Piccolo Orso e la montagna di ghiaccio
Avvicinare i giovani alla grande opera
Nuova Commissione
«Una nuova opera civica contemporanea che indaga il tema della fragilità degli ecosistemi polari, coinvolgendo i bambini dai 6 ai 14 anni in un percorso di scoperta e consapevolezza ambientale attraverso il linguaggio poetico e musicale dell’opera.»
Piccolo orso e la montagna di ghiaccio prosegue il percorso dedicato alla sostenibilità ambientale iniziato con la prima opera civica, Acquaprofonda, commissionata a Giovanni Sollima e Giancarlo de Cataldo e che dal 2020 ha avvicinato, educato e ispirato i bambini da Bolzano a Messina sul tema dell’inquinamento delle acque.
LA STORIA
Due giovani orsetti polari, Piccolo Orso e Piccola Orsa, vengono separati durante una battuta di pesca a causa dello scioglimento dei ghiacci. Mentre lei trova rifugio presso la Regina dei Ghiacci, lui si imbatte in Mangianeve, un ambiguo venditore deciso a trasformare l’area in un parco divertimenti. Nel tentativo di ritrovarsi, i due fratelli affrontano pericoli e incontri inaspettati, scoprendo che solo insieme, con il supporto del pubblico che canta con loro, possono guarire la montagna di ghiaccio, minacciata dall’inquinamento e dall’avidità umana.
DIDATTICA
Dal 2025, Anno Internazionale della Protezione dei Ghiacciai proclamato dall’UNESCO e apertura del Decennio dedicato alla Criosfera, Piccolo Orso propone un percorso educativo unico che intreccia musica, scienza e sostenibilità. Fondamentale, fin dalla fase di ideazione, è il contributo dell’Istituto di Scienze Polari del CNR, che arricchisce il progetto con contenuti didattici scientificamente accurati e testimonianze dirette dal mondo della ricerca. La formazione dei docenti e i materiali didattici di Piccolo Orso intrecciano spunti didattici multidisciplinari con l’educazione civica e ambientale.
PERCORSO DIDATTICO
Percorso didattico per insegnanti accreditato presso il MIUR ai sensi della direttiva 170/2016
Giovedì 11 dicembre 2025
Sala degli Specchi del Teatro Valli
dalle ore 15 alle ore 18
Incontro di formazione musicale e scientifica articolato in due momenti:
14.00 – 16.30| Un musicologo presenterà l’opera, approfondendone trama, musica e drammaturgia.
16.30 – 18.00| Gli scienziati del CNR proporranno attività ed esperimenti pratici per affrontare in classe il tema del cambiamento climatico in modo coinvolgente.
Lunedì 12 gennaio 2026
Sala degli Specchi del Teatro Valli
dalle ore 15 alle ore 18
I cori
Incontro di formazione musicale condotto da un cantante lirico, dedicato a esercizi vocali, interazioni canore e strategie didattiche per introdurre la musica lirica in classe in maniera divertente ed efficace.
MATERIALE E SUPPORTI DIDATTICI
Libretto
per tutti i ragazzi partecipanti al progetto e per gli insegnanti
Ogni studente riceverà il libretto dell’opera comprensivo degli spartiti delle arie da imparare per lo spettacolo e di attività didattiche differenziate per scuola primaria e secondaria.Il libretto contiene anche le istruzioni per realizzare gli oggetti da portare a teatro ed è realizzato dal team didattico di Opera domani.
Dispensa Didattica per gli insegnanti
con approfondimenti sull’opera, proposte di didattica inclusiva, saggi e molto altro ancora.
Informazioni sullo spettacolo
02.03.2026 - h 09:00 - Teatro Valli
02.03.2026 - h 11:00 - Teatro Valli
03.03.2026 - h 09:00 - Teatro Valli
03.03.2026 - h 11:00 - Teatro Valli
75 minuti
comprensivo di libretto per ogni studente
€ 10,00
corso di formazione per i docenti
€ 20,00
Età consigliata: 6-14 anni
Tecnica: opera lirica con partecipazione del pubblico
PRENOTAZIONI A PARTIRE DA LUNEDì 20 OTTOBRE 2025, ORE 14
inviando la Scheda di prenotazione via mail a
prenotazioniscuole@iteatri.re.it
Clicca qui per scaricare la SCHEDA PRENOTAZIONE 25-26
Per info
UFFICIO SCUOLE
tel 0522 458950, 458990

Produzione Fondazione Teatro La Fenice e AsLiCo
musiche Giovanni Sollima
libretto Giancarlo De Cataldo
Ricercare Editions
regia Lorenzo Ponte
scene Alice Benazzi
costumi Giulia Rossena
luci Emanuele Agliati
Orchestra 1813
In coproduzione con Opéra Grand Avignon e Festival de Granada
con il contributo scientifico dell’Istituto di Scienze Polari del CNR