoluzione industriale , tra il ’48 e il Capitale di Marx, e proprio come il Capitale parla di riscatto. Con gli occhi di un uomo di fede, mentre per Marx il riscatto è sociale. Ma in entrambi i casi il nemico è il destino. Oggi Miserabile è chi ha la vita già scritta, non può scegliere. Oggi tecnologia e globalizzazione ci condizionano, la memoria non serve più a niente, il know-how ci viene dal computer. Ogni 18 mesi il microchip raddoppia la capacità di memoria, è una legge, tutto è così veloce che tu ti senti al palo, sei costretto ad adattarti al sistema. Miserabile oggi è uno che si chiede solo se continuare acomprarsi CD o scaricare musica su Ram, rottamare o non rottamare l’auto. Miserabile e’ un branco di individui che non sa più a cosa serve la società, anzi, la considera un fastidio. Margaret Thatcher diceva: togliamo ogni steccato e facciamo correre il cavallo dell’economia, torniamo all’800, al liberismo senza ammortizzatori sociali dalla Belle Epoque. Cosa che si è puntualmente riproposta oggi, solo che se nell’800 l’economia era una locomotiva, adesso è una Ferrari lanciata in corsa agli ordini della finanza e alle spalle del precariato. La Thatcher diceva: smettetela di parlare di società, la società non esiste, esistono solo uomini, donne e famiglie. E la sua profezia si è avverata, stiamo azzerando le culture nella direzione del consumismo. E se una nazione si riduce a esser fatta di consumatori, è davvero miserabile".
Marco Paolini
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