Meno grigi più Verdi. Come un genio ha spiegato l’Italia agli italiani
di Alberto Mattioli
con l’autore dialoga Francesco Filidei
di Alberto Mattioli
con l’autore dialoga Francesco Filidei
Giuseppe Verdi è il più celebre e popolare tra gli operisti: i suoi melodrammi continuano a essere rappresentati nei teatri di tutto il mondo. Ma Verdi è stato anche qualcosa di più: insieme a pochi altri grandi compatrioti (Machiavelli, Leopardi, Fellini) ha saputo descrivere gli italiani non per come credono di essere, ma per come sono veramente. Le opere del genio di Busseto sono i modelli dei nostri (tanti) vizi e delle nostre (poche) virtù: la prima scena del Rigoletto sembra svolgersi durante una delle cene eleganti di Arcore; il protagonista di Un ballo in maschera è l'archetipo del bamboccione di provincia, già pronto per comparire nei Vitelloni; Radamès è il ragazzo di buona famiglia che si innamora della colf immigrata Aida invece che di un mezzosoprano socialmente compatibile. E nei suoi capolavori tutti, fra una cavatina e un duetto, ritroviamo atmosfere, situazioni e istituzioni che sono, nel bene e nel male, tipicamente italiane: la famiglia, il rapporto con le donne e con la Chiesa, la noia della provincia, il ruolo degli intellettuali, il peso del denaro. Con sterminata ammirazione, Alberto Mattioli ci insegna a riconoscere in queste pagine divertite e partecipi come Verdi – rappresentandoli con lucida e profonda consapevolezza – ha fatto gli italiani. Senza dimenticare che, in fondo, anche gli italiani hanno fatto Verdi.
A. Mattioli, Meno grigi più Verdi, Garzanti 2018
Alberto Mattioli
È giornalista al quotidiano La Stampa, per il quale è stato redattore della Cultura, caposervizio degli Spettacoli e corrispondente da Parigi. Appassionato d’opera, ha visto a oggi 1.678 recite e collabora con diverse riviste. È titolare di una rubrica su Classic Voice, tiene conferenze e scrive programmi di sala per molti teatri italiani ed esteri. Ha scritto tre libri, Big Luciano (Mondadori, 2007), Anche stasera. Come l’opera ti cambia la vita (Mondadori, 2012), e Meno grigi più Verdi (Garzanti, 2018), e due libretti d’opera, La paura per Orazio Sciortino e La rivale per Marco Taralli.
Francesco Filidei
Nato a Pisa nel 1973, si è diplomato al conservatorio di Firenze e al Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi ottenendo sempre le massime votazioni. Come organista e compositore, è stato invitato dai più importanti festival di musica contemporanea, suonato da orchestre quali la WDR, la SWR, la RSO Wien, la ORT, la RAI, la Tokyo Philharmonic, la Bayerische Rundfunk, La Verdi, la Filarmonica di Varsavia e Vilnius, e da ensemble specializzati quali Linea, l’Itineraire, l’Intercontemporain, Les Percussions de Strasbourg, Klangforum, Icarus, Ictus, Tokyo Synfonietta, Neue Vocalsolisten. Dopo aver ottenuto una commissione dal Comité de Lecture Ircam nel 2005, ottiene prestigiosi premi internazionali. Ha insegnato composizione alla Iowa University, a Takefu, all’Accademia di Tchaikovsky City in Russia ed ai Ferienkurse di Darmstadt. È stato nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal ministero della cultura francese nel 2016 e Consulente musicale della fondazione I Teatri di Reggio Emilia nel 2017. Dopo la sua prima opera su Giordano Bruno, lavora insieme al librettista e regista Joel Pommerat su una nuova opera commissionata dall’Opera Comique su un racconto di Zamiatine, l’Inondazione. I suoi lavori sono pubblicati da Ricordi dal 2018.
Informazioni sullo spettacolo
03.02.2019 - h 11:00 - Sala degli Specchi del Teatro Valli