LA VEDOVA ALLEGRA
Personaggi e Interpreti
Njegus, Cancelliere d’Ambasciata Corrado Abbati
Il Barone Mirko Zeta, Ambasciatore del Pontevedro Fabrizio Macciantelli
Valencienne, sua moglie Antonella Degasperi
Il Conte Danilo Danilowitch, segretario d’Ambasciata Domingo Stasi
Anna Glavari Olga Adamovich
Camillo De Rossillon Giovanni Cucuccio
Signora Bogdanowitch Giada Bardelli
Kromow, Consigliere d’Ambasciata Gabriele Bonsignori
Olga, sua moglie Francesca Dulio
Il Visconte Cascada, Matteo Mazzoli
Raoul Di Saint Briosche Gianluca Spatti
GRISETTES, PARIGINI, SUONATORI, PONTEVEDRINI :
Francesca Araldi, Lucrezia Bencivenga, Stefania Brianzi, Silvia Del Zotto, Marianna Vasone, Carmela Visciano,
Michele Cosentino, Emanuele Giannasca, Bernard Shehu, Gianluca Spatti
venerdì 5 novembre, ore 21.00
sabato 6 novembre, ore 21.00
domenica 7 novembre, ore 15.30
domenica 7 novembre, ore 21.00 – FUORI ABBONAMENTO
1905-2005: La Vedova Allegra compie 100 anni e quella che proponiamo è l’unica edizione italiana che nasce per festeggiarne il centenario. Un evento eccezionale per uno spettacolo proposto dalla Compagnia Corrado Abbati, la più affermata Compagnia d’operette in campo nazionale.
Scriveva Eugenio Montale che "la storia non è poi la devastante ruspa che si dice. Lascia sottopassaggi, cripte, buche e nascondigli. C’è chi sopravvive". E Anna Glavari, la conturbante Lustige Witwe di Franz Lehár, è sopravvissuta ed è pronta ad incontrare ancora il pubblico italiano.
LA VEDOVA ALLEGRA di Franz Lehár
Edizione del centenario
Note di regia
1905-2005: La Vedova Allegra compie 100 anni. Nel 1905 alla sera della Prima al Theater an der Wien i motivi entrano subito nell’orecchio della gente e tutti i numeri devono venire ripetuti. Anche la stampa è favorevole e persino sul severo "Neue Wiener Tagblatt", Karpath trova parole entusiastiche, definendo la musica della Vedova Allegra: "piacevole e ricca di spirito". Karpath riconosce pure il valore della produzione e degli interpreti, tra i quali Mizzi Günther – la principale diva dell’operetta di quell’epoca – e Louis Treumann (Danilo), pronostica un lungo successo al lavoro, raccomandandolo ad Artur Nikisch, allora direttore a Lipsia.
Nessuno ancora sapeva che si era passati ad un genere operettistico completamente nuovo, e che la Vedova sarebbe diventata un trionfo in tutto il mondo. La "consacrazione" viene un po’ più tardi, quando Max Monti porta questa operetta con il suo ensemble, da Amburgo a Berlino, nel maggio 1906: "Chi dava per morta l’operetta" – scrisse la critica – "ieri sera ha dovuto ricredersi, essa vive e vivrà a lungo". Ed aveva ragione: oggi noi siamo qui per festeggiarne i cent’anni di successi.
Questa è infatti l’edizione italiana che nasce per festeggiare il centenario in esclusiva per l’Italia. La nostra compagnia sarà l’unica a poterla rappresentare in accordo con la Casa Editrice Suvini Zerboni. Una caratteristica che ha sempre contraddistinto le nostre operette è stata quella di allestire ogni anno spettacoli nuovi e non sono nel titolo, ma nella sostanza: nuovi costumi, nuove scene, nuove coreografie, nuova regia.
E questa Vedova vuol essere il più fedele possibile a quella serenità a cui Lehár pensava cento anni fa. Grande rispetto dunque per un capolavoro assoluto ma allo stesso tempo divertimento, entusiasmo e freschezza e quel certo "non-so-che" che anche Lehár vedeva indispensabile. Diceva lui stesso che per fare un buona operetta: "bisogna essere molto esperti, dedicarsi al genere, avere conoscenza dell’opera dietro a sé, e tutto questo ancora non basta se non s ha quell’innato "non-so-che", quella predisposizione di pochi all’operetta". Gioia e rigore sono dunque i due cardini su cui gioca quest’edizione. Buon divertimento!
Corrado Abbati