musica Federico Gardella
libretto Cecilia Ligorio
con: Maria Eleonora Caminada, Alda Caiello, Leonardo Cortellazzi, Michele Gianquinto
Ensemble Risognanze
direttore Tito Ceccherini
regia Cecilia Ligorio
scene e costumi Domenico Franchi
coproduzione Fondazione Cantiere Internazionale d‘Arte di Montepulciano, Festival Aperto / Fondazione I Teatri – Reggio Emilia
in collaborazione con Accademia delle Belle Arti di Macerata
Else addita l’abuso di potere sull’intimità come una malattia del nostro tempo.
Else, diciannovenne viennese di buona famiglia inizio 900, è in vacanza. Una lettera della madre la mette in una situazione scabrosa: essendo il padre in seri guai per debiti, ad Else è fatta pressione per chiedere denaro a un ricco amico di famiglia, il vecchio Dorsday, ospite nello stesso hotel. Questi, in cambio del favore, chiede alla ragazza di mostrarglisi nuda. Sconvolta dall’alternativa fra prostituirsi o abbandonare il padre al suo destino, Else si mostra sì nuda ma, disgustata all’idea di restare sola con il vecchio, lo fa in pubblico. Delira, sviene e sopraffatta dall’angoscia, una volta sola nella propria stanza, si dà la morte.
Informazioni sullo spettacolo
08.10.2021 - h 20:30 - Teatro Ariosto
10.10.2021 - h 18:00 - Teatro Ariosto
Posto unico
€ 20,00
Riduzioni
Iscritti Unimore > 50%
Under 28 > 30%
Amici dei Teatri > 20%
Over 65 > 15%
Gruppi (più di 15 persone) > 15%
Under 20 > 10 euro (disponibilità limitata)
L’accesso è consentito soltanto con certificazione verde Covid-19 (Green Pass) o documentazione che attesti l’avvenuta vaccinazione, la guarigione dall’infezione (validità 6 mesi) o l’esito negativo di un test molecolare o antigenico (validità 48 ore). Si richiede anche un documento di identità valido.
GUARDA L’OPERA IN STREAMING (VISIBILE FINO A FEBBRAIO 2022)
Schnitzler ci obbliga a un viaggio nelle pieghe del flusso di coscienza della giovane Else, nel dialogo solitario e violento con le ombre che ne abitano la mente. Vi si confondono reale e irreale, passato e futuro, mondo esteriore e interiore, sogno e allucinazione. I suoi pensieri sono un girotondo di speranze, illusioni, recriminazioni, rabbia, paura e vergogna.
Per tradurre in drammaturgia gli scenari mutevoli che si dischiudono nell’anima di Else gli autori hanno esplicitato la dinamica di apparizioni che si susseguono nella struttura monologante della novella. Un caleidoscopio di voci interiori che si lascia ispirare dal Carnaval di Schumann, il quale in ogni suo movimento insegue e deforma un’unica identità musicale, come in dialogo con la propria ombra.
La solitudine di Else è tale proprio perché abitata da voci ambigue e perverse, che la chiamano e trascinano verso angoli remoti del labirinto della mente, da cui le sarà impossibile tornare. L’isteria freudiana, per dirla con le parole di Schnitzler, diventa l’unica forma di negazione e resistenza alla volgarità degli adulti che la circonda e infine la divora.