VIVERE L’ARCHITETTURA
di Mario Botta
con l'autore dialoga Sandro Parmiggiani
Dalle 10 alle 13 sono aperte le terrazze e le sale del Ridotto del Teatro Municipale Valli con caffetteria, bookshop e mostre.
Tutti gli appuntamenti della domenica sono in collaborazione con
I ricordi d’infanzia, la passione giovanile per il disegno, la formazione artistica e intellettuale, gli incontri con i maestri Le Corbusier, Kahn e Scarpa, i rapporti ambivalenti con il paese natale, le ambizioni, le delusioni e i successi di un protagonista dell’architettura contemporanea. In questo libro di memorie e riflessioni, che di fatto costituisce l’autobiografia di Mario Botta, l’architetto si racconta a partire dagli anni dell’infanzia fino ai grandi progetti dell’età matura, ripercorrendo le fasi essenziali di un’esistenza densa di incontri, progetti e realizzazioni. Un libro fondamentale per capire le ragioni profonde dell’opera di uno dei più noti e apprezzati architetti
contemporanei.
Mario Botta, Vivere l’architettura, Casagrande, 2012
Mario Botta
(Mendrisio, 1943). È tra gli architetti svizzeri più noti a livello internazionale. Dopo un apprendistato come disegnatore edile presso lo studio dell’architetto Tita Carloni a Lugano, frequenta il Liceo artistico di Milano e dal 1964 al 1969 l’Istituto universitario di architettura di Venezia (IUAV), dove incontra quelli che diventeranno i suoi maestri, Le Corbusier, Louis I. Kahn e Carlo Scarpa. Dal 1970, quando apre il suo studio a Lugano, Botta svolge un’intensa attività scientifica e didattica in diverse scuole di architettura in Europa, Asia, Stati Uniti e America latina. Nel 1976 è nominato professore invitato presso il Politecnico di Losanna e nel 1987 presso la Yale School of Architecture di New Haven. Dal 1983 è professore titolare delle Scuole politecniche svizzere e dal 1982 al 1987 membro della Commissione federale svizzera delle belle arti. È ideatore e fondatore dell’Accademia di architettura di Mendrisio (attiva dal 1996), dove tuttora insegna e che presiede nuovamente nel biennio 2011-2013 (primo mandato nel 2002-2003). La sua opera, insignita di importanti riconoscimenti internazionali, abbraccia tutte le tipologie edilizie: case unifamiliari, scuole, banche, edifici amministrativi, biblioteche, musei ed edifici del sacro. Vive e lavora a Mendrisio.
Sandro Parmiggiani
Nato a Bibbiano (Reggio Emilia) nel 1946, studia in Italia e negli USA. Critico d’arte, collaboratore di quotidiani e riviste (tra le quali, Il Giornale dell’Arte), autore di testi di presentazione di mostre e curatore di volumi d’arte (tra i quali il recente Catalogo generale dell’opera grafica di Enrico Della Torre), è stato, dall’apertura (1997) al 2010, direttore delle attività espositive di Palazzo Magnani, dove ha curato mostre monografiche di pittori, scultori e fotografi di livello internazionale – senza tuttavia dimenticare di valorizzare i protagonisti locali dell’arte –, e rassegne di particolare interesse, quali Il volto della follia. Cent’anni di immagini del dolore. Per Palazzo Magnani ha curato quest’anno la mostra La pace impossibile di Don McCullin. È direttore delle attività espositive della Fondazione Europea del Disegno (Fondation Adami) di Meina (Novara). Dopo essere stato docente di Economia e mercato dell’arte nel corso di Laurea Specialistica in Gestione dei Beni Artistici e Culturali all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, insegna ora Sistemi di gestione dell’arte contemporanea nello stesso corso di laurea e nel Master di specializzazione.