Diritto d’amore
di Stefano Rodotà
con l’autore dialoga Michelina Borsari
L'INCONTRO CON STEFANO RODOTA' E' RINVIATO A DATA DA DESTINARSI
Le parole diritto e amore sono compatibili o appartengono a logiche conflittuali? Nell'esperienza storica, il diritto si è impadronito dell'amore. Lo ha chiuso in un perimetro, l'unico giuridicamente legittimo: il matrimonio. Un contratto di diritto pubblico, sorvegliato dallo Stato, basato sulla stabilità sociale, la procreazione, l'educazione dei figli e portatore di una morale ritenuta prevalente, quella cattolica. Obbedienza e subordinazione per le donne, logica autoritaria e patrimonialistica, un blocco compatto nel quale l'amore riusciva con fatica ad aprire qualche breccia. Oggi troviamo il futuro declinato in modo ben diverso dal passato e sembriamo prendere congedo da un diritto ostile all'amore. La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea vieta ogni discriminazione e legittima, in condizioni di parità, unioni diverse da quella matrimoniale. La Corte costituzionale italiana ha cominciato a riconoscere alle persone dello stesso sesso il diritto fondamentale di vivere liberamente una condizione di coppia. Ma se rivolgiamo lo sguardo alla società italiana, cogliamo ancora troppe tracce di una politica del disgusto che continua a ritenere inaccettabili i diritti dell'amore. Una politica che si nutre di pregiudizi, sorda ai richiami dell'Europa, ostacola l'abbandono delle discriminazioni e nega alle persone diritti fondamentali, come l'accesso paritario di tutte le coppie al matrimonio.
Stefano Rodotà, Diritto d’amore, Laterza 2015
Stefano Rodotà
(Cosenza 1933) professore emerito di Diritto civile, Università “la Sapienza” Roma. È tra gli autori della Carta dei diritti fondamentali dell’Ue. È stato presidente dell’Autorità garante per la protezione dei dati personali e del Gruppo europeo dei Garanti. È stato professore presso la Faculté de Droit Panthéon-Sorbonne, Parigi; Visiting Fellow, All Souls College, Oxford; Visiting Professor, Stanford School of Law. Ha insegnato in numerose università straniere. Laurea honoris causa Université Michel de Montaigne, Bordeaux e Macerata. È stato deputato al Parlamento italiano e membro dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. I suoi ultimi libri: Tecnopolitica. La democrazia e le nuove tecnologie della comunicazione (Laterza, 2004), La vita e le regole (Feltrinelli, 2006), Perché laico (Laterza, 2009), Diritti e libertà nella storia d’Italia. Conquiste e conflitti 1861-2011 (Donzelli, 2011), Elogio del moralismo (Laterza, 2011), Il diritto di avere diritti (Laterza, 2012), Il terribile diritto. Studi sulla proprietà privata e i beni comuni (Il Mulino, 2013), Solidarietà. Un’utopia necessaria (Laterza, 2014).
Michelina Borsari
È direttore scientifico del Consorzio per il festivalfilosofia. Dopo la formazione filosofica, combina attività di ricerca, insegnamento, collaborazioni a riviste. Nel 1987 assume la direzione scientifica della Fondazione San Carlo di Modena, che manterrà fino al 2008. Qui progetta e dirige fin dalla nascita, nel 1995, la Scuola Internazionale di Alti Studi Scienze della cultura e forme innovative di comunicazione pubblica della cultura, tra cui VivaVoce e il festivalfilosofia, che dirige fin dalla prima edizione nel 2001. Ha curato, tra gli altri, (con G. Celati), Il semplice. Almanacco delle prose n.3, per Feltrinelli, Salute e salvezza. L’elaborazione religiosa della malattia e della guarigione, Altri mondi. Strategie di immortalità e identità religiosa e (con D. Francesconi) Peccato e pena. Responsabilità degli uomini e castigo divino nelle religioni dell’Occidente per Bper, (con C. Altini) Frontiere. Politiche e mitologie dei confini europei
Informazioni sullo spettacolo
06.03.2016 - h 11:00 - Sala degli Specchi del Teatro Valli