Interpreti
Michele Pertusi, Piero Pretti, Ernesto Petti, Ramaz Chikviladze, Anna Pirozzi, Teresa Romano, Andrea Pellegrini / Lorenzo Mazzucchelli, Michela Antenucci, Andrea Galli
Orchestra dell’Emilia-Romagna Arturo Toscanini
Coro Lirico di Modena
Direttore Jordi Bernàcer
Regia Joseph Franconi-Lee
Regista collaboratore e movimenti scenici Daniela Zedda
Scene e costumi Alessandro Ciammarughi
Luci Claudio Schmid
Maestro del Coro Giovanni Farina
Coproduzione Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Galli di Rimini
Ci sono capolavori che nascono di getto, perfetti e compiuti in ogni loro parte; e ce ne sono altri che costruiscono la propria statura attraverso una gestazione laboriosa, ricca di ripensamenti a volte anche contraddittori. Alla seconda categoria appartiene senza dubbio il Don Carlo: che, come nessun’altra opera sua, spinse Verdi al tormento di rielaborazioni o riscritture d’interi brani, spie di quanto profonda fosse la rispondenza tra la propria sensibilità e il coacervo drammatico del lavoro di Schiller.
Elvio Giudici
Informazioni sullo spettacolo
17.11.2023 - h 20:00 - Teatro Valli (Primo turno)
19.11.2023 - h 15:30 - Teatro Valli (Secondo turno)
Platea e Palchi I, II e III ordine centrale
€ 60,00
Palchi I, II e III ordine laterale
€ 50,00
Palchi IV Ordine
€ 40,00
Galleria
€ 30,00
Riduzioni
Iscritti Unimore > 50%
Under 30 > 30%
Amici dei Teatri > 20%
Over 65 > 15%
Gruppi (più di 15 persone) > 15%
DON CARLO
Opera ambientata nella Francia della fine del Cinquecento. Carlo, figlio del Re di Francia Filippo II, è promesso a nozze con Elisabetta di Valois, principessa di Spagna. I due si conoscono e si innamorano subito. Tuttavia, Filippo II decide di scavalcare il figlio e di sposare lui stesso Elisabetta. Pur essendo innamorata di Carlo, la giovane è obbligata ad accettare, i due di sposano e Carlo rimane solo e disperato. Rodrigo, il Marchese di Posa, è un grande amico di Carlo e gli chiede, per cercare di sollevare l’amico dalla sua triste situazione, di raggiungerlo nelle Fiandre, dove sta combattendo per la liberazione dal duro regime di Filippo. Arriva a corte la principessa d’Eboli, segretamente innamorata di Carlo. Rodrigo implora la regina di acconsentire a un incontro con l’amico e, rimasti soli, Carlo le chiede di intercedere presso Filippo per convincerlo a mandarlo nelle Fiandre a combattere al fianco di Rodrigo. Durante un ballo di corte, Elisabetta chiede alla principessa d’Eboli di scambiarsi i costumi in modo da potersi ritirare nelle sue stanze. Eboli, approfittando del travestimento, manda un biglietto a Carlo invitandolo nel giardino e giunto lì e, accorgendosi dell’inganno, Carlo prova a ritirarsi. La principessa capisce quindi il legame tra Carlo e la regina e giura vendetta. Intanto, nella piazza cittadina si eleva un rogo per i condannati del Santo Uffizio, capeggiato dal perfido Grande inquisitore. Alla presenza del re, Carlo giunge in compagnia di alcuni esponenti fiamminghi che implorano Filippo alla pace nelle Fiandre; segue uno scontro violento tra Carlo e il padre. Giunge il Grande Inquisitore e Filippo gli chiede il permesso di punire il figlio, sacrificandolo. Questi lo appoggia, proponendo inoltre una condanna per Rodrigo, colpevole della ribellione di Carlo. Elisabetta denuncia la scomparsa si un suo scrigno e scopre che era stato consegnato a Filippo a sua insaputa. All’interno c’è un ritratto di Carlo e lo sposo la accusa di tradimento. Arriva la principessa d’Eboli, che confessa alla regina che era stata lei a consegnare al Re lo scrigno. Carlo è in prigione. Lo raggiunge l’amico Rodrigo, promettendogli che presto sarà libero e, poco dopo, viene colpito da un colpo d’archibugio. Rodrigo riesce a comunicare a Carlo il prossimo incontro con Elisabetta che lo attende il girono seguente, poi muore. Arriva anche Filippo per liberare il figlio ma Carlo lo respinge, accusandolo di essere colpevole della morte di Rodrigo. Il giorno seguente Carlo ed Elisabetta si incontrano e si salutano per l’ultima volta. Carlo lascerà la Spagna per recarsi nelle Fiandre a combattere per la libertà. Li interrompe l’arrivo di Filippo e il grande inquisitore. Quando Carlo sta per essere tratto in arresto, appare lo spirito/fantasma di Carlo V, nonno di Carlo, che afferra il nipote e lo trascina con sé, ripetendo che solo in cielo si può trovare pace.