ANIMA BLU – dedicato a Marc Chagall
Tam TeatroMusica
Ideazione Michele Sambin, Flavia Bussolotto
con flavia bussolotto, marco tizianel
musiche enzo carpentieri, michele sambin, kole laca
elaborazione video raffaella rivi
costumi e foto claudia fabris
regia, scene, immagini michele sambin
elaborazione suoni davide sambin zara
Gli esseri umani volano e dall’alto guardano e sognano, piangono, sorridono. Gli oggetti ricordano. Gli animali hanno un loro silenzio, che è un sentire particolare.
Chagall.
Siamo partiti dai sui quadri per compiere un viaggio nella poetica di un pittore che ci emoziona. Tematiche quali la nascita, l’amore, la solitudine, la città, la festa, il circo, la guerra, la morte emergono dall’interiorità di un poeta-pittore e prendono forma in icone che fanno pensare ai sogni.
Cavalli, galli, capre, pesci, asini volanti, agnelli, gatti e vacche.
Gli animali ci guardano. E insieme agli animali, innamorati, angeli, violini, acrobati, musicisti. E la città, immobile. Il tempo, immobile.
Ci siamo immersi nel mondo iconografico di Chagall per farne emergere un racconto che ha dato tempo e sviluppo alla pittura, un mondo silenzioso ha così trovato la sonorità.
L’incontro tra i corpi dei due attori e le immagini pittoriche avviene all’interno di un dispositivo scenografico che consente la realizzazione di figure ibride tra il reale e il fantastico. La videoproiezione è un terzo attore che dialoga con i corpi veri e crea suggestioni visive riuscendo a coniugare i due piani. Il ritmo e la musicalità del gesto in forma coreografica colmano ciò che manca alla pittura per essere teatro.
Ogni oggetto, animale, essere umano nella pittura di Chagall è icona e in quanto tale significa. Significa quello che ogni sguardo a contatto con essa è capace di evocare: lo sguardo di un bambino, come quello di un adulto.
Spettacolo vincitore del Premio Eolo Awards 2008 per il miglior spettacolo di Teatro Ragazzi Italiano
e del Premio Festival Feten 09 – Gijon (Spagna) per la migliore scenografia
Tam Teatro Musica
Dal 1992 Laurent Dupont sviluppa una propria ricerca teatrale rivolta al mondo della piccola infanzia (fino a 3 anni), inserendosi all’interno del movimento francese D’Eveil Culturel.
Attorno alle varie edizioni (1992, 1994 e 1997) del festival teatrale Ricochet, ideato da Anne Françoise Cabanis e organizzato dal Centro Teatrale La Ferme du Buisson-Scène Nationale de Marne-la-Vallée di Parigi, alcuni musicisti, scultori, coreografi, drammaturghi e registi teatrali si sono confrontati sul loro desiderio di poter condividere, insieme ai bambini, da una parte, e ai professionisti degli istituti d’accoglienza, dall’altra, i loro percorsi artistici.
Le strutture teatrali che hanno appoggiato tali proposte e scelto di programmarle all’interno delle loro attivita’, hanno dovuto inventare le strategie necessarie ad aprire nuove collaborazioni con le amministrazioni comunali e le associazioni da coinvolgere, per poter creare un contesto idoneo alla fruizione di queste particolari avventure artistiche.
Tali iniziative hanno aperto un vasto campo di riflessione a livello europeo che ha coinvolto i diversi settori della ricerca psico-pedagogica, richiamando l’attenzione della sfera politica e permettendo il nascere di co-produzioni tra artisti e strutture teatrali.
La ricerca del Tam è frutto di una lunga sperimentazione all’interno degli asili nido.
Il linguaggio visivo e sonoro utilizzato all’interno della scrittura scenica, privilegia quegli elementi che costituiscono il patrimonio comune del bambino, durante la sua attivita’ ludica, e dell’attore, nel suo gioco scenico.
Rispetto all’uso della parola, vengono privilegiati alcuni aspetti:
– il suono, che accompagna e rafforza (intensifica) il gesto nel suo divenire
– la voce, intesa come energia vitale del respiro ed elemento fondamentale nel rapporto con la madre
– le materie che richiamano l’universo quotidiano delle esperienze di percezione sensoriale (la stoffa, la sabbia, l’acqua, la terra, ecc…)
– gli oggetti che stimolano l’interazione con l’altro e il mondo circostante
– tutti quegli elementi che appartengono al linguaggio scenico che offrono al bambino altrettante chiavi d’accesso per l’ascolto e la condivisione delle esperienze emozionali che si intendono suscitare.