Il cielo degli orsi
Teatro Gioco Vita
Dall’opera di Dolf Verroen & Wolf Erlbruch
con Deniz Azhar Azari, Andrea Coppone
regia e scene Fabrizio Montecchi
sagome Nicoletta Garioni e Federica Ferrari (tratte dai disegni di Wolf Erlbruch)
coreografie Valerio Longo
musiche Alessandro Nidi
costumi Tania Fedeli
luci Anna Adorno
realizzazione scene Sergio Bernasani
Nuova produzione
Il cielo degli orsi si compone di due storie.
La prima ci racconta di un orso che svegliatosi da un lungo letargo, e soddisfatta la fame, si mette a pensare a come sarebbe bello essere un papà. Così, con tutto il coraggio di cui è capace, si mette a gridare in direzione del bosco: “Qualcuno sa dirmi come si fa ad avere un cucciolo?” Dopo un lungo cercare sembra che la soluzione stia in cielo…
La seconda ci racconta invece di un orsetto, che è molto triste per la morte del nonno. Quando la mamma gli spiega che il nonno era molto stanco ed ora è felice nel cielo degli orsi, dice: “Ci voglio andare anch’io”. E parte per il mondo alla sua ricerca…
Per entrambi i nostri protagonisti l’infinità del cielo sembra essere l’unico luogo in cui le loro domande possono essere soddisfatte, per poi accorgersi, alla fine del loro cercare, che è sulla terra, vicino a loro, che si trova la risposta. L’orso la trova in una bella orsa che gli compare al fianco e che indovina in un attimo i suoi pensieri. Insieme si pensa sempre meglio che da soli e così, all’approssimarsi della primavera, una soluzione la troveranno. Piccolo Orso invece la risposta la trova nelle rassicuranti certezze rappresentate dagli affetti familiari: nei genitori che si prendono cura di lui affinché superi il suo dolore e si convinca che la vita è, davvero, il suo più bel cielo.
Il cielo degli orsi affronta temi delicati e profondi con leggerezza e tatto e una grande capacità di sintesi.