GUERRA
Domenica 12 dicembre 2004, ore 21.00: turno verde
lunedì 13 dicembre 2004, ore 21.00: turno blu
martedì 14 dicembre 2004, ore 21.00: turno giallo
Uno spettacolo nudo, essenziale, che si costruisce a vista attraverso un viaggio che avvicina sempre di più il teatro alla vita. Drammatico, rabbioso, travolgente e profondamente vitale, Guerra suscita nello spettatore sentimenti contrastanti. E’ stato naturale per Pippo Delbono continuare a lavorare con la compagnia di Barboni e con altri personaggi incontrati "un po’ persi per le strade". E proprio come lo spettacolo precedente, questo lavoro non racconta una storia lineare, non ci sono dialoghi e neppure personaggi veri e propri: nello spazio spoglio di un palcoscenico si combatte, attraverso le azioni fisiche degli attori, le parole e la musica, una "guerra interiore che è poi la guerra del mondo".
Guerra è il bisogno urgente di rappresentare la vita che nasce dalla marginalità, dalla malattia, dalla sofferenza e dalla diversità che sono qui gridate, danzate e giocate. Racchiude tante storie diverse: è un baraccone ambulante di persone che confluiscono dal mondo dell’"anormalità", della follia e dell’handicap e si riversano nel mondo magico del teatro. Tutti si raccontano, come Bobò nel suo tenero modo di offrirsi al mondo, o come Nelson – barbone americano – delicato e coraggioso esempio dell’affrontare una via ai margini. Il modo teatrale diventa così lo spazio privilegiato per esprimere il proprio vissuto, la propria personale guerra, la propria necessità di urlare rabbia e gioia insieme, chiedendo in cambio affetto, tenerezza e amore.
Guerra si ispira all’Odissea. Come Ulisse, tutti i personaggi si perdono nel tentativo di cercare il centro dell’esistenza, si perdono nell’amore e nelle paure: sono uomini in guerra. Parallelamente scorrono, riversandosi nelle parole a tratti rabbiose di Delbono, testi sacri come l’Ecclesiaste, o come le parole del Buddha, di Madre Teresa di Calcutta, di Che Guevara, in un cammino che conduce al mondo dei santi, dei rivoluzionari, degli eroi e dei martiri.